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Okay, Sara Allen non se l'aspettava. Questo è poco ma sicuro.
La sua giornata non era cominciata bene: il ciclo era alle porte e stava soffrendo come un cane. Era uscita di casa solo per il gusto di non starsene tra quattro mura seduta sul divano Luigi XVI, a cui comunque voleva un bene dell'anima (non al re francese pieno di sé, ma al divano).
In ogni caso, quando era in uno dei vicoli vicino a piazza alla Scala con le cuffiette nelle orecchie, la playlist casuale le fece il più grande dei doni: Dope dei BTS. Subito Sara iniziò a canticchiare tra sé e sé sperando che nessun passante se ne accorgesse e a rinchiudesse in qualche ospedale psichiatrico, anche se sicuramente lì si sarebbe trovata meglio che a casa sua.
Si accorse con una stretta al cuore che non aveva ancora preso il nuovo album, "Wings". Si riprometteva che l'avrebbe comprato da due settimane, ma ogni volta non aveva i soldi o la voglia. Sono pigra da far schifo, si disse. Così prese la decisione, aprì Google Maps e cercò il negozio di dischi più vicino. Era a un paio di minuti a piedi, dettaglio da cui si nota come la fortuna stesse cominciando ad affacciarsi sulla sua vita.

Era un negozio piccolo e sfigato che non aveva mai visto, per questo le piacque immediatamente. Era pieno zeppo di dischi divisi per Stato di provenienza e non per categoria. Si diresse subito alla sezione "C", cioè Corea. Non c'era differenza tra Corea del Nord o del Sud, ma erano insieme (in uno di questi Paesi credo che nessuno faccia musica che può arrivare fino in Italia, dopotutto).
I BTS erano i primi della fila e c'erano soltanto due copie rimaste di "Wings". Ne prese una e si diresse verso la cassa. Il cassiere aveva le cuffie nelle orecchie, una cresta verde acqua e la faccia più annoiata del mondo.
- 15,50€ - disse, con voce strascicata.
Sara glieli porse e se ne andò con un cenno di saluto ed il sacchetto con il disco in mano.

Una volta tornata a casa, mise il CD nel lettore e, stesasi sul suo Luigi XVI, tirò fuori il cellulare, preparandosi a fare quello che sapeva fare meglio: fangirlare.
Boy Meets Evil cominciò e lei aprì Instagram.

"Eoduwojyeo ga nae miraeui bich"*
diceva il disco mentre Sara ascoltava, prestando poca attenzione ai post dei suoi conoscenti.
Dieci minuti dopo, quando ormai il CD era già alla terza traccia, Begin ("amugeotdo eobtdeon yeoldaseosui na - sesangeun cham keosseo neomu jageun na"**) lei era ancora nella stessa posizione, ma aveva cambiato social. All'improvviso, mentre cazzeggiava su ARMYAmino trovò un post di sugainfiresme93, che scriveva sempre le ultime notizie sui BTS massimo mezz'ora dopo il loro rilascio ufficiale o ufficioso. Cominciò a leggerlo tra sé e sé:
- I BTS faranno 5... - non fece in tempo a finire che già stava fangirlando come se non ci fosse un domani.

Aveva la possibilità di andarsene via di lì. Dopo 17 anni di vita, di cui 10 senza un genitore. Finalmente.

"gamjeongi saenggyeosseo na naega dwaesseo"***

Aprì Chrome sul suo computer mentre trovava il codice sul suo nuovo disco. Il sito di Big Hit Entertainment era nei preferiti e lei ci mise pochissimo ad accedere e a cominciare il questionario. Sara Allen, devi farcela. Probabilmente non ti guarderanno neanche, ma tu provaci, si disse.

"So I'm me, now I'm me"

A tutte le domande sulla cultura coreana rispose come se niente fosse; ne sapeva tutto da quando aveva 11 anni e sognava unicorni, di poter sfondare nel mondo della musica come rapper e di sposare Eminem. Le sembrò di essere stata troppo profonda nella risposta alla domanda "perché vuoi venire in Corea?" ma era sempre stata brava nelle domande a crocette.
- Fatto. - disse, spegnendo il computer, cercando di non farsi troppe illusioni anche se in fondo al cuore sentiva una punta di speranza farsi strada.

"You make me begin."

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* "La luce del mio futuro si sta affievolendo"

** "Il me di quindici anni che non aveva niente - il mondo era così grande, io ero così piccolo"

*** "Ora posso provare emozioni, sono diventato me"

Quell'ARMY che ebbe un culo pazzesco e incontrò i BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora