7

171 23 2
                                    

- KIM TAEHYUNG! SE NON LA PIANTI DI FARE TUTTO 'STO RUMORE CON I TUOI STRAMALEDETTI VIDEOGIOCHI, GIURO CHE TI STROZZO!!
- Aspetta, i crucchi non muoiono! -
- Ma che...? -
- MUORIIIIII!! -
- Portami un po' di rispetto, sono comunque più grande di te! -
- Ma non tu... AAAAGH! -
Yoongi si risolse ad alzarsi dal letto e spense la TV senza che Tae se ne rendesse conto: un'impresa piuttosto facile, dato che quello era troppo concentrato sulla partita di Call of Duty per accorgersi del mondo intorno a lui (in realtà, non si accorgeva del mondo intorno a lui neanche quando non stava giocando ai videogiochi).
- Ehi! - protestò, però, quando il suo hyung* gli spense davanti la prospettiva di un pomeriggio all'insegna del divertimento. E del fancazzismo.
- Per favore, V. - riprese Yoongi. - Sono stanco. Ho lavorato su una canzone tutta la notte... -
- Scusami, hyung. -
Taehyung era sincero. Sapeva quanto Suga si dedicasse al suo amore per la musica, e sapeva anche che quando passava la notte sveglio a comporre c'era qualcosa che lo turbava. La musica era il suo sfogo e il suo modo di fuggire dal mondo per un attimo, ma anche il modo con cui riusciva a concentrarsi sui problemi e a risolverli.
- Va tutto bene? -
Yoongi restò in silenzio per un attimo, valutando se dire la verità.
- Sì, sì, è solo che... -
In quel momento sentirono un suono soffocato provenire da qualche parte nella stanza. Era una canzone per bambini.
- Oh! - esclamò Taehyung, allungando la mano per cercare sotto alla catasta di vestiti che c'era sul divano.
Quando tirò fuori la mano, vi stringeva il suo cellulare.
Yoongi lo guardò stranito.
- Ehm... - balbettò V. - Scusa... è una sveglia... ehm... devo andare... a stasera! - e in un attimo era già fuori dalla porta.
"Non capirò mai quel ragazzo.", pensò Suga, e tornò a dormire.

Taehyung corse fuori dal dormitorio e poi giù in strada, accertandosi di non essere seguito da nessuno. Era un po' in ritardo rispetto al solito, ma sperava di essere ancora in tempo. Allungò il passo. Mano a mano che quella storia continuava era sempre più difficile sgattaiolare fuori da casa ogni giorno senza che gli altri sei ragazzi se ne accorgessero. Ma doveva farlo. Altrimenti....
Finalmente, attraversati un paio di isolati di Seoul, arrivò al solito posto e svoltò per l'ultima volta nel vicolo alla sua destra. Per fortuna, non era troppo tardi.

Dopo poco, ebbe finito. Lasciò il vicolo, come al solito, con un po' di difficoltà. Mentre ritornava a casa, lentamente, pensava che avrebbe dovuto trovare una soluzione. Specialmente perché tra qualche mese sarebbe dovuto partire in tour. Ma era così difficile... era un vizio che aveva anche quando abitava ancora dai suoi a Daegu. Sapeva che i suoi hyung e Jungkook non l'avrebbero presa bene se avesse raccontato loro tutto....
Prima che se ne accorgesse era già tornato al dormitorio, dove Suga stava dormendo beatamente sul divano. Decise di non disturbarlo, un po' perché sapeva che lo hyung aveva bisogno di riposo e un po' perché lui aveva bisogno di stare da solo e riflettere. Allora andò in bagno e si fece una bella doccia calda, poi raggiunse Jimin e Hoseok in studio di registrazione, nascondendo tutti i suoi problemi dietro ai suoi soliti modi da bambino e al suo sorriso rettangolare.

_____________________________________________________________________

*significa, letteralmente "fratello maggiore" se detto da un maschio. I membri di un boy group sono soliti chiamare così i loro compagni di band, per mostrar loro rispetto. In fondo, sono pur sempre una grande famiglia.

Quell'ARMY che ebbe un culo pazzesco e incontrò i BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora