Sara lasciò la casa accompagnata dal commentino di Suga. Se ne fregò perché stava uscendo con Jungkook, un gran figo (siamo sincere).
Appena fuori sorrise al sole e fece un respiro profondo in modo tale che niente potesse andare storto. Niente scleri, Sara, si disse.
Kookie aveva intenzione di mostrarle un paio di luoghi prima di tutto. Lei fece tutto quello che un turista poteva fare: imbarazzò il suo accompagnatore bloccando le persone per delle fotografie, non smise un secondo di fare domande (soprattutto in inglese) su tutto quello che aveva davanti agli occhi e ogni tanto si fermava in mezzo alla strada per osservare ciò che la circondava.
Passarono un'ora intera a chiacchierare. Sara voleva sapere il più possibile per poterlo raccontare a sua sorella, mentre Kookie finalmente si era un po' sciolto.
Certo, parlava ancora piuttosto rigidamente, era ancora ben lontano dall'inglese e soprattutto arrossiva quando Sara lo guardava negli occhi sorridendo, ma aveva fatto gradi progressi in ogni caso.Dopo tutto quel girovagare arrivarono al bar-ristorante preferito da Kookie.
Si sedettero al tavolo in un attimo, visto che sembrava lì lo conoscessero in moltissimi (fortunatamente non c'erano stati assalti di fan impazzite, che sarebbero avvenuti eccome se solo non ci fosse stata Sara).
- Vado velocemente in bagno mentre scegli cosa prendere. - disse Jungkook alzandosi. - Torno subito. -
Sara si rigirò tra le mani per un po' il menù e poi passò ad osservare il locale. Era piuttosto piccolo, anche se elegante ed efficiente. Non c'era il casino tipicamente italiano dei bambini che urlano alla mamma di volere le patatine.
- Sei qui da sola? -
Una voce fece alzare la testa a Sara. Apparteneva ad una ragazza alta e magra, con dei capelli neri e lisci come la seta che le arrivavano alle spalle e un paio di occhiali dalla montatura squadrata.
- In realtà no, sono qui con... un amico. -
- Oh giusto, ti ho vista entrare con un ragazzo. Assomiglia un sacco a un cantante di cui non ricordo il nome, non trovi? -
- Già, glielo dicono spesso.... - rispose Sara, cercando di sembrare convincente.
La sconosciuta si mise seduta tranquillamente dove poco prima c'era Kookie. - Anch'io sto aspettando una mia amica. Comunque io sono Hong Yi, ma qui mi faccio chiamare Areum. Sai, vengo da Shanghai. -
Sara le tese la mano sorridendo. Modesta, devo dire, farsi chiamare "bellezza".
- Io sono Sara. -
- Deduco che non sei di qui... -
- Già, sono it.... -
Areum le fece un segno con la mano, interrompendola. - Mi dispiace lasciarti in questo modo così brusco, Sara, ma la mia amica è arrivata. - Sembrò riflettere sul da farsi molto attentamente fino a che non prise una decisione. Sara era piuttosto confusa dato che quella ragazza appena conosciuta si comportava già con una certa confidenza.
- Se vuoi te la presento e poi ti lascio al tuo appuntamento. -
- Non è proprio un appuntamento... -
Sara fu costretta a sorridere alla bionda appena comparsa. Aveva uno di quei paia di occhiali da sole enormi e una borsa piena di fogli disordinati.
- Ciao, sono Francy, vengo da Parigi, ma studio moda qui a Seoul con Areum. - fece un cenno di saluto alla nostra poverina, sempre più smarrita tra delle sconosciute amichevoli.
Poi Francy si rivolse ad Areum: - Vogliamo andare? Abbiamo ancora un sacco di lavoro. -
- Certo. Arrivederci, Sara. -
- È stato un piacere avervi conosciuto. -
Sara fissava le loro schiene che si andavano a sedere poco lontano. Era ancora confusa, anche se le aveva fatto piacere conoscere qualcuno al di fuori dei BTS.Kookie comparve mezzo secondo dopo, neanche si fossero messi tutti d'accordo per non lasciarla un attimo da sola.
- Hai scelto che ordinare, Sara? -
Lei lesse il primo nome che la ispirava tra i tanti che non sapeva nemmeno identificare completamente. - Certo! Vorrei proprio assaggiare un bibimbap.
A differenza dell'Italia, dove bisognava sempre aspettare mezz'ora che qualcuno ti notasse, la cameriera si avvicinò poco dopo senza neanche il bisogno di un cenno.
Sara sorrise. - Adoro questo posto, Jungkook. -
La cameriera appena arrivata borbottò qualcosa che somigliava stranamente a un "bene, la tua opinione ci interessava e mi alzerà lo stipendio!" (borbottio piuttosto lungo, ma indistinto).
Anche la cameriera non aveva tratti orientali, ma più sullo slavo. Con già pronto il taccuino in mano e un'aria impaziente, chiese loro: - Che vi porto? -
I ragazzi ordinarono e lei fece altri borbottii di disapprovazione riguardo la pronuncia di Sara. Poteva accettarli da un madrelingua, ma non da una persona palesemente straniera.
Non ci fu neanche bisogno di una risposta altrettanto piccata di Sara per far partire la discussione: la cameriera fece tutto da sola (era proprio andata).
- Tutti questi turisti che si offendono non appena si fa loro notare un errore! Mi scusi se le sto facendo un piacere! -
La suddetta turista si trattenne dal ridere perché era arrabbiata, ma la cameriera aveva una tale gestualità, e poi aveva alzato la voce in mezzo millisecondo. Sara la trovava ridicola.
- Non volevo offendere la lingua, che lei neanche usa dalla nascita, con il mio accento, mi scusi lei. -
Senza volerlo era passata all'inglese, anche se a pensarci l'avrebbe messa in difficoltà e la matta avrebbe potuto fare delle altre battute sul suo accento sicuramente grossolano.
Invece la cameriera la stupì ancora una volta, passando ad un inglese con l'accento irlandese. - Mi scusi! Io abito qui da 3 anni e 34 giorni! Direi che ho il diritto di criticare una parola detta leggermente sbagliata! -
Sara vide che un'altra donna stava sopraggiungendo in quel momento e allora lasciò stare la discussione assolutamente ridicola e sorrise a Kookie, di cui si era dimenticata, che stava cercando di non scoppiare a ridere.
- Mi dispiace tantissimo averti messo in questa situazione, giuro solennemente che non era mia intenzione. -
Primo: Sara Allen aveva appena fatto rima. Secondo: la donna che stava arrivando si era presentata come la proprietaria del ristorante ed aveva i capelli scuri legati in alto sul cranio. Si intravedevano delle ciocche rosa.
Fatto sta che la cameriera aveva iniziato ad insultare senza vergogna anche il suo capo. Le due rimasero a fissarsi minacciosamente fino a quando la proprietaria non disse le fatidiche parole "I concacatum".
Poi si rivolse ai due clienti: - Mi dispiace moltissimo per l'accaduto. Mi occuperò io stessa dei vostri ordini. -
Prima ancora che loro potessero ringraziare, le due litiganti se ne andarono insutandosi in lingue sconosciute.
Sara guardò il suo accompagnatore prima di scoppiare a ridere: - Interessante. -
Kookie annuì. - Assolutamente. -_______________________________________________________
N./A.: capitolo scritto quasi interamente dalla Nonna, visto che Vale corregge tutti gli errori di cui io non mi accorgo mai. Comunque volevo torturare Sara molto di più, ma la mia coscienza me l'ha impedito. So che non lo sapete, ma qui io e Vale siamo comparse perché altrimenti ci annoiavamo. Anche se io non sono slava, sono quella più realistica perché Vale ci avrebbe messo molto meno a prendermi per un orecchio (TVB, Vale).
Voglio bene ai miei numerosissimi fan, speriamo di riuscire a sopravvivere per scrivere questo poema in modo decente.
- NonnaIn caso ve lo chiedeste l'unica cosa che non tocco sono le note autrice. Esatto, la Nonna è davvero così strana ed è vero che l'avrei picchiata prima lol (TVB Nonna).
A mezzanotte (quando sarà il suo compleanno sia qui che a Seoul) pubblicherò il capitolo bonus su Suga. Vi ricordo che i capitoli bonus servono a capire meglio la storia, quindi leggeteli e fateci carità di like plis😂
P.S. Un momento di silenzio perché non vedremo più i capelli rosa di Jiminie😭R.I.P. capelli rosa e un hearteu a voi 25 lettori perché vi saranghiamo tanto!
- Vale
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Quell'ARMY che ebbe un culo pazzesco e incontrò i BTS
FanfictionE se i BTS decidessero di fare un concorso con in palio un viaggio in Corea per incontrarli? E se la fortunatissima ARMY vincitrice facesse addirittura battere il cuore ad uno di loro? Speranze vane ed improbabili di un'ARMY e della sua nonna adotti...