Capitolo 4: Numeri Primi

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Salve gente,

eccomi qui, congelata ma viva, con il nuovo capitolo.

Spero che vi piaccia e che vogliate farmi sapere qualcosa. E' un po' tecnico e mi auguro non risulti troppo noioso.

Buona lettura ;)




Chi dice che è impossibile
non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo

Albert Einstein

CAPITOLO 4: NUMERI PRIMI

Gli impulsi viaggiavano da anni ... attraversando le immense distese di gas e polveri interstellari. Si imbattevano di tanto in tanto in nubi più dense e più calde, e parte della loro energia veniva assorbita, strappata via ... ma loro proseguivano imperterriti il loro viaggio ... verso quel minuscolo puntino luminoso, avvolto da una coltre fitta di nubi e polveri ... ma non erano polveri erano minuscole rocce fredde e ghiacciate ... ancora poco e le avrebbero attraversate ...

Kurt non si era accorto di essersi addormentato ... né tanto meno di essersi addormentato con la faccia spiaccicata sulla tastiera del computer!
Sentì due labbra che baciavano il suo collo. Squittì sotto quei tocchi, ricordando la notte appena trascorsa con ...
«Mmm ... Blaine ...»
«Ah allora è così che si chiama il nano da giardino che ti ha lasciato questo segno enorme e violaceo sul collo!»
«BAS!» Kurt si drizzò sulla sedia con talmente tanta forza che la sua poltroncina con le ruote schizzò letteralmente indietro. Sentì Sebastian ridere, che anche se non aveva visto aveva capito cosa fosse successo! Un momento ... Sebastian non ci vedeva come ...?
«Se mi stai per domandare come so del succhiotto risparmiatelo!»
«Come diavolo lo sai?»
«Andiamo Kurt, fisica elementare. La pelle in quel punto è più calda e le mie percezioni tattili sono più sviluppate delle tue!» Kurt spalancò la bocca.
«E so anche che adesso hai la bocca talmente aperta che ti potrei infilare il mio cazzo dentro senza difficoltà!»
«BAS!!!!!» Sebastian tornò a ridere, ma Kurt non poté fare a meno di imitarlo. Si era abituato alle battute di Sebastian e in quel momento aveva proprio tanto bisogno di ridere. Si riportò con la sedia accanto al pc. Gli bruciava la guancia e ringraziò che Sebastian fosse cieco o avrebbe fatto di sicuro qualche battuta sul fatto che la sua guancia adesso poteva benissimo essere usata come tastiera!
«Come mai sveglio così presto?»
Sebastian, aiutato da Thad, si sedette sulla sedia accanto a Kurt.
«Volevo sapere tutti i dettagli sconci!» Kurt fissò l'amico. Nonostante lavorassero insieme da poco più di un mese, aveva imparato a conoscerlo. Sebastian tentennava e lui non tentennava mai. Non era quello il vero motivo per cui era lì. Nemmeno un'offerta di sesso sfrenato avrebbe fatto alzare Sebastian dal letto alle cinque del mattino!
«Bas cosa devi dirmi? Andiamo ti conosco!»
«Sai pensavo Kurt ... Arecibo è troppo piccolo per noi. Cioè stavo pensando ... cosa ne pensi del VLA?» Kurt inarcò le sopracciglia.
«Il Very Large Arrey? Bas abbiamo Arecibo, che ce ne facciamo del VLA? Cioè non che le sue ventisette antenne non mi facciano gola, ma chi s'accontenta gode!»
«Ma lì potremmo organizzare un progetto SETI con i controfiocchi Kurt!»
«Bas ... piantala di girarci intorno!»
«Clarington ci ha sfrattati! Ci ha tagliato i fondi!»
Kurt sentì il suo piccolo mondo andare in mille pezzi.

* * *

«Perché diavolo ci hai tagliato i fondi?» Kurt era fuori di sé dalla rabbia. Sebastian aveva cercato di trattenerlo e calmarlo, ma a poco erano servite le sue parole.
«Mi aspettavo una tua visitina Hummel!» Clarington lo guardava con sguardo strafottente, il suo solito sigaro cubano stretto tra le labbra.
«Perché non te ne ritorni dietro la tua bella scrivania di mogano a firmare le pubblicazioni che altri scienziati fanno, facendosi il culo a lavorare sodo per la ricerca scientifica?»
«Hummel fossi in te abbasserei i toni e ritornerei con la coda tra le gambe nella mia troupe! Sei troppo intelligente e troppo promettente per sprecare il tuo tempo per queste fesserie assurde sugli "omini verdi"!»
«Senti io non considero quella che potrebbe essere la più grande scoperta del genere umano una fesseria, ok? Ci sono più di quattro miliardi ...»
«E poche probabilità di trovare una forma di vita intelligente che sarà comunque così lontana che per contattarla non ti basterà una vita intera ...»
«... l'equazione di Drake ...»
«... E soprattutto lassù non c'è nient'altro che gas nobile e composti del carbonio derivanti dalle fusioni stellari e tu stai sprecando il tuo tempo e nel frattempo nessuno ti pubblica, nessuno ti prende sul serio e la tua carriera è finita ancora prima di cominciare!» Clarington stava decisamente urlando e lo trattava con sufficienza, ma Kurt era stufo, stufo marcio. Non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa ancora una volta da quell'uomo.
«E CHI SE NE FREGA! LA VITA E' MIA E FACCIO QUEL CAVOLO CHE VOGLIO!»
Mezz'ora dopo rientrò in casa particolarmente arrabbiato. Si buttò sul letto non sapendo bene se voleva piangere o mettersi a prendere a pungi qualcosa ... o qualcuno ... possibilmente Clarington!
Buttò un occhio sulla piccola bacheca, sul quale vide attaccato con una puntina azzurra una lettera e la piccola bussola che Blaine aveva trovato nelle patatine.

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