Salve a tutti,
per quei pochissimi che mi seguono, ecco il nuovo capitolo.
Come sempre vi auguro buona lettura.
Chiunque consideri la propria e l'altrui vita
come priva di significato
è non soltanto infelice,
ma appena degno di vivere
Albert Einstein
CAPITOLO 8: PROVE FALLITE"In tutta umiltà e con la massima gratitudine accetto questo grande onore. E prometto che farò del mio meglio per rappresentare la mia Nazione, il mio Pianeta e il mio Dio in questo storico viaggio. Vi ringrazio dal profondo del cuore."
Era passata una settimana da quel giorno. Kurt e Blaine ancora non si parlavano. A stento si vedevano, Kurt, quando non era all'IMC, il sito di costruzione della Macchina, non usciva quasi mai dalla sua camera d'albergo. In quanto scopritore del Messaggio, gli era stato concesso di rimanere ancora lì, per assistere passo passo alla costruzione della Macchina e per poter dirigere le operazioni.
Kurt continuava a ripetere a tutti che se restava ancora lì era per il bene della scienza, ma dentro di sé sapeva che era lì solo per Blaine. Aveva pensato molto alla domanda che gli aveva posto Sebastian. Ci aveva pensato così tanto che più di una volta si era ritrovato fuori dalla porta della camera di Blaine, senza però aver mai il coraggio di bussare.
Una sera, Kurt era sul letto, a dare un'ultima occhiata ai vari progetti cercando di capire come funzionasse esattamente la Macchina, cosa facesse esattamente.
«Kurt? Vai da lui.» Sebastian gli tolse i fogli di mano, stropicciandoli un po' a causa della sua cecità.
«Bas ... dammi ...»
«No Kurt! Vai da lui. State uno straccio, tutti e due. Tu non mangi quasi più, ogni volta che ti abbraccio mi pare di abbracciare uno scheletro. Blaine sembra un barbone ubriacone. Hai già sprecato cinque anni Kurt, quanti ancora ne vuoi sprecare prima di dirgli che lo ami?»
Kurt guardò gli occhi opachi dell'amico. Sebastian doveva avere dei meravigliosi occhi verdi in principio.
«Bas ...»
«Kurt per favore. Hai la possibilità di essere felice, hai la possibilità che io non ho avuto. Non sprecarla Kurt. Vai in quella stanza e prenditi la tua felicità. Che si fotta Clarington. C'è una cosa che non ti insegnano sui libri, non è la gravità la forza più grande Kurt, è l'amore. Tu e Blaine vi attirate con più forza di quanta il Sole usi per attirare a sé tutti i corpi del Sistema Solare, persino con quanta più forza un buco nero attirerebbe qualsiasi cosa verso di sé. Non sfuggire a tutto questo, va da lui.» Kurt guardò per pochi istanti gli occhi di Sebastian, prima di baciarlo dolcemente sulle labbra e uscire dalla stanza.
Corse come mai aveva corso in vita sua, fregandosene che adesso stava svegliando tutto il piano dell'albergo per quanto forte stesse battendo contro la porta di Blaine.
Quello che venne ad aprirgli non era nemmeno l'ombra del Blaine Anderson che conosceva. Il volto incorniciato da uno spesso strato di barba, gli occhi rossi e gonfi, due enormi segni violacei appena sotto di questi. Sembrava devastato e lo era, lo erano entrambi.
Kurt non aspettò nemmeno di essere dentro la camera, al sicuro da occhi indiscreti, si gettò subito sulle sue labbra.
«Ti amo ... ti amo ... ti amo ...»
Blaine sentì il cuore fermarsi, il mondo scivolare nell'inconsistenza. Kurt non poteva appena avergli detto quelle parole. Non dopo che lui lo aveva tradito e deluso, non dopo che era passata una settimana da quando lo aveva stretto tra le braccia e baciato le sue labbra morbide.
Con quel piccolo barlume di lucidità che gli era rimasto, tirò Kurt dentro la stanza, sbattendolo poi nella foga contro la porta.
«Ti amo Blaine ... ti amo ...»
«Kurt ... Kurt ... oddio ti amo da morire.»
Kurt aveva cominciato ad aprire la camicia di Blaine mentre lo spingeva verso il letto. Quando lo raggiunse e lo spinse sopra, si riappropriò delle sue labbra. Erano secche e salate a causa di tutte le lacrime che anche Blaine doveva aver versato in quei giorni, eppure erano ugualmente morbide e perfette.
«Kurt ... Kurt aspetta, fermati ...» Kurt si rese conto in quel momento delle sue mani dentro i pantaloni di Blaine che armeggiavano sulla sua nascente erezione ancora coperta dai boxer. Le sfilò immediatamente, come se scottassero. Guardò Blaine spaventato, temendo di essere arrivato troppo tardi.
«Kurt, piccolo è tutto ok. Solo, mi hai detto ti amo per la prima volta, dopo praticamente due anni che stiamo insieme, non credi che dovremmo parlarne prima di ... fare altro?» Kurt guardò gli occhi di Blaine, ora tornati di nuovo luminosi e brillanti. Si stese sul letto accanto a lui, abbracciandolo forte.
«Vuoi dire prima di fare l'amore?»
Blaine sorrise, baciando la fronte di Kurt e sfiorando il suo nasino con il proprio. Quanto gli era mancato quel semplice gesto. Kurt lo guardava con quei due occhi meravigliosi, che nessuna stella in cielo avrebbe mai potuto eguagliare.
«Kurt ... mi dispiace per il co ...» Le dita di Kurt si poggiarono con dolcezza sulle labbra di Blaine.
«Blaine, aspetta fai parlare me. Io ... non negherò che una parte di me ci soffra del fatto che non andrò lassù, che non avrò modo di vedere con i miei occhi una nuova razza e un nuovo mondo. Però ... Blaine tu ... tu sei più importante, sei più importante di tutto. Ho dovuto sbattere contro un muro di cemento per capirlo, ma adesso lo so. Ti amo Blaine e voglio passare il resto della mia vita con te. Non mi importa se la pensiamo diversamente su tante cose, su Dio o sulla relatività. Io ti amo, amo te e solo te.»
«Oh Kurt ... anche io ti amo e ti chiedo scusa per essere stato egoista, ma non ce la facevo, non potevo lasciarti andare via. Ti amo troppo!»
Le loro labbra si incontrarono nuovamente. Combaciavano alla perfezione, come se fossero nate unicamente per essere una sopra l'altra.
Blaine sentì la lingua di Kurt chiedere un timido accesso, sorrise mentre schiudeva le labbra permettendole di entrare e da quel momento in poi furono solo umidi schiocchi e piccoli gemiti, lenti fruscii di stoffa contro altra stoffa.
«Dillo ancora ...»
Kurt sorrise e Blaine vide i suoi occhi illuminarsi ancora di più. In quel momento erano talmente chiari che sconfinavano nel grigiastro. Blaine non aveva mai visto occhi così belli, così espressivi. In genere gli occhi chiari tendevano ad essere freddi e severi, ma gli occhi di Kurt erano di una dolcezza disarmante, erano così grandi e luminosi, incorniciati da quelle morbide ciglia chiare che li facevano letteralmente risplendere.
«Ti amo ... ti amo ... ti amo ...» Kurt continuò a sussurrare quelle parole sulla labbra di Blaine. Continuando a sussurrarlo cominciò a baciare la sua mascella coperta di barba. La barba era piuttosto lunga e gli stava pizzicando e arrossando la pelle, ma per il momento andava bene così. Baciò minuziosamente tutto il collo di Blaine. Avrebbe tanto voluto lasciargli un marchio, un piccolo chiaro segno del passaggio delle sue labbra, ma non poteva, non poteva esporre Blaine.
Scese lungo il petto, la camicia prima sbottonata rivelava il magnifico addome scolpito del ragazzo. Quella morbida peluria scura che lo ricopriva, quegli addominali perfettamente scolpiti, i capezzoli scuri e già turgidi ... tutto di Blaine era perfetto.
Kurt scese, prendendo tra le labbra un capezzolo di Blaine, succhiandolo e torturandolo con la lingua, mentre una mano era intenta a torturare l'altro.
Blaine inarcò la schiena, facendo aderire maggiormente il suo corpo a quello di Kurt, il quale ne approfittò per sfilare completamente la camicia e scoprire quelle perfette braccia muscolose che lo avevano stretto al sicuro per due anni.
Le labbra di Kurt scesero sempre più in basso, raggiunsero l'ombelico di Blaine. Lo contornarono di baci e piccoli morsi. Scesero poi leggermente più in basso, bagnando quella leggera peluria che si perdeva poi nell'orlo dei pantaloni. Dopo averla bagnata con la sua calda saliva, Kurt ci soffiò sopra, facendo rabbrividire l'intero corpo di Blaine.
«Kuuuurt ...»
Sorridendo per la vista di Blaine già perso nel piacere, Kurt abbassò lentamente la cerniera dei pantaloni del moro, che rivelarono l'intimo chiaro del ragazzo, già leggermente umido.
Kurt sentiva la sua erezione pulsare dolorosamente stretta nei puoi pantaloni, ma la voglia di poter scoprire il corpo di Blaine era più forte del suo bisogno. Toccava il corpo di Blaine allo stesso identico modo, eppure era tutto così diverso, tutto così nuovo e intenso.
Blaine sentì il fruscio leggero dei suoi pantaloni che venivano sfilati. Teneva gli occhi chiusi per poter sentire e percepire meglio ogni piccola sensazione che le labbra di Kurt gli stavano donando. Le sentiva ora baciare e mordere dolcemente il suo interno coscia, avvicinandosi pericolosamente al suo inguine, mentre le mani gli solleticavano l'addome e i fianchi.
Kurt prese tra le labbra un lembo di pelle della coscia di Blaine e cominciò a succhiare, umettando di tanto in tanto la pelle con la lingua. Sentì i gemiti di Blaine cominciare a salire d'intensità, aprì gli occhi e godette dell'immagine dell'erezione del ragazzo indurirsi e gonfiarsi sempre di più dentro l'intimo. Continuando a succhiare la pelle del ragazzo, portò una mano sul piccolo slip, il corpo di Blaine ebbe uno scatto in avanti.
«Kurt ... Ah!»
Kurt infilò le dita sotto l'elastico, nella scollatura della gamba, massaggiando un testicolo di Blaine, sentendolo man mano indurirsi. Quando percepì la pelle di Blaine scottare nella sua bocca si staccò, con un umido schiocco, leccò affascinato il marchio violaceo che gli aveva fatto. Non staccò la lingua dalla sua pelle scura, percependo il sapore vagamente salato del sudore di Blaine. Iniziò un lento tragitto verso l'inguine del ragazzo, raggiungendolo e cominciando a leccare quella macchiolina umida.
«Kurt ... Kurt ti prego ...»
Blaine sentiva la pelle pulsare nel punto dove Kurt gli aveva lasciato il succhiotto, quella maledetta bocca ora lo stava torturando proprio nel punto in cui aveva maggior bisogno di attenzioni, senza però dargli ciò di cui aveva veramente bisogno.
Il castano afferrò i bordi dell'intimo di Blaine e con estrema lentezza li sfilò, mentre il suo pene, gonfio e rosso, usciva prepotentemente fuori.
Quando Blaine fu completamente nudo sotto i suoi occhi, Kurt stava per dedicare le giuste attenzioni al suo membro, ma Blaine lo afferrò per le spalle e lo stese sul letto, posizionandosi a cavalcioni su di lui. Gemettero entrambi quando le loro erezioni sfregarono, quella di Kurt ancora rinchiusa dolorosamente sotto strati di vestiti.
«Kurt ... ho bisogno che tu sia nudo ...»
Piegandosi e baciandolo con foga, infilò le mani sotto la sua maglietta di cotone, sentendo sotto i polpastrelli la morbida pelle di Kurt, ma percependo anche le ossa dello sterno del ragazzo. Kurt era dimagrito tanto in quella settimana, Sebastian gli aveva detto che mangiava a stento. Gli sfilò la maglia, staccandosi dalle sue labbra giusto quei due secondi per farla passare sopra la sua testa.
«Blaine ...» Kurt aveva cominciato a sollevare il bacino, sfregandolo contro la coscia di Blaine. La sua erezione era dura da far male. Ma Blaine scese immediatamente, sfilandogli in un sol colpo pantaloni e intimo. Sospirò sollevato quando sentì l'aria fresca sul suo membro, non più stretto nell'intimo.
Blaine tornò sulle labbra di Kurt, baciandole ancora e ancora, non stancandosi mai del loro sapore. Kurt gli avvolse le braccia intorno al collo e una gamba lunga attorno al busto, spingendolo ancora di più verso di sé, come se volesse inglobarlo nel suo stesso corpo.
«Kurt ...»
«Blaine fai l'amore con me ... ti prego amore ...»
Blaine sentì il cuore fermarsi l'ennesima volta. Voleva piangere, voleva ridere, voleva urlare ... voleva fare l'amore con Kurt, una, dieci, mille volte, voleva non uscire mai più da quella stanza, Kurt era tutto ciò di cui aveva bisogno.
«Kurt ... voglio che sia tu.»
Kurt spalancò gli occhi, cercando immediatamente quelli di Blaine. In quel momento erano di un verde brillante, sfumato qua e là in un tiepido marroncino. Kurt sentì un vuoto ad altezza del cuore, potevano esistere così tanti colori negli occhi di una persona.
«Blaine sei ...?» In due anni Blaine non aveva mai espresso quel desiderio, Kurt non aveva mai chiesto, sebbene morisse dalla voglia di essere attivo con lui, non voleva chiedere, non poteva chiedere dopo che lui non gli diceva nemmeno ti amo. Blaine non pretendeva niente da lui e lui non avrebbe preteso niente da Blaine.
«Si Kurt. Voglio ... voglio farlo ... voglio che sia tu il primo, il primo e l'unico.»
Quella realizzazione sconvolse completamente Kurt. La paura di poter fare del male a Blaine si impossessò del suo corpo, facendolo tremare.
«Ehi ... se non vuoi Kurt ...»
«No, no Blaine, io voglio. Cioè è da tanto che ci pensavo, ma come tu non forzavi me a dirti ti amo, io non volevo forzare te in questo. Solo ... solo non credevo che tu ... si insomma non ...»
«Non avessi mai permesso a nessuno di entrare dentro di me? No, perché di nessuno mi fidavo così ciecamente come invece mi fido di te. E non ho amato nessuno così tanto come invece amo te.»
Blaine prese una mano tremante di Kurt e intrecciò le loro dita, ammirando come queste combaciassero alla perfezione. Posò un bacio, delicato come un petalo di rosa, su ciascuna nocca.
«E' che ... ho solo paura di non essere bravo abbastanza ... di farti male ... sono stato attivo poche volte ... cioè tutti vedevano il mio culo e si insomma ... cioè ...» Blaine sorrise per lo straparlare di Kurt, era così adorabile in quel momento e probabilmente non se ne rendeva nemmeno conto.
«Kurt ... mi fido di te.»
L'intensità dello sguardo di Blaine fu tale da sciogliere qualsiasi tensione albergasse nel corpo e nei muscoli di Kurt.
«Ok.»
Il castano si sporse e prese nel cassetto la piccola boccetta di lubrificante e una bustina di preservativi, mentre sentiva il materasso muoversi. Si girò e vide Blaine steso di schiena, le gambe aperte e sollevate. Kurt sentì il cuore sprofondare di nuovo nello stomaco per poi risentirlo balzare in gola quando, posizionandosi tra le gambe di Blaine, vide quel piccolo forellino arricciato. Si unse per bene le dita della mano destra e poi cominciò a massaggiare i muscoli esterni, non premeva né entrava, si limitava a premere contro quel buco, ungendolo per benino.
«Qualsiasi cosa, fermami, va bene?»
«Si Kurt. Ora procedi però.»
Kurt si posizionò meglio, stendendosi sul busto e sulle gambe sollevate di Blaine, in modo da poterlo baciare mentre con lentezza forzava il primo anello di muscoli con il medio. Blaine sibilò nella sua bocca e Kurt bloccò il dito, lasciandolo fermo lì diversi minuti, finché non sentì i muscoli di Blaine più rilassati. Riprese a spingere, mentre succhiava la pelle del collo del moro, non gli importava se gli avesse lasciato un qualche segno, al momento la sua priorità era distrarre Blaine da quel fastidio e bruciore iniziale.
Quando il primo dito affondò nel calore del corpo di Blaine, Kurt si fermò nuovamente, lasciandolo lì fermo, facendo abituare il riccio a quella presenza.
Blaine era caldo e umido attorno al dito e anche estremamente stretto, e Kurt sentì la sua erezione contrarsi dolorosamente al pensiero di come sarebbe stato perfetto essere lì dentro, stretto in quel modo dai muscoli di Blaine.
«K ... Kurt p ... puoi muoverlo.»
«Sicuro? Non voglio farti male?»
«No, è ok ... sento solo un po' di fastidio, ma per il momento è ok!» Blaine aprì gli occhi e annuì vigorosamente con il capo.
Kurt si lasciò convincere, aveva bisogno anche lui di entrare dentro il corpo di Blaine. Cominciò a muovere il dito dentro e fuori. Blaine sibilava un poco, ma a parte quello sembrava stare bene.
Quando Kurt sentì che il dito entrava ed usciva con facilità e i sibili di Blaine si erano trasformati in gemiti, prese a stuzzicare l'entrata di Blaine con un secondo dito.
«Posso aggiungerne un altro?»
«Si Kurt ... ti prego ...»
Con la stessa lentezza con cui aveva inserito il primo dito, Kurt aggiunse l'indice, fermandosi ogni volta che vedeva Blaine strizzare troppo gli occhi e riprendendo a muoverlo quando questi annuiva con il capo. Come per il primo, lo lasciò fermo dentro di lui finché Blaine non gli implorò di muoverli.
Anche questa volta li mosse dentro e fuori e cominciò ad arricciarli e sforbiciarli quando li sentì entrare ed uscire liberamente.
«E' ancora ok?»
«Si Kurt ... sei così bravo ...»
Kurt continuava a sforbiciare le dita, aprendo sempre più Blaine, ma intanto stava cercando quel punto. Sapeva che il moro, nonostante lo mascherasse, provava comunque del bruciore.
Si accorse di aver premuto contro quel punto quando vide Blaine scattare verso di lui, cominciando a muovere il bacino verso le sue dita, urlando e gemendo frasi che non avevano il minimo senso.
«Kurt ... oddio ... lì ... proprio lì ...»
Blaine aveva sentito parlare molto della stimolazione della prostata. Non l'aveva mai sperimentata su di sé, l'aveva sempre procurata agli altri. Non era solito procurarsi piacere da solo, un po' per le sue credenze ma anche perché lo trovava piuttosto squallido e vuoto. Darsi piacere da soli era cedere unicamente ai piaceri carnali e nient'altro e questo andava contro ciò che lui credeva, ma ricevere quel piacere dalle mani, dalla bocca, dal pene di Kurt era amore, amore nella sua forma più perfetta. Ogni sua carezza era un sono qui ... ogni suo gemito un non ti lascio andare ... ogni suo bacio un ti amo.
Kurt fu piacevolmente soddisfatto delle reazioni di Blaine, sembrava perso unicamente nel piacere. Fece scivolare dentro un terzo dito.
«AHHHHHHH!!!!»
Blaine strinse gli occhi con forza e affondò le dita nella pelle delle spalle di Kurt.
«Male?»
«Un pochino, dammi un secondo.» Kurt annuì e con difficoltà, visto che non aveva intenzione di smettere di baciare Blaine, infilò una mano tra i loro corpi, trovando l'erezione di Blaine e cominciando a massaggiarla con dolcezza.
Blaine si perse nel morbido tocco di Kurt. Lentamente quel bruciore dovuto a quella dilatazione cominciò a scemare. Sentì le dita di Kurt cominciare a muoversi di nuovo, lente e delicate, mentre lo aprivano con cura. Le sentì tornare a premere su quel punto, investendo il suo corpo di scariche di piacere. Si sentiva aperto e pieno e la consapevolezza che presto sarebbe stato aperto e riempito ancora di più dal membro del suo ragazzo, lo fece gemere più forte.
«Kurt ... sono ... sono pronto ... Ah! Ah! ... ti prego ... non resisterò ... molto ... voglio con te ... Ah! dentro ...»
Kurt avrebbe voluto prepararlo ancora, ma sia lui che Blaine erano al limite, sarebbero venuti come due adolescenti in calore se non si davano una mossa. Sfilò le dita.
Blaine sibilò, la sensazione di vuoto fu più dolorosa di quanto avrebbe creduto.
Kurt si infilò il preservativo e ricoprì l'intera erezione con un'abbondante dose di lubrificante, mettendone poi altra sull'ingresso di Blaine. Si piegò sul suo corpo, poggiandosi le gambe del ragazzo sulle spalle e allineando la sua punta sull'apertura, umida e aperta.
Blaine tremava di anticipazione. Il pene di Kurt era appena poggiato e lui voleva solo spingersi verso l'alto e farlo affondare completamente dentro di sé, ma se voleva camminare il giorno dopo doveva andare piano, lasciar fare a Kurt.
«Ti amo!» Kurt accarezzò con dolcezza la guancia di Blaine, rimpiangendo di non poter toccare la sua pelle per via della barba.
«Ti amo anche io.»
Lentamente Kurt scivolò dentro Blaine. Boccheggiò per la sensazione, perché nonostante la preparazione attenta e minuziosa, Blaine era stretto, strettissimo. Lo avvolgeva con un calore paragonabile a quello di una stella, stringendolo e donandogli una frizione che nessuna mano gli aveva mai donato prima.
Blaine strinse con forza le labbra tra i denti, affondando le unghie nella morbida pelle delle braccia di Kurt. Faceva male, faceva un gran male. Kurt era ben dotato e lui era completamente vergine. Sentiva quasi che non poteva farcela, che quel bruciore non sarebbe mai andato via, quando sentì di nuovo il delicato tocco di Kurt che massaggiava la sua erezione, le sue labbra sul suo collo.
Il membro di Kurt urlava affinché cominciasse a muoversi dentro quell'antro così caldo e stretto, pulsava dolorosamente dentro l'ano di Blaine e contrastava con le pulsazioni dolorose dei muscoli di quest'ultimo. Ma mai Kurt si sarebbe spinto mentre Blaine provava ancora così tanto dolore, sarebbe uscito da quel paradiso, piuttosto che fargli del male.
«K ... Kurt ... p ... puoi muoverti!» Dopo diversi minuti, Blaine cominciò ad abituarsi alla sensazione di Kurt dentro di lui. Sapeva che avrebbe provato nuovamente dolore una volta che questi si fosse mosso, ma sapeva che sarebbe durato poco.
Kurt cominciò lentamente a muoversi. Uscì lentamente, lasciando solo la punta dentro Blaine. Mentre rientrava, beandosi di quella magnifica frizione, sentiva i muscoli del bacino tremare per quanto si stesse sforzando di non spingersi con forza dentro il corpo del magnifico ragazzo sotto di lui.
I movimenti erano lenti e cadenzati, Blaine era ancora piuttosto contratto.
Kurt cercava di cambiare angolazione ad ogni affondo per poter ritrovare quel punto che avrebbe rapidamente convertito tutto quel dolore in piacere.
«ODDIOOOOOO ...»
Blaine spalancò gli occhi e sentì i polmoni improvvisamente svuotarsi di tutta l'aria. Eccolo lì il piacere che provavano tutti quelli che erano passivi durante un atto sessuale. Era quell'esplosione che ti faceva letteralmente perdere il controllo sul tuo corpo.
«Ancora Kurt ... ancora ... ancora ...»
Kurt aumentò leggermente i movimenti del bacino. Blaine aveva cominciato a muoversi impercettibilmente verso di lui, permettendogli di affondare di più dentro di lui, di sentirlo sempre di più attorno a sé.
«Ti amo Blaine ... ti amo ...»
Kurt non si staccava dalle labbra di Blaine. Avevano entrambi un disperato bisogno di ossigeno, ma nessuno dei due riusciva a farne a meno.
«Ancora ... dillo ancora ... ti prego ...»
Il castano infilò una mano tra i loro petti e cominciò a masturbare con dolcezza l'erezione del riccio.
«Ti amo ... ti amo ...»
«ANCORAAAA ... AH! AH! ... ANCORA ... AH! ...»
Blaine aveva cominciato a tirare i capelli di Kurt. Si sentiva vicino, il piacere che scorreva in ogni capillare del suo corpo, i muscoli tesi e contratti prima di poter esplodere ...
«Ti amo ... ti amo amore mio ... ti amerò per sempre ...»
Furono più quelle parole, sussurrate con voce roca al suo orecchio, più che l'ennesimo colpo alla sua prostata, che fecero venire Blaine con forza.
«Blaine sei bellissimo ... sei bellissimo in questo momento amore mio ...»
Kurt si sollevò appena per poter vedere Blaine contrarsi sotto la forza del proprio orgasmo. Aveva gli occhi chiusi, il corpo rivestito da un leggero strato di sudore e lo stomaco ora sporco del suo stesso sperma. Quello, più le contrazioni del suo ano, bastarono a Kurt per venire dentro il preservativo, con una forza tale che non ricordava nei precedenti orgasmi.
Si accasciò sul suo petto, fregandosene della sensazione di umido e di appiccicoso dovuta allo sperma di Blaine che andava via via asciugandosi.
Quando ebbero ripreso sufficientemente fiato, Kurt uscì lentamente da Blaine, gettando poi il preservativo usato da qualche parte nella stanza.
«Ehi ... come stai?»
«Magnificamente bene!» Kurt si accoccolò al petto del riccio, posando un piccolo bacio ad altezza del cuore.
«Se avessi saputo che sarebbe stato così fantastico, lo avrei fatto molto prima.»
Blaine poté chiaramente sentire il sorriso di Kurt a diretto contatto con la sua pelle accaldata.
Stettero in silenzio per un bel po' di tempo, semplicemente beandosi del calore l'uno dell'altro.
«Però posso dire che potevate scegliere qualcun altro?»
Non c'era rabbia nella voce di Kurt, piuttosto Blaine vi lesse molta delusione.
«Insomma ... era chiaro come il Sole che Clarington vi ha detto solo ciò che voi volevate sentirvi dire.» Blaine continuava a carezzare i capelli morbidi di Kurt.
«Infatti Seb ed io siamo stati gli unici ad opporci alla sua nomina, ma a quanto pare, tutti gli altri Selezionatori si sono lasciati abbindolare piuttosto bene dalle sue parole.»
Ci furono ancora alcuni minuti di silenzio, solo il lento fruscio delle dita delicate di Kurt sul petto di Blaine.
«Prima del colloquio eri tu il primo della lista.» Kurt decise di non guardare Blaine negli occhi, per paura di ciò che il riccio avrebbe potuto leggere nel suo sguardo.
«Non solo per la tua intelligenza, per il tuo entusiasmo e per il fatto che comunque la scoperta fosse tua, ma anche per l'età. Eri il più giovane tra i Candidati.» Kurt fece un verso gutturale che sarebbe dovuto essere una risata.
«Pff e alla fine avete scelto il più vecchio!»
«Beh anche in questo Clarington è stato molto persuasivo. Ha fatto tutto un discorsone sulla relatività. Che se la Macchina dovesse viaggiare ad una velocità prossima a quella della luce, anche se sulla Terra passassero una trentina di anni, per il Viaggiatore ne passerebbero un paio, massimo quattro. Stessa cosa nel tornare. Quindi ha specificato che i suoi cinquant'anni non sarebbero stati un problema.»
«Teoricamente non gli si può dare torto!» Blaine arruffò i capelli castani del suo ragazzo, un po' triste del fatto che Kurt fosse girato e non volesse mostrargli il volto.
«Ehi, sei arrabbiato?» Kurt si girò lentamente. Non c'era rabbia nei suoi occhi, solo tristezza.
«Blaine, è per non lasciarmi partire che hai fatto quella domanda vero? Non l'hai fatto perché non credo in Dio?»
Blaine guardò gli occhioni di Kurt.
«Amore mio, non posso costringerti a credere in qualcosa che non senti tuo. Ti amo anche se non credi in Dio, perché hai un cuore molto più puro di gente come Schuester che si professa retto e pio e poi vive nel pregiudizio e nell'ignoranza.»
«Ti amo Blaine.»
«Dillo ancora Kurt.»
Kurt sorrise, riportando le sue labbra sopra quelle di Blaine.
«Ti amo.»
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FanfictionKurt Hummel è un astronomo che lavora al progetto SETI, impegnato nella ricerca di vita extraterrestre. Dopo anni di duro lavoro, Kurt capterà un Messaggio, proveniente dalla stella Vega, che testimonia la presenza di un'altra civiltà oltre alla lor...