Capitolo 21

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Sento il campanello e scendo ad aprire. In casa mia ci sono troppe persone e per stare più tranquilli decido di andare al mare. Nel tragitto da casa mia alla spiaggia non ci parliamo. C'è tensione.
Ci sediamo sulla solita panchina. Prima era un posto meraviglioso, dove tutto è iniziato e dove tutto finirà.
- Andrea io...-
- Marta dobbiamo prenderci una pausa
- è quello che volevo dire io. Perché?
- perché il nostro rapporto è cambiato drasticamente da quando tu...
- anche tu non sei un angelo.   Vedi, andiamo sempre a litigare. Una  pausa è quello che serve
- hai ragione. Però mi mancherai. Mi mancheranno i tuoi sorrisi, i tuoi sguardi, i tuoi baci
- anche tu mi mancherai. Ma se è destino torneremo insieme. Per ora è meglio se ci lasciamo- mi vengono le lacrime agli occhi
-allora...ci si vede Marta- annuisco e appena si allontana scoppio a piangere. Ho bisogno dell'energia del mare. Mi alzo, tolgo le scarpe e faccio una passeggiata in riva. Ormai è un'ora che sono in spiaggia ma questo posto è come casa mia, anche se il mare è meglio. Quando mi giro e vedo James che viene verso di me, corro e lo abbraccio. Ho bisogno di lui.
- Marta, che succede?
- ho seguito il tuo consiglio - lui capisce e mi stringe ancora di più
- mi dispiace
- queste sono lacrime di tristezza ma anche di felicità perché ora mi sento libera anche se mi manca una parte
- hai fatto la cosa giusta?
- solo il tempo lo dirà. Ora vado è tardi
- a domani-

-ragazzi vi ricordo che domani sarà l'ultimo giorno prima delle vacanze natalizie. Studiate- che bello tra tre giorni sarà la Vigilia di Natale e io sarò in montagna a godermi la neve. Partiremo domani pomeriggio. Ho già preparato tutto.
-Betta, Chiara ....io...dopo scuola venite da me. Devo parlarvi
- tutto OK?
- no
- non mi far preoccupare
- dopo - vado da James
- come ti senti?
- meglio rispetto a ieri
- oggi gelato?
- non posso. Devo parlare con le ragazze
- non lo sanno ancora?- chiede stupito
- no, non ho avuto il tempo. Ieri ho pianto tutto il giorno
- allora dovrei sentirmi onorato per essere l'unico a saperlo
- stupido ma grazie
- di cosa?
- cerchi di farmi tornare il sorriso- mi abbraccia. Suona la campanella e quando mi stacco da lui mi manca l'aria.
All'uscita saluto le ragazze e mi avvio verso la fermata ma qualcuno mi afferra il polso mi giro. Lucia.
- finalmente hai capito di chi è Andrea. Hai fatto la cosa giusta- dice con un tono odioso e un sorrisetto soddisfatto 
-ma chi ti credi di essere?
- la futura ragazza di Andrea- mi giro e vado via. Quelle parole mi hanno ferito.

Le ragazze vengono in anticipo perché si sono preoccupate da quello che ho detto a scuola
- Marta che succede?
- io e Andrea....ci siamo lasciati- mi risalgono le lacrime
- mi dispiace- mi abbracciano e ormai le lacrime hanno il controllo su di me
- come mai?
- il sentimento è ancora forte ma io...lo sapete e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il ritorno di Lucia. Voi non sapete cosa mi ha detto
- mi dispiace molto. Cosa ti ha detto?
- ha detto che Andrea è suo e che ho fatto la cosa giusta e che lei sarà la sua ragazza
- ma cosa?!
- io non capisco
- neanche io ma ormai...
Mia mamma spalanca la porta
- Marta tra mezz'ora in macchina. È tutto pronto?
- si. Ragazze in questa settimana mi mancherete tantissimo
- anche tu. Noi andiamo. Ci sentiamo- se ne vanno e io finisco di preparare le ultime cose.
Salgo in macchina ma  mamma mi fa cenno di scendere
-cosa c'è?
- non starai nella nostra macchina perché ci devono stare i colleghi di tuo padre. Tu e Liv andrete in macchina con Luigi e James
- va bene. Liv andiamo- la chiamo per dirle che dobbiamo stare nella macchina di James. Saliamo e dopo qualche minuto entrano Luigi e James
- ciao ragazze. Pronte?
- si - Liv si mette le cuffiette e io cerco di dormire. Il viaggio sarà lungo e arriveremo dopo le nove di sera. Ho dormito per un'ora ma il viaggio durerà ancora molto
- ti sei svegliata bella addormentata- dice James. Io gli sorrido. Mi giro verso Liv ed è bianca cadavere. Mi sono dimenticata che soffre
di mal d'auto e ci sono molte curve
-Liv tutto bene?- le chiedo abbassa voce
- non tanto
- vuoi andare avanti?- mi fa cenno di si
- Luigi, Liv soffre di mal d'auto potrebbe mettersi davanti?
- certo. Un attimo che accosto la macchina- ci fermiamo e Liv e James fanno cambio posto. James mi guarda e mi sorride. Dopo 15 minuti mi addormento e quando mi sveglio mi accorgo di essere appoggiata sulla spalla di James. Faccio finta di dormire per rimanere in quella posizione
- principessa siamo arrivati- apro gli occhi e alzo la testa
- non mi chiamare così
- va bene. Sei stata comoda? Eri così bella e non ti ho voluto disturbare
- grazie - scendiamo dall'auto e dopo aver preso le valigie andiamo all'ingresso dell'hotel. È molto bello e il panorama meraviglioso.
- allora le camere sono divise in questo modo. Ci sono 4 stanze ma una è solo di una persona. Le altre sono da due e una da tre. Luigi tu prenderai quella singola. Quella da tre voi ragazzi e le altre due noi- perfetto starò in stanza con James. Prendo io le chiavi e come apro la porta rimango incantata. C'è un letto matrimoniale e uno singolo, bagno enorme, un terrazzo con un panorama mozzafiato e una stufetta con un divano e televisione in un'altra stanza
- abbiamo la stanza più bella- dice Liv
- concordo -
- allora direi che io e Liv stiamo nel letto matrimoniale e tu starai in quello singolo
Liv- per me va bene-
- ok- dice James sbuffando
- dai cosa vuoi? Dormire con Liv?
- no. Liv non te la prendere, sei carina e simpatica ma un pò piccola
- tranquillo neanche io voglio dormire con te- James mi sorride e fa l'occhiolino. So cosa vuole dire ma è no. Sistemiamo le valigie e dopo aver dato la buonanotte a tutti ci mettiamo a letto. Liv crolla nel sonno profondo subito. Io avendo dormito in macchina non ho sonno. Non capisco se James è sveglio o no. Ad un tratto si alza e va nell'altra stanza. Ci vorrei stare anche io davanti alla stufa. Mi alzo. È seduto sul divano e sta guardando la televisione a volume zero
- eih - sussurro e poi chiudo la porta
- anche tu non riesci a dormire? Strano bella addormentata
- smettila - dico avvicinandomi al divano. Mi siedo e mi copro con la coperta
- senti freddo principessa?
- si - non mi da più fastidio se mi chiama così. Si avvicina a me e si mette anche lui sotto le coperte. C'è un silenzio imbarazzante.
- ormai sei libera- dice
- più o meno
- che intendi?
- una parte di me è ancora sua
- ma non ti dispiace se...- mi bacia
-non tanto. Ma non approfittare di questa situazione. Parliamoci chiaro. Tu mi piaci ed è quello che ho appena detto una delle cause della mia rottura con Andrea. Ammetto che a volte anche io vorrei baciarti. Ed è colpa tua
- invece no. Se io mi sono innamorato non è colpa mia ma del mio cuore e anche della mia testa perché pensa solo a te
- mi farai impazzire
- tu già lo hai fatto - ci guardiamo intensamente negli occhi e adesso sono io a baciarlo. Dopo un pò andiamo al letto

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Un bacio

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