Scommessa

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  Oggi Hanna ha chiesto a me ed Eisuke di piantare un piccolo piantino di ciliegio. Io sinceramente non so neanche da dove si parta per piantare qualcosa, però ho accettato lo stesso. -sai come si fa?- mi chiese Eisuke intanto che stava scaricando un sacco di concime da una carriola. -non esattamente- mormorai intanto che tenevo in piedi il piantino di ciliegio. Lo sentii scoppiare a ridere e lo fissai un po' confusa. -cos'hai da ridere?- chiesi incrociando le braccia sotto il seno. -tu- rispose continuando a ridere. -io?!- -si, i tuoi modi di fare sono divertenti certe volte- spiegò. Non so se prenderlo come un complimento o un insulto. Ripresi fra le mani il piantino che rischiava di cadere e lo rimisi ben dritto. -peccato non possa dire altrettanto- lo schernii. Eisuke continuò a ridacchiare ed io sbuffai seccata. -cos'è questo rumore?- chiesi infastidita da un improvviso ronzio. Mi deconcentrava ed inquietava allo stesso tempo. Eisuke si guardò un po' intorno poi fece spallucce incurante. -un calabrone- disse con nonchalance. Mi irrigidii di colpo e mi guardai intorno. Non molto lontano da noi c'era un calabrone che girava attorno a degli alberi. -Dio che schifo! Ti prego uccidilo, scaccialo anzi no ammazzalo! Così non c'è più- esclamai terrorizzata aggrappandomi istintivamente a lui. -hai paura di un calabrone? Nero per giunta. Quelli neri non fanno nulla, fifona- mi canzonò divertito. Mi staccai da lui offesa e mi incamminai verso la casa ben lontana da quello sbruffone ed il calabrone. -Dai Gladys! Non offenderti subito, stavo solo scherzando!- mi richiamò Eisuke. Mi voltai di scatto infastidita e mi sorpresi di vederlo così vicino a me, non lo avevo sentito avvicinarsi. -sono allergica ai calabroni. Neri, gialli, rosa, azzurri o di qualsiasi altro colore possano essere. Sono finita già una volta in ospedale per colpa di uno di quelli, non mi va di rivivere quell'esperienza- dissi acida. Dopo quell'episodio ho maturato una vera e propria fobia per i calabroni. E che lui mi ridicolizzi per una mia più che lecita paura non mi va! -senti scusa, non potevo saperlo. E se lo avessi saputo di certo non ti avrei preso in giro, mi perdoni?- chiese. Era veramente dispiaciuto, lo capivo da come gli si era corrugata la fronte. D'altronde è un mese che sono qui, qualcosa su di lui, Dione, Hei, Destiny, Mi-hi e Keiji l'avrò pur capito no. -si scusami anche tu per la mia reazione in po' eccessiva. È che ne ho un bruttissimo ricordo- ammisi mestamente. -non importa tranquilla, sono abituato alle reazioni da fine del mondo delle mie sorelle per uno smalto finito. Dai, ora andiamo a prendere l'insetticida così potremo uccidere quel temibile calabrone- scherzò cingendomi le spalle con un sorriso, intanto che con passo lento ci stavamo indirizzando verso la casa. Mi sembra una cosa un po' strana, però mi diede un effetto calmante stare così a contatto con Eisuke e ancor più stranamente, mi fece piacere. -quei due sono incorreggibili. Speravo fossero più furbi però- commentò Eisuke. Seguii il suo sguardo e vidi Destiny seduta su un muretto avvinghiata a Keiji che si era posizionato in mezzo alle sue gambe stringendola a se come una piovra. -spero per te che a breve non diventerai zio, altrimenti chi glie lo dice a Peter e Hanna- mormorai sconsolata. Ha ragione Eisuke, quei due sono incorreggibili. Da quando sono qui è la seconda volta che li becco sul vivo. Altre volte mi è semplicemente capitato di passare vicino ad una stanza e sentire certi rumori un po' molesti. L'ho fatto presente a Destiny, ma sembra che gli ormoni di quei due vincano sul buon senso. -lo sapevi?- si stupì Eisuke. -è la seconda volta che li becco così- ammisi un po' divertita. Eisuke si mise a ridere con me poi scosse il capo. -pensiamo al calabrone noi due- cambiò discorso con ancora il sorriso sulle labbra.

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Ho voglia di cambiare qualcosa di me. L'ho capito quando stavo piantando il ciliegio con Eisuke. Può sembrare un po' strano, però l'ho pensata come se la piantina stesse cambiato casa e vita e di conseguenza anche io voglio cambiare. Così alla fine ha vinto Dione. Ho accettato di farmi fare quella strana ma allo stesso tempo interessante idea dello shatoush azzurro. Aveva uno sguardo trionfante quando le ho detto che volevo farlo e mi aveva subito fatta sedere sulla sua postazione fai da te in camera sua. -un attimo che vado a chiamare Mi-hi, ha perso una scommessa e deve pagare pegno. Oggi doppia tinta!- esclamò alzando una mano al cielo intanto che usciva dalla camera. Ma di che scommessa sta parlando? Poco dopo una Mi-hi imbronciata entrò a braccia conserte seguita da Dione che sorrideva raggiante. -perfetto sorellona che colore vuoi? Rosa, verde, lilla, grigio o bianco? Sai prediligo molto le tinte pastello- si rivolse poi verso di me con un sorriso. -lo immaginavo- ammisi. Lei aveva una tinta giallo pastello, mentre Destiny un lilla delicato. -solo le ciocche sotto però! Così non avrò troppi fastidi con la ricrescita- mise subito le cose in chiaro la ragazza. -tutto quello che vuoi. Allora che colore vuoi?- le chiese serafica. Mi-hi ci pensò un po' su poi iniziò a tamburellare sul proprio ginocchio. -uf! Fai il verde pastello- sbuffò sentendosi ormai sconfitta. Dione con un gran sorriso si mise subito all'opera. Coprì entrambe con delle mantelle e prima si occupò della mia tinta azzurro pastello, poi passò a quella verde di Mi-hi. Intanto che chiacchieravamo è venuto fuori un fatto davvero curioso, la scommessa riguardava me! Dione aveva scommesso che entro l'estate io avrei ceduto e avrei fatto la tinta, mentre Mi-hi era convinta non avrei mai ceduto. Tutto sommato però non sto male con questa tinta e neanche Mi-hi. -mi dispiace tu abbia perso la scommessa Mi-hi. Però bisogna ammettere che non stai male così- cercai di rimediare all'umore un po' giù della ragazza. Mi-hi sbuffò rumorosamente poi si porto una mano fra i capelli scompigliandoseli un po'. -può darsi... meno male che fra una settimana me ne vado in Spagna per lavoro, così li taglierò un po' e buona parte della tinta se ne andrà- disse con un sorriso. -tu non puoi tagliare la tinta. È sleale! E poi quando pensavi di dirmelo che saresti partita per lavoro, mamma e papà lo sanno?- si immusonì Dione poggiandosi le mani sui fianchi. -si che lo sanno. Mamma mi ha aiutato a fare una lista di tutto ciò che mi servirà e papà mi accompagnerà in aeroporto- -e quanto starai via?- chiese la sorella minore un po' delusa. Dione ci tiene molto a Mi-hi e non credo la stia prendendo un granché bene questa notizia. D'altronde lo ha scoperto solo ora che fra una settimana la sorella partirà, mentre gli altri ne erano già al corrente. -sei mesi, poi bisogna vedere come andranno i concerti- Anche Mi-hi faticava un po' a dare tutte queste informazioni, sei mesi sono tanti e se si aggiunge il fatto che in base a come andranno i concerti si saprà se tornerà prima o addirittura dopo, non è molto d'aiuto per chi riceve la notizia. -voglio cartoline e souvenir!- decretò Dione uscendo dalla stanza impettita. Mi-hi sbuffò ed iniziò a torturarsi un orecchino. -non l'ha presa bene mi dispiace- mormorai alzandomi in piedi. -beh... chiamerò perciò non ci sarà molta da preoccuparsi- commentò come a trovare un lato positivo per la sorella che però neanche era più nella stanza.

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-accidenti! Dovrò dare 10$ a Dione- grugnì Peter intanto che entravo in cucina. -cosa?- chiesi confusa. Non avrà fatto una scommessa sui miei capelli anche Peter. Feci il giro del tavolo e presi la tovaglia per poi stenderla sul tavolo. -di cosa stai parlando Peter?- chiesi incuriosita. -nulla- rispose lui con un semplice cenno della mano. -Peter- lo richiamai. -sei impossibile ragazzina- borbottò. Sorrisi divertita e mi feci passare i piatti per la cena. -credevo che non ti saresti fatta convincere tanto facilmente. Invece Dione ha vinto- Scoppiai a ridere sotto lo sguardo confuso di Peter e ciò non poté che farmi ridere ancora di più. -che succede qui?- chiese Eisuke comparendo sulla porta. Si guardò un attimo intorno poi vedendo me sgranò gli occhi ed imprecò sotto voce. Non abbastanza però da non farsi sentire. Scoppiai a ridere ancora di più e mi asciugai una lacrima sfuggita. -ma che ha?- chiese Eisuke rivolto a Peter. -c'è che con te ho scoperto che ben tre persone hanno perso la scommessa con Dione- spiegai cercando di calmarmi. Peter ed Eisuke capirono il mio strano comportamento e si misero a ridere insieme a me. -ho appena perso 5$- ammise Eisuke grattandosi la nuca fingendosi sconfortato, ma subito dopo mi fece l'occhiolino.


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