È li in alto. Sopra le teste di damigelle indemoniate che saltano e si sbracciano. Volteggia e le supera tutte facendo nascere sui loro volti la delusione. Seguo il tragitto del bouquet bianco e blu quando mi rendo conto che la sua traiettoria è il mio viso e mi porto le mani per coprirmi. Un boato assurdo mi perfora i timpani e due braccia mi circondarono. Le mie mani strinsero d'improvviso il bouquet e capii tutto il trambusto. -brava amore- sussurrò John al mio orecchio. Alzai la tasta di scatto e mi guardai intorno. Ero seduta sulle gambe di John, che mi stava stringendo in un abbraccio e avevo il bouquet in mano. -è volato fra le tue mani Gladys, perciò mi chiedo se tu voglia sposarmi- Quelle parole mi colpirono molto e rimasi a bocca aperta. Mi ha appena chiesto di sposarlo. I miei occhi si riempiono di lacrime e lo baciai. Oggi avrei dovuto dargli la grande notizia che sono incinta, ma lui mi ha battuto chiedendomi di sposarlo. -è un si?- mi chiese divertito accarezzandomi una guancia. -si, si papà- Glie l'ho detto, ho detto di si e gli ho detto che sarà padre, questo è il giorno più bello della mia vita. Vidi i suoi occhi illuminarsi ancor di più e le sue braccia stringermi ancor più saldamente. Si alzò in piedi tenendomi sollevata e con un bicchiere di champagne indicò sua sorella e suo marito. -un brindisi agli sposi e alla donna più importante della mia vita che ha appena accettato di diventare mia moglie e che...- fece una breve pausa guardandomi negli occhi e poi riprese -e che mi ha appena dato la notizia più bella al mondo, sarò padre!- Poggiò il bicchiere sul tavolo senza averlo bevuto e mi baciò con passione acclamati da applausi, fischi e congratulazioni. Lo amo, sto per sposarlo e sto per essere madre il mio sogno finalmente si realizzerà.
1 anno dopo
Oggi dovrebbe essere il mio grande giorno, io e John dovremmo sposarci, ma appunto dovremmo. Invece che essere in macchina con mio padre verso la chiesa sono al cimitero di fronte alla tomba del mio piccolo Angelo. Pochi giorni dopo la sua nascita una malformazione cardiaca grave se l'è portato via. Da quel giorno tutto è cambiato: io sempre più triste, John scostante. Alcuni giorni amorevole e rassicurante, altri freddo e distaccato. Alla notizia che mia sorella era incinta quattro mesi fa ero felicissima, già immaginavo i nostri figli giocare insieme. Anche il ragazzo di mia sorella era felicissimo... sino ad un mese fa. E lo ero anche io sino a ieri. Luke, il mio ormai ex cognato un mese fa ha lasciato mia sorella, nessuno della famiglia però sapeva il perché. Ieri ho avuto la bella idea di voler scambiare due parole con lui per capire cosa fosse successo e ho fatto benissimo. Ho scoperto che da un po' di tempo delle belle corna alleggiavano sulla mia testa proprio come su Luke. Quel gran figlio di buona donna di John sono mesi che cornifica con mia sorella, in fatti il bambino è di John. Bello schifo lo so. Mi dispiace aver offeso sua madre, lei non centra nulla è una donna meravigliosa, non posso più dire lo stesso del figlio. Questa mattina ho faticato a guardare in faccia mia sorella e la sua pancia di cinque mesi, mi sentivo mancare la terra sotto i piedi. -Gladys, perché sei qui e non in chiesa, John ti sta aspettando- sobbalzai sorpresa dopo che mi sono accorta di non essere affatto sola. Mi voltai ed incontrai lo sguardo preoccupato di mia sorella, appoggiata ad un albero. Scossi il capo e mi alzai in piedi girandomi dritta verso di lei. -no Zowie, non è vero che sta aspettando me- mormorai con le lacrime agli occhi. Cercai di sistemarmi l'abito da sposa che indossavo, solo per non guardarla in faccia. Mi fa molto male, mia sorella minore è incinta dell'uomo che amo. Sono stata tradita su tutti i fronti voglio andarmene via da questo schifo. -come puoi dire una cosa simile, se ti riferisci a questi ultimi mesi in cui hai detto che lo vedevi un po' distante non ti devi preoccupare. Mamma ha detto che continua chiedere se sei arrivata- cercò di incoraggiarmi. -volevo salutarlo- mentii indicandole la tomba del mio bambino. -ti capisco, ma ora andiamo dai- Mi prese sotto braccio con una mano mentre l'altra la teneva sul pancione subito sotto il seno. Anche io lo facevo quando uscivo con John prima del parto, era una strana abitudine che mi ero presa. Entrammo nella macchina bianca e ci dirigemmo alla chiesa dove tutti aspettavano solo più il mio arrivo. Scorsi John fuori dalla macchina aprirmi la portiera e porgermi la mano con un sorriso ampio. -sei splendida Gladys, sono l'uomo più fortunato al mondo- disse baciandomi la guancia. Abbozzai ad un sorriso ma mi sentii nauseata. -devi dirmi qualcosa John, qualcosa che è da un po' che dovresti dirmi?- gli chiesi con un fil di voce. Ho deciso. Se adesso mi confessa tutto sono disposta a scusarlo e a sposarlo, ma se invece mentirà me ne andrò via. -che ti amo, non te l'ho mai detto tutte le volte che meriteresti- disse lui sorridente. Scossi leggermente il capo sorprendendolo e feci qualche passo indietro. -Gladys cos'hai non stai bene, è mica per il tuo ritardo?- s'intromise mia sorella comparendo al fianco di John. -hai un ritardo?- mi chiese allora lui tutto sorridente. Perché lo rende felice l'idea che io potrei essere di nuovo incinta? Perché mi fanno star male in questo modo. -falso allarme- mormorai risentita. -non importa amore, ci riproveremo per il nostro piccolo Angelo- Sorrideva ancora e ha nominato il mio bambino con tanta leggerezza. Scossi il capo e continuai ad indietreggiare. -non ce la faccio... non voglio più vederti- dissi finalmente. John e Zowie mi guardarono preoccupati ma li ignorai. -Gladys amore...- mi chiamò lui. -non mi chiamare amore!- esclamai sull'orlo delle lacrime. -Gladys che ti prende?- mi chiese preoccupato. Dietro di lui vidi i nostri rispettivi genitori comparire preoccupati del nostro ritardo. -ti ho chiesto di dirmi la verità, ma continui a prendermi in giro!- gridai esasperata. Finalmente lo vedevo agitato e anche mia sorella. Finalmente avevano capito che sapevo tutto. -lasciami spiegare amore- -non chiamarmi amore! Mi fai schifo!- esclamai lasciandogli una cinquina in pieno viso. -Gladys mi dispiace io... io- Zowie iniziò a piangere ma con tanta forza di volontà la ignorai dandole le spalle e camminando lontano da loro. Scorsi un taxi arrivare verso la mia direzione e alzai il braccio per chiamarlo. -Gladys, io...- sentii la voce di John dietro di ma non mi girai. -prenditi cura di mia sorella e di vostro figlio, non sono stata in grado di renderti padre io spero che almeno Zowie ci riesca. Addio- mormorai intanto che il taxi si fermava. -dove vai? io ti amo- mi scongiurò. -lontano da qui, ne ho bisogno. Non è vero che mi ami, altrimenti non avresti messo incinta mia sorella quando io ancora non avevo dato alla luce il nostro bambino- salii sul taxi e mi affrettai a dire l'indirizzo al tassista. Ignorai il pianto di mia sorella e le suppliche di John io dentro di me mi sentivo molto più distrutta di loro.
Gladys
John
Zowie
L'abito da sposa di gladys è quello in copertina
Vi lascio il link alla mia piccola bacheca personale con dentro tutte le mie storie e le trame se vi interessa😊
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Fuga in bianco
Literatura FemininaIl grande giorno di Gladys è finalmente arrivato. A ventisei anni il suo sogno d'amore finalmente arriva ad un passo dall'incoronazione ufficiale davanti alla sua famiglia e a quella del suo fidanzato John. Nonostante una ferita ancora non del tutto...