parte otto

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La danza non è un esercizio. E' uno stato dell'anima che esce attraverso il movimento.
(Antonio Gades)

*

Sei mesi di stop. Louis calcia via un sassolino mentre ripensa alle parole di Niall. Sarebbe tornato a casa da lì a pochi giorni e avrebbe iniziato la terapia lì, circondato dall'affetto della sua famiglia e dei suoi amici di sempre. È felice che il suo amico avrà le persone che lo amano attorno eppure si sente scombussolato. Quando capita qualcosa di brutto in un modo o nell'altro si finisce a pensarlo sulla propria pelle e lui non sa proprio come avrebbe reagito se fosse successo a lui. Sicuramente non con la stessa forza di Niall, o forse si?

Tira su la zip della felpa grigia che indossa e ci affonda il viso, fino a coprirsi la bocca e metà naso. Le mani in tasca e lo sguardo perso. Ha sempre provato a tenere lontano il dolore, non perché non vuole affrontarlo, ma perché gli è stato insegnato che il dolore si combatte vivendo e che dalle situazioni difficili si può solo imparare. Mette un piede dopo l'altro confondendosi tra i passanti, cercando di non inciampare e di trovare il lato positivo in tutta quella situazione, ma la verità è che questa volta non vede niente, se non il sogno di un suo amico andato in frantumi per una sciocchezza. Sa che deve ballare anche per lui, affrontare gli esami con uno spirito in più eppure si sente solo stanco. Entra in un bar, lasciando che lo sbalzo di temperatura dall'esterno gli appanni gli occhiali da vista, non era solito portarli, ma aveva un gran mal di testa in quei giorni.

"Due paste alla marmellata da portar via, grazie." Resta in piedi accanto alla cassa in attesa che il barista, ancora un po' assonnato, lo serva. Sembra stanco anche lui, con i capelli non del tutto sistemati e le occhiaie violacee. Louis si specchia in una porzione lucida del bancone di vetro e sistema un ciuffo dei suoi capelli, non ha una bella faccia e non vede l'ora di tornare a casa da Liam.

È uscito presto per andare da Niall all'ospedale e ha lasciato il suo miglior amico in camera a dormire tranquillo e non osa immaginare cosa potrebbe succedere se dovesse svegliarsi senza trovarlo. Controlla il cellulare, ma non c'è nessun messaggio minaccioso ad aspettarlo e tira un sospiro di sollievo. Paga la colazione e afferra il sacchetto lasciandosi alle spalle l'odore di caffè e la parlantina rumorosa dei lavoratori mattinieri.
Cammina isolandosi dal resto del mondo e non si accorge di qualcuno che lo sta chiamando a gran voce fino a quando una mano lo trattiene, afferrandogli il braccio con dolcezza.

"Louis!" Lo sente quel brivido partirgli dal cuore, la riconosce quella voce e come non potrebbe? L'ha sognata persino di notte! Si gira battendo le ciglia ed è come se all'improvviso tutta la pesantezza dei suoi pensieri si fosse volatizzata per lasciar spazio al suo sorriso.

"Harry."

Non possono farsi vedere in atteggiamenti intimi al di fuori delle mura delle loro case, Harry è pur sempre il suo professore, ma agli occhi degli altri non sfugge il modo in cui i loro corpi si muovono insieme, attratti l'uno dall'altro.

"Che fai fuori già a quest'ora?" chiede il professore lasciando la presa sul suo braccio riluttante.

"Sono stato a trovare Niall in ospedale e ora torno a casa da Liam." Louis sventola il sacchetto con la colazione davanti al suo viso e Harry, per un secondo, invidia Liam. Vuole essere libero di abbracciare Louis, svegliarsi e averlo nel letto; vuole la fiducia che Louis riservava solo a lui, vuole un Louis con gli occhiali, bello come il sole, con la colazione per loro. Ma lui non è Liam e allora fa un passo indietro, costringendosi ad allontanarsi da Louis fisicamente e mentalmente. Si erano baciati, certo, e si desiderano anche in quel momento, ma non possono essere niente, non senza rinunciare a qualcosa.
Louis lo osserva abbassare la testa e fingere un sorriso, si sente in difetto, colpevole. Osserva la busta nelle sue mani e si morde un labbro. Vuole vedere le sue fossette eppure ha paura di sbilanciarsi e non poter più tornare indietro.

Yes, you can | Ziam e LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora