parte nove

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«Sei stato selvaggio, un tempo. Non lasciarti addomesticare.»

(Isadora Duncan)


Louis abbassa la mano e si volta spazientito superando Liam, lasciandolo alle sue spalle ancora intento a salutare Niall da lontano. Affonda il naso nella sciarpa di lana nera che si ostina a portare seppur il clima non è così tanto freddo e aspetta che Liam lo affianchi per andare via. Sente il rumore delle sue scarpe eleganti avvicinarsi; è presto e l'aeroporto sembra assonnato quanto loro. Le luci dei negozi iniziano ad accendersi, i bar sono già colmi di persone fantasma che aspettano il proprio caffè per iniziare la giornata o affrontare un viaggio. Devono sembrare comici visti da fuori, Liam con un cappotto dello stesso colore del caramello appena fatto, i capelli leggermente più lunghi gli ricadono sulla fronte a far notare quei ricci che tenta di domare a tutti i costi e una camicia nera completamente chiusa fino al collo. Louis, invece, porta una giacca blu aperta davanti, a lasciar vedere quella maglia nera due volte più grande della sua taglia normale e un pantalone dello stesso colore altrettanto largo. Sembrano uno l'opposto dell'altro, ma si dirigono nello stesso posto con la stessa agitazione e lo stesso sogno.

"Potevi metterti almeno un jeans!"
"Non ne avevo voglia."

Liam sospira rassegnato. Non sanno spiegare quello che hanno provato accompagnando Niall quella mattina, non sanno e non vogliono farlo. Quello che Liam sa è che fingeranno di stare bene, fingeranno di aver accettato l'infortunio del loro amico chiudendo i pensieri negativi in un angolo remoto della loro testa, non sarà facile e sa anche che Louis crollerà e dopo di lui verrà il suo turno. "Sei pronto?"

"Se non muoio prima, sì."

Hanno un esame, il primo di metà semestre e l'unico che possono dare prima della chiusura per le vacanze natalizie. Liam ha costretto Louis a prepararsi con lui per sostenere l'esame di storia della musica, ma Louis sembra sul punto di svenire da un secondo all'altro e Liam non è più tanto sicuro di aver fatto la scelta giusta. Gli appoggia una mano sulla schiena e lo trascina in silenzio verso la fermata dell'autobus e Louis si lascia accompagnare ripetendo mentalmente delle nozioni imparate nelle settimane precedenti e si massaggia lo stomaco con la mano destra cercando di calmare la sensazione di disagio che gli pervade il corpo. Odia gli esami orali, non è bravo a parlare, non è mai stato bravo a farlo davvero. Si dimentica i concetti fondamentali e mischia le parole, sente di non essere all'altezza, ma Liam insiste che andrà tutto bene e un po' spera che sarà così perché fallire è l'ultima cosa di cui ha bisogno.

"Ci sarà Harry, pensa a questo. Non avevi detto che i suoi baci non ti fanno avere paura nemmeno degli esami?"

Liam lo punzecchia sul fianco e Louis alza gli occhi al cielo infilando le mani nelle tasche del pantalone della tuta. Aspettano l'arrivo del bus che li porterà in accademia ed entrambi si lasciano trasportare dalle nozioni studiate. Le ripetono più volte nella loro testa, persino quando si siedono sul pullman rimangono in silenzio. Venti minuti dopo scendono alla loro fermata, a pochi metri dall'accademia. Devono attraversare la strada e aspettano pazientemente che il semaforo dia loro il via per andare. Liam spalleggia Louis richiamandolo per poi inclinare la testa di lato e sporgere il labbro inferiore in fuori. Louis scuote la testa e lo schiaffeggia sul braccio prima di scoppiare a ridere. Liam sa che Louis non riesce a resistere a un faccino dolce, essere il figlio maggiore lo ha fatto finire nei guai un sacco di volte per quel gesto, ma lui proprio non resiste.

"Bene, stasera scelgo io il film perché tu fai lo stronzo!" dice Louis avviandosi sulle strisce appena il semaforo diventa verde. Liam lo segue blaterando qualcosa che l'amico non sta ascoltando. Quando raggiungono l'aula dove si svolgerà l'esame Liam non ha ancora smesso di disturbare Louis. "Dai, Lou. Sono due settimane che scegli tu! Trovi sempre una scusa!"

Yes, you can | Ziam e LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora