Narratrice Pov's
Subito dopo lo scontro con Blade, Riccardo venne immediatamente portato in infermiera.
Ema cercò in tutti di avvicinarsi a lui, ma era quasi impossibile, dato che c'erano gli altri ragazzi davanti a lei, che non la facevano nemmeno passare.
Sarà solo un calo di zuccheri, pensò lei guardando il campo davanti a lei, mettendo una mano sotto il mento.
Ema decise così di avviarsi verso l'infermiera.
Uscì dal Centro Sportivo ed attraversò il ponte che lo unica all'edificio principale, dove c'erano al suo interno le aule delle prime e delle seconde.
Entrò nel primo edificio, scese la rampa di scale e svoltò a destra.
L'infermiera si trovava in fondo a destra, dopo il negozio della scuola.
Doveva ammettere che era preoccupata per Riccardo, non che provasse un qualcosa per lui, ma le dispiaceva anche per stamani che l'aveva lasciato lì impalato, per colpa di Arion che la portò con sé.
E gli doveva delle scuse.Mentre si incamminò verso l'infermiera, incontro nel corridoio Subaru, Doug e Samguk.
Ema si avvicinò attirando l'attenzione con il ticchettio delle sue scarpe i tre ragazzi, che alzarono di colpo il capo, vedendo la castana avvicinandosi a loro.
«Allora?» si affrettò a chiedere lei «Come sta Riccardo?» proseguì dopo qualche secondo.
Non ci fu nessuna risposta da parte dei tre ragazzi, nemmeno un sospiro.
Era come se fossero scossi dall'accaduto.«Allora?!Mi volete rispondere?!Vi ho fatto una domanda ed aspetto una risposta!» urlò Ema, spaventando i tre ragazzi che sgranarono gli occhi.
«Calma, principessa.» le disse Doug alzando la mano come per 'stopparla'.
Samguk diede una gomitata sul braccio di Doug, e quest'ultimo lo maledì a bassissima voce.
Poi Samguk si rivolse ad Ema.«Sta bene, non c'è da preoccuparsi.Ha avuto solo un calo di zuccheri.» le fece un sorriso «La forza che ha usato per attivare lo Spirito Guerriero e per 'combattere' contro Victor, lo ha fatto perdere i sensi.Comunque niente di ché, adesso Gabi gli sta facendo compagnia.»
«Bene, sono molto felice che stia bene!» esclamò felice la ragazza.
«Ma...se posso chiedere...come mai tutto questo interesse per il capitano?» le chiese Subaru.
«Ehm...semplice curiosità.E poi gli devo delle scuse...»
«Perché cos'è successo?» chiese Doug che, molto stranamente, si era incuriosito a sapere cosa passasse per la testa della ragazza.
«Sicuramente una cosa che non ti riguarda.» gli rispose lei freddamente «Ora, se non vi dà troppo fastidio, vado a vedere come sta.»
Oltrepassò i tre ragazzi con passi letti e decisi, e questi ultimi non avevano il coraggio di ribattere.La freddezza di Ema potrebbe spaventare chiunque, dopotutto il suo carattere è diviso a metà.
Arrivò nell'infermeria e si appoggiò all'uscio della porta, e trovò Gabi appena alzato dalla sedia di fianco al lettino dove stendeva Riccardo.
I due si accorsero poco dopo di lei.
«Oh...ciao, Ema.» Gabi le sorrise e poi si avvicinò all'orecchio di Riccardo, che poco dopo arrossì.
«Io vado, ci si vede!»
Ed è così che il rosa lasciò soli i due ragazzi, e tra loro irrompeva un lungo ed imbarazzante silenzio.
«Ema...siediti qui...» Riccardo le indico la sedia, dove poco prima sedeva il migliore amico del castano/grigio.
Ema, senza proferire parola, si avvicinò e si sedette su quella sedia.
Passarono cinque minuti, cinque minuti di puro silenzio.
La ragazza decise così di rompere finalmente il ghiaccio.
«Ti devo delle scuse...» disse lei quasi in un sussurro a Riccardo, che si girò verso di lei con sguardo molto perplesso.
«Scusarti per cosa?Non capisco--»
Lo interuppe.
«Per stamattina.» gli rispose Ema abbassando lo sguardo al pavimento bianco «Non dovevo lasciarti lì, Arion mi ha preso e mi--»
Venne interrotta dalla mano destra di Riccardo che si appoggiò delicatamente alla sua mano sinistra, che era sul lettino dalle lenzuola bianche e verde acqua.
Quel gesto provocò ad Ema un vistoso rossore sul suo viso dalla carnagione chiara, e non era passato inosservato a Riccardo, che ha fatto finta di niente per non imbarazzarla di più.
«Non devi scusarti, non è colpa tua.»
Ema sorrise alzò lo sguardo verso di lui, che ricambiò il sorriso.
«Dopo...dovrei andare a casa, e mi chiedevo se tu volessi venire con me...»
Eh?!??!
Voleva tanto dire di sì, ma non poteva accettare, aveva promesso ad Arion che avrebbe assistito al suo provino per entrare nel club di calcio.
«Io...non posso, mi dispiace.» si scusò «Ho promesso ad Arion che sarei stata al suo provino per entrare nel club di calcio.Sarà per la prossima.»
Riccardo sorrise, che a lei sembrò un po' forzato.
«Certo, non preoccuparti.Le promesse vanno mantenute.»
Ema lasciò sulla guancia del ragazzo un tenero bacio.
«A domani.»
La castana uscì da quella stanza e si avviò verso il campo da calcio esterno.
***
Riccardo appoggiò bruscamente la schiena contro lo schienale del lettino.
Accidenti!Me la sono fatta scappare da quell'ossessionato di calcio!, pensò Riccardo battendo il pugno sul suo lettino.
Strinse il lenzuolo con entrambe le mani e digrigna i denti.
Lui si sentiva un fallimento solo per aver perso l'occasione di stare insieme alla nuova arrivata nella sua scuola.Forse sembrava stupido tutto ciò, ma per lui era importante, e si sarebbe ripromesso che non l'avrebbe lasciata andare così facilmente.
Per nulla al mondo.
***
Ema arrivò in meno di cinque minuti, le dispiaceva aver lasciato Riccardo da solo, ma doveva ma terme una promessa.
Arion le venne incontro e le presentò Jp, un altro ragazzo che piace giocare a calcio.Era molto basso, aveva una fascia azzurra in testa e i capelli avevano la forma di orecchie di coniglio.
«È un piacere per me conoscerti!Io mi chiamo Ema Eva--Suzuki!» la castana si corresse subito e fece un debole sorriso.
L'allenatore Travis li chiamò a rapporto per cominciare il provino.
***
Il provino dei due ragazzi non era andato molto bene, nemmeno per gli altri tre ragazzi a lei sconosciuti.
Almeno Arion e Jp si erano impegnati tantl, invece gli altri tre ragazzi non sembravano in vena di fare quel provino.
Travis chiamò i cinque ragazzi da lui.
«Adesso dirò i nomi dei ragazzi che entreranno a far parte del club di calcio!»
«Arion Sherwind e Jean-Pierre Lapin.Questo è tutto!»
Arion e Jp andarono felici verso Ema.
«Siete stati grandi!»
Ema si congratulò con i due ragazzi, che saltarono dalla gioia di essere entrati in quel club.
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Inazuma Eleven Go:La Luce nei nostri cuori #Wattys2017
FanfictionCiao a tutti, mi chiamo Ema Evans, ho undici anni, e sono figlia di Mark Evans e Nelly Raimon.Per un po' di tempo, dovrò tenere nascosto il mio cognome, che sarà temporaneamente Suzuki, ma non vi posso dire il motivo.Lo scoprire te solo leggendo!