2-Nuove conoscenze!

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Appena giunti al secondo campo di calcio, non potevamo credere ai nostri occhi: le riserve della Raimon erano a terra, quasi privi di sensi.

«Qui non si ammettono risse!» sbottò una persona che era lì prima di noi.

L'allenatore Travis! È da molto tempo che non lo vedo!

Non era cambiato molto, aveva solo dei babbi, il ciuffo sull'occhio sinistro più folto ed altri ciuffetti in testa.

«Risse?Io non ricordo di aver fatto a botte!» rispose un ragazzo tenendo il pallone sotto il piede destro.

Era un ragazzo dalla pelle molto chiara, occhi ambrati e capelli blu, che avevano la forma di un porcospino.Ok, credo di avergli trovato un soprannome, lo chiamerò il 'porcospino blu'.
Aveva indosso una maglia rossa con sopra un mantello viola, pantaloni viola -tenuti su con una cintura nera- e delle scarpe nere.

«Ha ragione.» esordì un ragazzo  biondo con dei ciuffi ai lati rossi e occhi azzurri.Era a terra in ginocchio e cercava di alzarsi, anche se aveva dolori su tutto il corpo.

«Ci ha spazzato via con il suo tiro.» parlò un altro ragazzo vicino a quello biondo, capelli ed occhi castani.

«Viene dal Quinto Settore...»

Il Direttore Goldwin si fa spazio tra gli studenti che assistevano alla scena, con alla sua destra il professor Wintersea.

Meglio mio nonno che quel vecchio!, pensai portando ora lo sguardo sul campo.

«Quinto...che?» chiese Arion con aria interrogativa, guardando il Direttore Goldwin.

«È un associazione dove viene regolamentato il calcio.» rispondo.

Il porcospino blu si gira verso di noi con aria minacciosa, anche se a me non fa poi così tanta paura, ma tralasciamo i dettagli.

«Il calcio è una cosa stupida!Lo eliminerò!» urlò il porcospino.

Per dire queste parole, sono sicura che gli costò molto.Diciamo che capisco le emozioni di una persona, non se descriverlo come un qualità o no.Ma so per certo che quelle parole gli hanno fatto male.

«Hey tu!»

Bravissimo Arion!Così il porcospino ti mette al tappeto!

«Il calcio non è stupido!» proseguì Girella, mentre io lo maledivo mentalmente per quello che aveva fatto.

«E tu chi sei nanerottolo?!»

«Io sono Arion Sherwind, e voglio far parte del club di calcio!» rispose il castano, con un po' di paura verso il blu.

«Consideralo sciolto da oggi in poi.»

A quelle parole Arion si fece rosso dalla rabbia, era buffo, lo ammetto, ma forse farei meglio a non ridere.

«MAI!»

A questo punto il porcospino lancia la palla verso Arion, che anche senza un tecnica, il suo tiro molto potente.

È un imperiale.

Mi paro davanti ad Arion.Anche se non non volevo devo farlo per forza, non voglio che il mio nuovo amico si faccia male.

«BARRIERA CORALLINA!»

Ho parato il tiro grazie ai coralli che hanno respinto il pallone, che poi presi da terra.
Gli studenti attorno a noi mi guardavano con aria stupita.

«Come può una ragazza parare un tiro del genere?»

Mi girai verso il ragazzo che aveva parlato, si irrigidisce appena vede che mi sono girata verso di lui, evidentemente pensava di aver sussurrato quelle parole al suo amico.Decido di lasciargli un'occhiataccia e mi giro di nuovo verso il campo.

«Ma lei è...»

«Si, è lei!»

Erano l'allenatore Travis e Celia, non so perché ma adesso mi sento notevolmente osservata.

«Umpt.Tu chi sei, nanerottola?!»

«Uno, io non sono una nanerottola.Secondo, io mi chiamo Ema Suzuki, ma credo che questo non abbia importanza.» gli rispondo tutto d'un fiato «Vorremmo solo sapere perché sei qui.»

«Io invece mi chiamo Victor Blade, e come avrete ben capito tutti, sono qui per distruggere il vostro amato calcio!E nessuno mi fermerà!»

Fa un altro ghigno.

Porto lo sguardo sui giocatori stesi a terra per mancanza di energie, credo proprio che non potranno giocare per un paio di giorni.I lividi che hanno su braccia e gambe, dimostrano che quel ragazzo è davvero un osso duro, e questo mi fa pensare che siamo nei guai.

«Che succede qui?!»

Alla voce sobbalzo, avrò fatto un salto di qualche centimetro, mi metto una mano al cuore ed ansimo.

Devo ammazzare il ragazzo, mi ha spaccato i timpani!

Mi giro e mi ritiro tutte le parole, alla vista del ragazzo.
Il ragazzo che aveva urlato era al di sopra del campo (non so se avete capito) con altri ragazzi, e suppongo che sia la prima squadra della Raimon.

Il ragazzo in questione aveva capelli grigi/marroncino, occhi marroni quasi  tendenti sul rosso.Era un bel ragazzo, lo ammetto.

«Io sono Riccardo Di Rigo, e questi, sono i miei compagni!»

Bastaa!Le mie orecchie soffrono!

Attorno a lui c'erano altre dieci persone, con la maglia della prima squadra della Raimon.

«Ti ordino di andartene!» urlò il 'presunto' capitano.

«Frena, frena, frena...Voglio fare una partita...Vi aspetto al campo principale...»

Un folato di polvere si innalzò sul campo, e in un men che non si dica, Blade scomparve sotto la polvere.

Ma è un mago o cosa?, mi chiedo, poi scuoto la testa e mi giro.

Ormai gli altri studenti se ne sono andati a ri-iniziziare le loro cose.
Sembra proprio che non se ne siano proprio fregati.

«Hey, ciao.»

Quella voce...

Riccardo Di Rigo era ad un passo da me, con un piccolo sorriso sulle sue labbra.

«Tu sei Ema Suzuki, vero?»

«Ehm...Si, esatto, sono io.Non credo che tu debba presentarti, dato che hai...» mi interuppe alzando la mano.

«Si, ecco.» mi sorride di nuovo ed io rimango lì impalata «Sai, sei davvero brava.Non so come tu abbia fatto a fermare quel tiro.Sei la prima ragazza che vedo fermare un tiro del genere.Sai giocare a calcio?»

Feci per rispondere, ma qualcuno mi prese per un braccio, andando verso il campo di calcio interno.

«Forza!Andiamo a vedere la partita!»

«Si, ma...»

Arion non mi fa nemmeno il tempo di parlare che mi trascina verso il campo, peccato però che io volevo parlare un altro po' con Riccardo...

Riccardo Pov's

Fece per rispondermi, quando però Arion la prese e la portò con lui verso il campo di calcio interno.

Strinsi i pugni.

«Hey, tutto bene?»

Mi si affiancò Gabi che mi mise una mano sulla spalla.

Lui è il mio migliore amico, riesce sempre a consolarmi quando sto male per qualcosa...o per qualcuno.

«È per quella ragazza, vero?»

Annuì alzai la testa.

«Non importa.» rispondo «Forza andiamo, che abbiamo una partita da giocare.»

Inazuma Eleven Go:La Luce nei nostri cuori  #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora