Controllo di aver preso tutto.
Passaporto? Ci sono.
Carta d'intentità? Presa.
-"Cloe" sentii urlare da Amerique.-"Dobbiamo andare, o perderemo l'aereo".
Sbuffai, recuperando la mia valigia e dando un bacio frettoloso a mia madre.
-"Credi davvero ti lasci andare senza
accompagnarti all'aereoporto?"Soffocai una risata e lei mi tirò in un abbraccio protettivo.
Amerique era parecchio ansiosa, aveva riguardato la lista e la valigia almeno un centinaio di volte per constatare se coincidesse tutto.
Soffocai una risata, mordendomi il labbro inferiore.
Quando arrivammo all'aereoporto, sentii un braccio di Amerique avvolgermi le spalle, quando si avvicinò per sussurrarmi:-"Stiamo per realizzare il nostro sogno, Cloe."
Le porsi un abbraccio, per poi risponderle:-"Sì, Amerique. Stiamo per coronare il nostro sogno".
Mi sorrise, e ci perdemmo nell'immenso aereoporto Italiano.
Scorsi gli occhi di mia madre guardarmi attentamente, per poi soffocare in un pianto. "La mia bambina si sta facendo grande" mi disse, con fare dolce.
"Non piangere, mamma." Le risposi, pur sapendo che a breve il mio cuore non avrebbe retto a lungo a vederla così.Mi cinse in un abbraccio caloroso, come solo una madre poteva fare.
"L'aereo per Los Angeles decollerà a breve" annunciò una voce sottile.
Mi affrettai a recuperare i miei bagagli posati a terra.
Salutai mia madre e la cinsi in un abbraccio, poi andai via assieme ad Amerique.
_
Ero in aereo, fortunatamente il mio posto era capitato di fianco ad Amerique e tirai un sospiro di sollievo.
Mi aspettavano lunghe ore di volo, e mi sentii già elettrizzata dall'idea di mettere piede a Los Angeles.Mi ripetei più volte di restare sveglia.
"Cloe, tutto okay?" Mi chiese Amerique, mentre la mia mente era offuscata dai pensieri.
"Cloe, ci sei?" Continuò, passandomi una mano dinanzi agli occhi.
"Sì, cosa dicevi?" Le risposi, ancora con la mente altrove.
"Sei ancora in Italia e già fantastichi sui ragazzi Californiani?" Soffocò in una risata, mentre io la guardai con fare offeso.
"Pensavo" le dissi. "Ma niente di importante" continuai.
"Vado a prendere dell'acqua, hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese, gentilmente.
"No, grazie Amerique". Mentre il suo corpo minuto si allontanò, intravidi un viso familiare, un viso che mi suscitò timore.
Restai lì, immobile ad osservarlo. "Non può essere davvero..." mi dissi, con tono intimorito.
Sgranai gli occhi, con fare incredulo.
"Possibile che sia anche qui?" Quando il suo sguardo incrociò il mio, capii di non aver sbagliato, capii che fosse davvero lui.
Era Peter, un ragazzo dai 20 anni, con chioma folta e occhi di un verde intenso.
Mi guardò, venendomi incontro, e poi esclamò:-"Ma guarda chi si vede" soffocò in una risata, alquanto fastidiosa alle mie orecchie.
STAI LEGGENDO
The Travel.
Teen FictionCloe è una ragazza di 19 anni, pronta a realizzare il suo sogno assieme alla sua migliore amica, Amerique, sua coetanea. Sono pronte a imbarcarsi in un mondo nuovo, in un posto dove nessuno le conosce. Come andrà a finire, per loro? Scoprilo leggen...