Morta.
Mia madre è morta.
La persona più importante della mia vita se ne è andata via.
Non ho più la mia mamma, la mia migliore amica.
Non ho più il mio punto di riferimento.
Non potrò più dirle "Oggi prendo l'aereo e vengo in Italia, mamma."
Non potrò più raccontarle dei miei amori, o dei miei litigi, di come va qui a Los Angeles.
Non potrò più sentirmi protetta fra le sue braccia, non potrò più avere un suo abbraccio protettivo.
Pongo fine alla chiamata.
Mi sento crollare il mondo addosso, e inizio a correre, correre verso la porta, varcarla e scappare via.
Non so dove sto andando, so solo che sto correndo, sto correndo veloce ed ho le lacrime che mi bagnano il viso e il cuore in frantumi.
Vorrei tanto scappare lontano, sapere dove sto andando e rifugiarmi.
Ed ecco la prima chiamata di Ray.
Poi Amerique.
Spengo il telefono, e inizio a correre ancora più forte.
Sento un clacson suonare forte, fin troppo, poi le mie urla e infine il buio.
_
Apro gli occhi.
Non so dove mi trovo.
"Mamma, dove sei?"
Quelle tre parole escono veloci dalla mia bocca, non so dove sono, con chi sono e perché non sono nel mio letto.
Intravedo Ray seduto accanto al mio letto, e quando finalmente la mente mi aiuta a ricordare, tutto mi è più chiaro.
Valeria mi ha chiamata, perché mia madre è... È quella parola che faccio fatica a pronunciare.
Così ho iniziato a correre, e un'auto mi ha investita.
Sono in ospedale.
Sobbalzo.
"Devo andare a casa." Esclamo, guardando Ray negli occhi.
"Non puoi, ragazzina. Devi restare qui almeno fino a domani, ha detto il Dr. Jason."
"Ho detto che devo andare a casa. Ray, cazzo. Mia madre è morta, e io non ho intenzione di restare in un ospedale."
Quando pronuncio quelle parole, un uomo alto più o meno 1.90, mi si presenta dinanzi agli occhi.
"Salve, Signorina Gucci? Come si sente?"
"Sto bene. Devo andare a casa."
"Sì, signorina. La possiamo dimettere, ma stia attenta."
E tu vaffanculo.
"Certo."
Esco di corsa da quell'ospedale.
E un fiume di lacrima straripa sul mio viso.
"Vieni qui, ragazzina." Ray, apre le braccia, invitandomi ad abbracciarlo.
E così faccio.
Mi lascio abbracciare, lasciando che le mie lacrime gli bagnino la maglietta.
Sento le sue mani intecciarsi fra i miei capelli, e poi accarezzarmi lungo la schiena.
Sto soffrendo, sto soffrendo tanto.
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The Travel.
Teen FictionCloe è una ragazza di 19 anni, pronta a realizzare il suo sogno assieme alla sua migliore amica, Amerique, sua coetanea. Sono pronte a imbarcarsi in un mondo nuovo, in un posto dove nessuno le conosce. Come andrà a finire, per loro? Scoprilo leggen...