4. Colazione insieme!

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Eravamo all'interno del bar, era stata una vera e propria lotta contro me stessa, attraversare quel ponte che sembrava infinito, ma una parte di me era orgogliosa, fin troppo.

"Cosa vuoi mangiare, ragazzina?" Mi chiese Ray.

"Credo che un caffè sia più che sufficiente".

In realtà, non avevo molta voglia di fare colazione, ero parecchio preoccupata ultimamente, tanto da non riuscire a prendere sonno nemmeno per un'ora.
Spesso, facevo sogni premonitori, e mi spaventavano molto.
L'altra notte avevo persino sognato mio padre, era felice e sembrava davvero di stare bene. Mi ero svegliata piangendo, e da lì non ero più riuscita a dormire.

"Ti ho portata qui per fare colazione, e ordini solo un caffè?" Mi disse Ray.

"E va bene, Ray. Vada per un pezzo di crostata alla marmellata."

Presi posto all'ultimo tavolo di fianco alla finestra, per osservare il lago.

Sentii un brivido lungo la schiena, mi mise ansia fare colazione al di sopra del lago.

Ero sempre stata una ragazza ansiosa e piena di paure e insicurezze.

"Hey, Cloe." Sentii una voce abbastanza conosciuta, pronunciare quelle due parole.

Impossibile, ancora? Non poteva essere lui, stavo solo avendo un incubo.

Mi voltai, per vedere il corpo di Peter, con un sorriso a 32 denti.

Indossava una maglia a mezze maniche, con la stampa dei Nirvana stampata su di essa. Un paio di pantaloni neri, e delle Vans bordeaux.

Ti prego, Ray. Sbrigati. Ti prego, ti prego, ti prego.

Intravidi la figura di Ray, con la fronte aggrottata, visibilmente infastidita da quella scena.

Peter sembrò non farci molto caso, ma quando si voltò, trovò la figura di Ray venirgli vicino.

Fa che non gli tiri un pugno.

Ray gli sorrise.

Eh? Ray che sorride a Peter? Mi sono persa qualcosa? Pensai fra me e me.

"Serve qualcosa?" Domandò Ray, schiarendosi la voce. Era visibilmente infastidito, lo notai da come lo guardava ed era come se i suoi pensieri venissero interpretati attraverso lo sguardo.

"No, ho notato Cloe e l'ho salutata. Credo che ora andrò via" Affermò Peter.

"C-c-ciao Cloe." Balbettò.

Beh, mi aspettavo di peggio.

Da quando Ray aveva avuto quella lite con quei ragazzi al supermercato, qualunque persona mi si avvicinava mi suscitava terrore, ma Ray non sembrava più infastidito, anzi, mi rivolse un sorriso gentile e poi disse:"Ecco a lei, ragazzina. Spero che la colazione sia di suo gradimento".

Soffocò una risata, ed io gli lanciai un'occhiata compiaciuta, e poi tornai con gli occhi su quel grande pezzo di crostata alla marmellata, che sembrava avere un ottimo aspetto.
E di fatti, era davvero buona.

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