RAY POV.

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Mi dirigo verso il tavolo degli alcolici, e Cloe non c'è.

Quando volto lo sguardo, intravedo una massa di ragazzi sotto un tavolo, e una ragazza sopra di esso.

Merda, è Cloe.

Mi faccio spazio fra la gente.

"Scendi subito." Gli dico nervosamente.

"Sali tu." Mi dice ridendo.

"Cloe, non farmi innervosire. Scendi."

"Uff, ragazzi ci vediamo la prossima serata e ci divertiamo senza Mr. Aggrotta Fronte."

Un ragazzo le urla "Rimani un altro po', non ho goduto a pieno dello spettacolo."

Noto che il vestito di Cloe è notevolmente alzato.

"Riprovaci e ti massacro." Sono le ultime parole che dico a quel ragazzo, e mi fiondo fuori, con Cloe in braccio.

"Lasciami andare, Ray. Mi stavo divertendo." Piagnucola come una bambina.

"Cloe, sei ubriaca. Andiamo via da qui."

"Uffa, sei un idiota geloso."

Un po' mi fa ridere, perché è sempre così seria, e vederla così è divertente.

"Non sono geloso, ragazzina."

"Invece lo sei, sei un pallone gonfiato. Ti odio."

Continuo a ridere.

Metto in moto la macchina, e mi dirigo verso casa mia.

Appena arrivati, chiamo Amerique, rassicurandola.

"Mi lasci in pace? Sei un ippopotamo." Mi dice.

"Ora tu ti metti a letto, e dormi. Hai preso una bella sbronza, Gucci."

"Patrick mi ha baciata." Esclama, apertamente, e poi cade in un lungo sonno.

Non so se credere a quest'raffermazione, data la sua forte sbronza.

Mi avvicino a lei, e stringendole la vita, mi addormento anch'io.

***

Sono le 12:30 a.m, e Cloe dorme ancora, come una bambina.

"Cloe." Le scuoto il braccio, sbuffando.

"Cloe!!"

Emette un gemito di stanchezza, per poi darmi del "pallone gonfiato"

Non posso far altro che ridere a quell'affermazione.

"Dai svegliati, sono le 12:30!"

"Ray, ma dove siamo?" Sobbalza, mettendosi in piedi.

"Non vorresti saperlo, fidati."

"Oh, ma certo che voglio saperlo."

"Hai preso una forte sbronza, così ti sei messa a ballare sui tavoli sotto gli occhi perversi dei ragazzi, ti ho presa e ti ho portata a casa mia."

"Ho mal di testa, Ray."

Quanto è bella anche col trucco colato.

"Perché mi guardi così?" Mi chiede, inarcando un sopracciglio.

"Non posso guardarti? Mi hai dato dell'ippopotamo." Dico, con finta faccia offesa e voce dispiaciuta.

"Questo lo ricordo, forse perché è la verità." Sbuffa.

"Ho fame Ray."

"È quasi ora di pranzo, cosa vuoi fare? Colazione o pranzo?"

"Uhm... Pranzo." Mi dice.

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