12. Chef Gucci.

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"Attenta, Cloe!!" Mi sento urlare da Ray.

"Ma cosa mi urli?"

"Stavi per finire sotto una macchina, se hai bisogno di un paio di occhiali dimmelo, che te li procuro."

"Fanculo Ray." Gli dico, e poi scoppio in una risata fragorosa.

"Prego, Chef Gucci." Mi dice Ray, aprendomi la portiera della macchina.

"A cos'è dovuta tutta questa gentilezza? Sei diventato un gentiluomo?"

"Uhm, no. No di certo. Solo che le donne incinte hanno bisogno di un aiuto." Mi rivolge un occhiolino, scoppiando a ridere.

"Fanculo per la seconda volta Ray." Questa volta, faccio la faccia offesa.

Ray sale in auto, e poi mette in moto.

"Posso accendere la radio?" Gli chiedo.

"Certo. Fa pure." Mi rivolge un sorriso gentile, che vedo con la coda dell'occhio, dato che sono troppo occupata ad accendere la radio.

"Partite, partite e ancora partite. Hanno insegnato ai tizi della radio che ci sono anche ragazze a cui piace ascoltare musica?" Sbuffo, e poi vado avanti.

"Oh mio dio!!" Esclamo, entusiasta.

"Cloe?"

"CASTLE ON THE HILL. Non ci credo, sono così felice."

E poi inizio a cantare la canzone.

"I'm on my way, driving at 90 down those, country lanes, singing to Tiny Dincer, and I miss the way, you make, me feel, and it's real, we watched the sunser, oooover the caaaastle on the hiiill"

"Che doti canore hai, chef Gucci."

"Smettila scemo. Adoro Ed Sheeran e soprattutto adoro questa canzone.
Ora posso perdonare i tizi della radio."

"Direi." Risponde.

"Ray fermati qui!! Fermati!!" Esclamo, quasi urlando.

"Credo tu mi abbia rotto un timpano, ma va bene. Ora accosto."

"Ti voglio bene, troppo!" Gli dico.

"Abbracciami e scendiamo allora."

E così faccio, gli dò un abbraccio fortissimo, e un bacio sulla guancia.

"Mh, anche l'omaggio Chef?" Mi dice, riferendosi al bacio sulla guancia.

"Ne ho due di omaggi." Gli rispondo.

"E l'altro quale sarebbe?"

"Questo, Ray." Gli dico, facendogli il dito medio.

"Ti odio." Mi risponde, e ci incamminiamo verso il bar che gli ho indicato.

"Ci sediamo lì infondo?" Gli chiedo, facendogli gli occhi dolci.

"Sì, andiamo."

Il posto che ho scelto è situato in fondo alla stanza, di fianco ad una finestra abbastanza grande.

"Come mai hai insistito per fermarti qui?" Mi chiede.

"Beh, non so se tu abbia letto l'insegna del bar, ma si tratta di un bar italiano, quindi..."

"Quindi vuoi che assaggi i dolci Italiani, giusto?"

"Esattamente, mio caro Ray."

Dopo aver squadrato per bene la vetrina dei dolci, io e Ray siamo giunti alla decisione.

"Cosa ordinate voi due?" Ci chiede la cameriera, venendo di fianco al nostro tavolino.

"Beh, io prendo una fetta di caprese." Le dico io, sorridendole.

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