Capitolo 4

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Mi stacco da lui e cerco di ritrovare una certa distanza emotiva con quello che mi ha appena detto,non mi posso fidare di lui,ci provo e vorrei farlo ma cosa succederà se un giorno quando sarà in rota e senza soldi mi verrà a cercare e io non alzerei un dito per finanziare la sua dipendenza,mi ruberebbe i soldi?! Quella merda decide per lui.
"Lo so che posso fare schifo e che non ti meriti questo,te lo dirò fino alla morte,mi dispiace per quello che sono,sappi che quando vorrai,quando ti accorgerai che ormai sono un caso perso potrai andartene,non mi arrabbierei mai". È serio e noto dell'imbarazzo nella sua voce.
"Perché non ti sei rifatto una vita? Le ragazze non ti mancano da quello che ho notato". Cerco di sorridere ma lui non ricambia.
"Io te l'ho detto sei anni fa...te sei e sarai l'unica fino alla mia morte non...a-amerò più nessuno". Sospira distogliendo lo sguardo,le sue parole mi fanno fare una capriola nel cuore.
"Jonathan...non ti rovinare così voglio dire meriti anche tu di essere felice". Gli accarezzo la spalla.
"Ho smesso di esserlo quella sera Claire,non mi merito un cazzo,uno come me non si merita niente". Ha la faccia contratta e severa.
"È qui che ti sbagli,sei simpatico,carismatico,sei bello e hai un cuore grande,fai il duro e intimidisci la gente ma ti faresti a mazzate per Alex o per Zoe,per la tua famiglia".
"Mi farei ammazzare anche per te Claire,lo dovresti sapere". Sembra ferito per le mie parole quando non mi sono menzionata.
"Lo so Jonathan,lo so". Gli bacio la mano e lui sorride triste.
"Così pensi che sia bello eh ?! Andiamo guarda qua che muscoli,nessuna ragazza può resistermi soprattutto quando vedono le mie braccia ". Sghignazza e si prende in giro per smorzare la tensione e io rido.
"Guarda che ora vanno di moda i buchi,anche le occhiaie e il colorito di merda per non parlare di questo coso all'orecchio". Continua e io scuoto la testa mente lui gira la faccia per farmi vedere l'apparecchio acustico nero.
"Non è divertente cretino,dovresti prenderla sul serio questa cosa". Sorrido.
"Andiamo,la prendo fin troppo sul serio,se non si può scherzare sui propri problemi non c'è gusto". Sorride.
"Se lo dici tu,allora non parliamo di me che mi deprimo".ghigno.
"Andiamo Claire sei una bomba,non c'è niente che non vada in te". Mi pizzica la guancia.
"Certo,tu non lo sai ma vanno molto di moda le occhiaie e i capelli informi oh per non parlare del fatto che assomiglio a un manico di scopa". Sbuffo.
"Tu sei pazza sul serio,qua quella che ha bisogno di terapia sei tu mia cara,una terapia di autostima ti si addice". Scuote la testa.
"Si si". Borbotto prendendolo a braccetto e portandolo nella sala da pranzo.
"Dico sul serio Claire,smettila di dire certe cose". Sghignazza e io scuoto la testa.
"Cosa ?". Chiede Zoe.
"Claire dice di essere brutta e di assomigliare a un manico di scopa,parole sue non mie". Alza le mani in aria.
"Tu sei pazza ragazza mia". Zoe Si batte il dito sulla tempia.
"È quello che gli ho detto io". Sbuffa Jonathan.
"Andiamo fratello dille qualcosa anche tu,a me no crede più". Jonathan richiama Alex.
"Stai benissimo Claire". Dice anche lui,bene si sono coalizzati tutti vedo.
"Okay possiamo non parlarne più per favore". Sbuffo alzando le mani sconfitta.
"No no,tu hai bisogno di una terapia di autostima mia cara e l'abbiamo appena messa in atto oggi". Insiste Jonathan con il sorrido tra le labbra.
"Se non la finisci vedi dove te la metto la tua terapia". Lo minaccio con pugni chiusi prima di scoppiare a ridere seguita a ruota da loro.
"Okay ragazzi tutti a tavola". Zoe riporta la calma e ci sediamo tutti al tavolo di legno ben apparecchiato.
Inizia a fare i piatti e con Jonathan ha un occhio di riguardo mettendogli meno roba.
"Buon appetito". Annunciamo tutti insieme e io appena metto in bocca quella delizia gemo letteralmente.
"Ti piace eh ?". Mi sorride felice lei.
"Questa roba è assolutamente buonissima". Le sorrido rimpinzandomi.
Jonathan lascia quasi tutto il cibo sul suo piatto ma Alex e Zoe non sembrano farci caso,loro sono così familiari con la sua dipendenza.
"Volete ancora vino?". Jonathan annuisce e io scuoto la testa.
"Jonathan quando hai la visita dal dottore?". Zoe gli chiede mentre finisce di sparecchiare.
"Non mi hai detto niente" gli dico girandomi verso di lui,noto la tensione sulle sue spalle.
"Due volte al mese ci vado,comunque domani pomeriggio". Risponde lui teso.
"Davvero ? Merda devo aiutare mia madre domani". Sospira lei.
"Stai tranquilla,non c'è bisogno che vieni ad ogni visita". La rassicura.
"Lo so ma non mi va che vai da solo". Continua lei.
"Posso venire io...se non ti da fastidio". Mi propongo.
"Non è nulla di speciale". Si gratta la testa imbarazzato.
"Lo so ma tanto non ho nulla da fare". Gli sorrido.
"Ehm okay allora". Annuisco contenta.

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