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Il resto della giornata trascorre in un silenzio imbarazzante. Mi capita di osservare Will, nel banco di fianco in modo sfuggevole, talvolta i nostri sguardi si incontrano e subito li rivogliamo altrove. Non so come comportarmi, sono estremamente a disagio, voglio parlargli ma non saprei cosa dire. È accaduto tutto così in fretta, non posso credere di aver dato il mio primo vero bacio. Mi sono sempre sentita inferiore alle mie amiche perchè loro avevano già avuto esperienze sessuali mentre io avevo dato il mio primo, ed ultimo, bacio alle elementari a un ragazzo biondino con grandi occhiali da vista.

Dentro di me c'è una tale confusione tanto che anche pensare mi risulta difficile. Dovrei parlare con Will? Cosa starà pensando di me in questo momento? Ma soprattutto, cosa provo per lui?

Ho sempre pensato a Will come un ragazzo ordinario, forse un po' strano. Mi ha dato l'impressione di essere un bravo ragazzo, forse un po troppo per i miei gusti. Non ho mai pensato di essere attratta da lui ma ora sembra tutto così sbiadito e lontano.

Forse sto pensando troppo ed in fretta, magari sono qua a chiedermi il significato di quel bacio mentre lui se n'è già dimenticato, forse per lui era solo un modo per zittirmi, dovrei essere offesa.

Passo il pomeriggio tra le nuvole, mi do malata per non andare in biblioteca. Non ero dell'umore giusto per parlare con Will o con qualsiasi altra persona. Io ed il letto diventiamo una cosa sola, le quattro mura della stanza sono la mia unica compagnia. Infilo le cuffie e per qualche ora mi allontano dalla confusione nella mia mente.

Prendo il cellulare, sono le 18.34, nessuna notifica. Potrei scrivere alle mie amiche per raccontargli del bacio, ma mi rendo conto che non è una buona idea, non è nulla di speciale per loro ed inoltre non me la sento di condividere questa situazione con loro, è una cosa solo mia.

Mia e di Will.

Alle 19.45 Carol arriva in camera tutta di corsa e grondante di sudore. Mi meraviglio di come in quindici minuti riesca a fare una doccia, vestirsi e passarsi un leggero strato di trucco.

Mi chiede frettolosamente come mi sento mentre si infila un maglione blu. Il contrasto con i capelli rossi è meraviglioso.

Le dico che mi sento meglio e che verrò a cena.

- Allora sbrigati Diana, sei ancora stesa sul letto- mi ricorda.

Mi alzo trascinando le gambe verso l'armadio e sostituisco la mia tuta con un paio di leggins attillati, di quelli che usavo a Londra, e un maglioncino extralarge color senape.

I capelli fanno schifo, la faccia pure, non mi importa, esco lo stesso.

Siedo al mio solito posto cercando di evitare gli sguardi dei commensali. Nessuno mi chiede come sto, da una parte mi intristisco, dall'altra è meglio così, non mi va di parlare. Mangio lentamente senza rendermi conto di cosa stia ingerendo, il mio sguardo rimane fisso sul centro del tavolo.

-Lo sapevi Diana?- mi chiede Lily sbattendo le lunghe ciglia nere.
-Emm, cosa dovrei sapere?-
-La professoressa di storia ci ha ricordato che tra poco andremo in gita in Irlanda, molti studenti se l'erano dimenticato, non so proprio come possano dimenticarsi di una cosa tanto bella, ci sarai vero?-
-Non lo so, credo di si, dove esattamente in Irlanda?- domandai.
-Non dirmi che anche tu te ne eri dimenticata!- disse Lily ridendo - a Cork, una settimana- aggiunse.

In effetti mi ricordo di aver letto di quella gita, era scritto sul catalogo che avevo letto in aereo, sembra passato così tanto tempo dalla mia partenza.

La cena finisce tranquillamente, me ne sto zitta e parlo solo se interpellata. All'uscita della mensa trovo Will, appoggiato al muro e a braccia incrociate, a fissarmi. Si avvicina.

- Spero di non averti spaventato- dice in tono dolce.
- Quando esattamente mi avresti dovuto spaventare?- chiedo seccata continuando a camminare nella mia direzione. Lui sembra imbarazzato, si morde il labbro e sposta lo sguardo altrove.
- Quando ti ho baciata, nello sgabuzzino- risponde a bassa voce per non farci sentire.
-Ti sembro spaventata?- ironizzo.
-Be no, ma..-
-Allora levati, vorrei andare a dormire in santa pace- le parole mi escono dalla bocca ed è troppo tardi quando ne comprendo il significato. Come al solito nascondo l'imbarazzo con l'aggressività. Will se ne va senza dire una parola. Provo a seguirlo per poter rimediare al mio errore ma lui è troppo veloce ed è già dalla parte opposta del dormitorio.

Sono una stupida, non ho risolto nulla.

I ragazzi perfetti ||#Wattys2016||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora