Befane e cose strane [4]

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Alla fine abbiamo solo fatto un giretto tranquillo.
Ultimamente andava così, si, c'era un po' di imbarazzo fra noi ma niente di particolare.

Due mesi dopo.

Tra me e Mattia non è successo niente, e non so se esserne felice o meno...

Ero seduta sul letto, mi allungo per prendere il pacchetto di sigarette, e me ne accendo una, sento il telefono squillare:

M:ho bisogno di parlare con qualcuno..

Ok questa cosa mi da un po' di ansia.

A:Il tempo di prepararmi e scendo.
M:Ok, io sono già qui.

Chiudo la chiamata e prendo i primi jeans e la prima felpa che trovo.

Stavo per aprire la porta di casa, quando, vedo mia madre seduta in giardino che guarda male Mattia,
lo ha sempre odiato, pensa che è  colpa sua se sono così.

Passo senza salutare  e entro in macchina,
A:Matti dimmi tutto.
M:Angi andiamo in un posto un pelino più appartato.
A:Macchina tua, regole tue.
Dico accennandoli un sorriso, ma niente, non si degna manco di guardami in faccia, non so cosa sia successo ma mi sto iniziando realmente a preoccupare.

Siamo in viaggio da 10 minuti e dopo le poche parole dette appena entrata c'è stato un silenzio tombale, per alleviare il tutto, gli tocco la mano che aveva sul cambio, e percepisco che è teso, veramente tanto.
Prende la mia mano nella sua e la bacia.

POV MATTIA

Non so come dirglielo, insomma ho fatto una grandissima cazzata...sto continuando a guidare solo perché non so come dirglielo....

POV'S ANGELICA

A: Dove stiamo andando?

Non mi risponde, gira solo la testa un attimo per farmi un mezzo sorriso incerto.

A: Ok, non hai voglia di parlare...

Aveva ancora la mia mano nella sua, e a questa frase me la strinse un po'...questo segno davvero non sapevo interpretarlo.

Dopo 20 min di macchina ci fermiamo nel parcheggio all'aperto delle befane a Rimini, Matti sospira mentre prende una sigaretta e me ne offre una, tutto questo senza guardami...mi sta facendo preoccupare.

Ok, basta questa situazione mi sta sul cazzo, così prendo l'iniziativa, non mi vuoi guardare in faccia?
Così gli presi il viso e lo girai verso di me, aveva gli occhi lucidi,
A:Matti cos'è successo?

M:Mio padre...ha picchiato mia madre..eh..lei ora è in ospedale in coma...non so che cosa fare..

Rimasi immobile per un po' e l'unica cosa che mi veniva in mente era di abbracciarlo,
così distinto lo abbraccio,
inizia a piangere
e io  non potevo far nulla per farlo star meglio,
lui sa sempre cosa fare in ogni occasione, sa come reagire in qualsiasi situazione e vederlo crollare così, mi faceva troppo strano.

Mattia alzò la testa che aveva messo sulla mia spalla, e mi diede un bacio,
nel suo bacio c'era così tanta rabbia ma dolcezza insieme, che continuammo per una decina di minuti.
Quando c'eravamo staccati ci guardammo negli occhi e non so, ma iniziammo a ridere, come due bambini mentre giocano ad acchiapparella.

M: Andiamo dentro il centro commerciale?
A:Si.

Stavo per entrare nelle porte girevoli quando, Matti mi prende la mano e mi tira verso di se, questo era un bacio troppo candido rispetto a quello di prima.

Passammo tutta la mattinata a cazzeggiare nel centro mano nella mano, come se a Mattia non fosse successo nulla di nuovo...

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