Scherzi? [15]

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Mattia pov

Angie rinizia scuola oggi, anche io in teoria ho le lezioni ma mi sa che mollo, sento che la mia testa non riesce a star dietro a tutto quanto, penso che tra il lavoro, il problema con le feste ed ergo con la droga, mia madre che la tengo su a forza, non penso che l'università ora come ora sia uno dei problemi principali, ed Angie, be'..Angie si sta riniziando a fidare, ovvio non totalmente, non penso si rifiderá mai totalmente e forse, fa bene.

Angelica pov

Se potessi bruciare questa scuola, salvando ovviamente Laura, lo farei volentieri.

L:"Buondì."
A:"Perché tutto questo buonumore?"
L:"Scusa Mercoledì Adams."
A:"No, non ti scuso." Dico facendogli la linguaccia.
L:"Comunque sono felice perché finalmente anche io esco con un tipo."
A:"E chi è??"
L:"Non posso dirtelo, diciamo che è un po' grande."

In quel momento il prof di filosofia entra in classe, considerato uno dei più belli dell'istituto, ma onestamente, per me rimane un 40 enne sfigato.

Ci fu uno strano sguardo di intesa tra Laura e il prof Mandelli, mi giro di scatto verso Laura,e a bassa voce gli dico :"Nooo, lui? Davvero? Non è uno scherzo?"
Laura distoglie lo sguardo dal professore,
L:"Lo so che è un po' grande..."
A:"Diciamo alla soglia dell'illegalità?"
L:"Madonnaaa, sei drastica."

Prof:"Ragazze avete finito di parlare degli affari vostri?"

Suonò la campanella e io mi diressi al cortile del Mengaroni, anche se più che un cortile è un parcheggio, Laura rimase in classe, va be, affari suoi.

Laura pov

Rimasimo da soli, lui chiuse la porta, e si mise davanti al mio banco, io ancora seduta al banco, lui in piedi davanti a me,
P:"piccola lo sai che dobbiamo fingere qua dentro."
Il suo tono pacato mi faceva pensare a tutt'altro,
L:"Lo so, Michi, ma lo capisci che non mi è facile."
M:"Ti prego non chiamarmi per nome neanche quando siamo solo io e te, qui a scuola, anche i muri hanno orecchie."
L:"Si, scusa." Mi stavo alzando e mentre stavo prendendo l'ultimo quaderno sul banco, mi prende la mano e se la porta vicino alle labbra lasciandomi un dolce bacio,
M:"Ora devo andare ho un'altra classe."

Raggiungo Angie in cortile che parla con un tipo molto alto, scuro di pelle, ha i capelli stretti in una coda da cui alla fine fuoriescono tantissimi capelli afro,
appena mi vede, da uno sguardo cattivo al ragazzo e si dirige verso di me.
L:"Chi era?"
A:"Paski, il migliore amico Mattia."
L:"E cosa voleva?"
A:"Quando parlo con Mattia ti dico meglio. Tu con il quarantenne?"
L:"E daiii, non ha quarant'anni, ne ha 35."
A:"Ahhh scusa, ora cambia tutto."
L:"Ovvio."

Suonò l'ultima campanella, halleluja finalmente torno a casa, e finalmente parlo con Mattia, specialmente dopo quello che mi ha detto Paski...

Esco dalla porta principale del Mengaroni e mi trovo Mattia appoggiato ad un palo, serio, con una sigaretta accesa e con gli occhiali da sole, deve sempre passare per il figo di turno, mi avvicino a lui,
A:"Io e te dobbiamo parlare."
M:"Non dovevo venirti a prendere?" Dice avvicinando le sue labbra alla mia guancia destra,
A:"Si devi, ovvio se vuoi, però non è questa la motivazione per cui devo parlarti."
M:"Ahhhh, Paski?"
A:"Uhm.."
M:"Si è stato Paski. Stai tranquilla, sto bene."

Lo prendo una mano e lo porto fino al Buco dove almeno potevo essere più tranquilla nel parlare.

A:"Come faccio a star tranquilla, gli hai detto che non riesci ad andare avanti con la tua vita, e tra tutto ciò è anche colpa mia, lo sai vero che di me non devi preoccuparti, io non me ne andrò mai, almeno che tu non mi voglia più."
M:"Angie ma sei pazza, io ti vorrò sempre, e si ovvio che tu sia un mio problema ma tu sei un mio problema in senso positivo, mi tieni la testa occupata dai brutti pensieri."
A:"Sei sicuro??"
M:"Si. E non puoi già avere gli occhi lucidi, mi fa male vederti con sti occhietti ahahah."
Mi tirò verso di sé stringendomi forte.
A:"Perché vuoi lasciare l'università allora?"
A queste parole mi lascia, si accende una sigaretta e si siede su un delle due panchine,
M:"Non ci riesco a star concentrato , so di essere bravo con lo studio, ma ora proprio non riesco, ricomincerò quando so di aver chiuso certe situazioni."
A:"Ok.."

Mattia pov

Mi sveglio, è buio pesto e l'unica cosa che riesco a chiedermi è,

dove cazzo sono??

Son su di una panchina, ma sto posto non lo riconosco,cerco il telefono nelle tasche, e fortuna lo trovo, apro Google Maps,

Bologna

Ottimo, come cazzo ci sono arrivato? Ieri sera ero a Rimini, chiamo Paski sicuramente lui sa come ci sono arrivato e come salvarmi da sta situazione

P:"Fra dimmi."
M:"Ehi, senti ho bisogno di un favore."
P:"Dove sei?"
M:"Perspicace, sono a Bologna, anche se non ho ancora ben capito come esattamente, mi faccio a trovare alla montagnola."
P:"Ok, il tempo che arrivo, a dopo."
M:"A dopo."

Due ore e mezza dopo davanti al cancello della Montagnola

P:"Tu devi smetterla di prendere tutta quella Speed, MD e coca insieme."
M:"A solo per questo mi trovo a Bologna?"
P:"Ti ci sei fatto portare."
M:"Ah, pure."
P:"Da una tipa."
M:"Scherzi vero?"
P:"No, era una bella figa,bionda, con un bel culo, ehhh però, ora come lo spieghi ad Angelica che hai limonato con un'altra?"
M:"Io Paski non mi ricordo niente, non è che mi stai dicendo una stronzata? Hai presente il numero di volte che ho deluso Angie? Questa non me la perdonerà e probabilmente fa' bene.."
P:"Madonna, Oh vittima! Gli dici la verità che non ti ricordi niente, e che magari alla prossima festa venga così te tiene sotto controllo."
M:"Cazzo so un cane?"
P:"Be' di sicuro seguivi il tuo istinto animale e non il cervello con la tipa di ieri sera ahahah."

Gli lanciai un occhiataccia, "Ho bisogno di un ultimo favore,mi porti alla sua scuola?"
P:"Va bene, poi me dai i soldi per la benzina o le chiappi."


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