Capitolo 11

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Entrai di corsa in casa. Chiusi la porta dierto di me. - MAMMA! MAMMA DOVE SEI? - lei arrivò di corsa - Sono qui amore che è successo? - io le venni in contro abbracciandola - Charles mi ha aggredito e Kalea ha detto di dirlo a te, mamma che sta succedendo? - lei mi prese il viso - Gwen ascoltami, devi andare in camera tua e sbarrare la porta -
- Cosa? Ma perchè? Dimmelo! -
- Tesoro, te lo dirò ma tu devi fare come ti ho detto - annuì e corsi su per le scale. Chiusi la porta e feci cadere la libreria davanti alla porta. Mi chiusi in bagno. Presi delle forbici. Le mie mani tremavano. Ma che stava succedendo? Sentì dei rumori al piano di sotto. Mi rammicolai. Divenni piccola piccola. Sentì delle urla e la porta di camera mia aprirsi - Dov'è?! Dove l'hai nascosta?!-
- Senti mi dispiace di averti mentito ma cosa dovevo fare?!-
- Non lo so forse dimmi la verità?! Da quanto tempo sei qua con lei e papà lo sa?! -
- No certo che no! - la porta si aprì e vidi Kalea. Mi alzai e la allontanai- Che sta succedendo? - lei mi prese per mano e mi condusse da mia madre - Lo sai com'è Charles, quanto poteva durare questa farsa?! -
- Bhe è durata fino a quando tu non ti sei presentata- mi fermai ma la sua presa era molto forte e dovetti continuare - Oh, andiamo credevi di diventare la madre dell'anno?! Non ti sei neanche accorta di questi - mi prese le braccia e tirò su le maniche. La sua presa era fortissima. - Complementi hai fatto un ottimo lavoro- mia madre guardava stupita i lividi - È stato tuo fratello? -
- No è stato un suo amico. Quello che è morto - io non ci capivo nulla - OK ORA BASTA! MI POTETE DIRE CHE STA SUCCEDENDO?!-  Kalea mi guardò. Era uno sguardo pieno di disprezzo. Non mi aveva mai guardato così. - Chiedilo a tua madre - io la guardai - Mamma? - lei si toccò la fronte - ok, siediti - io presi una sedia. Kalea si appoggiò alla parete proprio come Charles. Mentre mia madre era di fronte a me - Ok da dove posso incominciare? - sentì Kalea sbuffare - Ah smettila, aiutami invece di farmi la predica - io la fermai - Aspetta, voi due vi conoscete? -
- Si, lei é tua sorella - spalancai gli occhi - Cosa?! -
- E Charles è tuo fratello, bhe lui non l'ho cresciuto io a fare quel lavoro è stato vostro padre -
- Ah perfavore neanche tu hai fatto un bel lavoro sai? -
- Almeno io non l'ho cresciuta come un assassina e sai che ti ho dato a quella famiglia per proteggerti-
- Si e guarda com'è finita -
Io mi alzai - Ora basta! Voglio sapre tutto e smettela di litigare - loro mi guardarono. Kalea si mise di fronte a me - Io sono tua sorella, Charles tuo fratello, lei nostra madre. Io sono buona e non sapevo nenache che esistessi fino a qualche mese fa, Charles è quello cattivo ed è uno psicopatico. Ma questo perchè è stato cresciuto da nostro padre. Lei mi voleva proteggere da lui e mi diede in adozione ad una famiglia. Un incendio gli uccise a parte mia sorella adottiva che fu rapita. Probabilmente è stato mio padre che mi rivoleva ma ha preso la bambina sbagliata. La sto ancora cercando. In quanto a te sei stata cresciuta da Karen, nostra madre. Ma non lo riconosciuta finchè non mi ha detto il suo nome. Resta solo sapere cosa vuole nostro fratello da te - io rimasi ferma immobile. Non aveva alcun senso. - E Tom chi l'ha ucciso?- Kalea roteò gli occhi - Charles, pensava di averti fatto un favore... i sui gesti d'affetto sono molto strani ma ti ci abitui - era completamente cambiata. Non era la ragazza che avevo conosciuto.
- Non le hai detto tutto -
- Vuoi farla diventare pazza? Dobbiamo aspettare - io alzai lo sguardo - Lui mi ha detto che mi odi. È vero? - lei mi guardò e sorrise - Secondo te? Mi hai rubato la vita. Io non ho mai avuto nessuno che mi crescesse e che mi aiutasse. Ho fatto tutto da sola. E devo solo ringraziare Karen che ha preferenze sui figli -
- Ah sai che questo non è vero - lei si mise a ridere - Certo, è lei però che ha avuto una vita normale - io non ce la facevo più. Avevo la testa che mi scoppiava - Ma tu sei stata gentile con me.... Mi hai aiutato - lo dissi con un filo di voce - Già, perchè se no mi avresti allontanato. Dovevo conoscerti e proteggerti. Ma cavolo se ti odio -
- Non le dire cosi Kalea - io abassai lo sguardo. Sentivo le lacrime che stavano salendo. Ma mi trattenni. Dovevo essere forte. - Dobbiamo andare, Steve ci sta aspettando -
- Aspetta Steve è lo stesso che ho conosciuto oggi a scuola? -
- Si, un aiuto fa sempre bene - fece cenno alla mamma di andare. Lei mi prese per mano ma io la scansai. Mi ha mentito per tutta la vita. Mi ha mentito su tutto. Chi ero io? E chi è la mia famiglia? Devo scoprirlo.

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