Capitolo 22

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Ivan appena ci vide entrare correndo si alzò dalla sedia - Che succede? - Kalea chiuse veloce la porta - Charles è qui -
- Come può essere qui? - lei chiuse le finestre con la tenda - Non lo so, ma quei vestiti sono miei. Erano a casa mia, quella vera - vidi l'anziano signore annuire - Sai cosa vuol dire questo? -
- Si, che qualcuno ci ha traditi - mi sedetti sulla sedia e vidi Ivan avvicinarsi - Con chi ne hai parlato? - alzai lo sguardo - Scusami? - lui mi prese le braccia - Con chi hai parlato della tua famiglia? - vidi Kalea irrigirirsi - Io.... Con i miei amici - sospirò e si rivolse a me - Ti avevo detto di non fidarti di nessuno - mi alzai spostando l'anziano - Mi dispiace ok? Loro due sembravano così affidabili e poi avevo bisogno di parlarne con qualcuno, vi aspettate che dopo tutto quello che mi avete detto io non dovrei chiedere aiuto? -
- Potevi parlarne con me -
- L'ho fatto - abbassò lo sguardo e scosse la testa - Ok...a chi l'hai detto? -
- A Scott e a Michelle ma gli ho anche detto che in realtà non faccio parte di questa famiglia -
- C'è una cosa che non hai detto? -
- Ivan, per piacere non intrometterti, sai che c'è anche qualcun'altro che avrebbe potuto tradirci - lui abbasso la testa di lato - Non puoi saperlo ed è più probabile che sia stato uno dei suoi amici - Kalea allargò le braccia - Ci aveva già traditi mentre stavamo venendo qua ed un ragazzo è morto per questo - mi ricordai del viso di Steve, fermo e senza luce - Si è pentita per averlo fatto. Sa cosa succederebbe se dovesse rifarlo -
- Sta già succedendo. Avvisa gli altri e fa rinchiudere tutti i ragazzi nelle proprie stanze - Ivan annuì ed uscì dalla stanza - Ok Gwen ora dobbiamo andare nei dormitorio e devi starmi sempre attaccata hai capito? - io annuì e lei mi prese la mano. Prima di aprire la porta la socchiuse e guardò fuori - Non mollare mai la mia mano - iniziò a correre: andava velocissima ed io facevo a stento a starle dietro, ma non so come ce la facevo. Quando arrivammo al corridoio superammo la mia camera - Dove stiamo andando? - ma lei non mi rispose e continuò a correre. Aprì una porta e la chiuse subito dopo che fummo entrati. Quando mi girai vidi Scott e Michelle seduti sul letto - Cosa ci facciamo qui? -
- Sssh parla a bassa foce - Scott si alzò e mi abbracciò. Mi irrigidì. Non mi aspettavo un gesto simile - Stai bene? - io annuì. Kalea lo prese da una spalla e lo spinse contro il muro - Ma che cavolo fai?! - Mi fece cenno di stare lontano con la mano - Sei stato tu? Hai rivelato tu a Charles la nostra posizione? - Michelle si alzò e mi prese il braccio - No, io non ho detto nulla - ci fu un attimo di silenzio poi Scott la spinse via - Mi credi ora? - si sedette sul letto. Lei alzò lo sguardo - Non sono stata neanche io se è quello che stai pensando - rimase ferma per un istante poi sospirò - Allora è stata Karen a meno che voi due non abbiate detto qualcosa ai vostri due amici - entrambi scossero la testa - Ok, quando la vedo la uccido - Michelle si sedette su una sedia - E se non fosse stata lei? Insomma che motivo avrebbe? L'hai detto anche tu che saprebbe cosa succederebbe. Io dico che non è stata lei - lei sorrire - E allora chi è stato? -
- Io penso che sia stata tu - sgranò gli occhi - Come? Ma se sto cercando di proteggervi! -
- Già, credo che stai solo recitando. Stai recitando da quando ci siamo incontrate e l'unica cosa vera che mi hai detto è stata quella di odiarmi. Avevi detto che era il tuo ragazzo, vivevate nella stessa casa. Ci hai parlato - mi stava guardando con la fronte aggrotatta - Si, è vero che ci ho parlato ma non di certo per allearmi con lui. Aveva detto che ti avrebbe lasciata in pace se non lo avessi mandato via, e non credere per almeno un secondo che farei del male a te e a qualunque ragazzino in questo edificio solo per motivi personali - ci fu silenzio. Almeno per dieci minuti. Io mi sedetti per terra vicino alla scrivania e alla porta - Tu non hai la minima idea di quello che mi ha fatto - alzai lo sguardo - Non riesco neanche pensare di allearmi con lui. Mi ha fatto del male Gwen, sia fisco che psicologico. Mi ha fatto credere che tutti quelli che amavo non mi volevano bene perchè era colpa mia se muorivano. Ho perso molte persone e per lo più e stata colpa sua, solo per farmi un dispetto. Lui è sempre stato ossessionato da me e io ogni volta lo rifiutavo così lui si sfogava uccidendo le persone a cui tenevo. Anche se cercavo di non attaccarmi troppo alla fine trovavo sempre qualcuno di cui fidarmi. Ecco perchè non possiamo stare insieme: lui ti uciderebbe - mi morsi le labbra - Ci ha già provato e non ci è riuscito. Se fosse sempre così? - lei scosse la testa - Gwen io non starò con te per una tirata a sorte -
- Ma... -
- Gwen basta!... ok? - incorcociai i sui occhi. Erano pieni di tristezza e dolore e capì che non avrebbe mai cambiato idea. Annuì. - Allora che si fa? Aspettiamo che uccida qualcuno?-
- No, io vado fuori e voi non aprite la porta a nessuno. Scott apri solo se senti che sono io - lui annuì
- Aspetta vuoi andare fuori da sola? -
- Non è la prima volta che lo affronto - mi sorrise e poi scomparse dietro alla porta. Alzai la testa e sospirai. Guardai Scott - Che voleva dire? -
- Io posso sentire il dolore delle persone. Lei ha un dolore unico che posso riconoscere - Michelle si alzò e si avvicinò a lui - Solo i demoni possono farlo - era quasi un sussurro. La presi per le braccia ma lei si dimenò - Scott dimmi che non lo sei! Dimmi che non sei un demone! - lui la guardò. Distolse lo sguardo e poi sorrise - Tu non sei mai stato un mio amico e non cercare mai di cambiare le cose - si sedette di nuovo - Michelle secondo te perché non lo ha mai detto? Voleva essere tuo amico, non è come gli altri - alzò lo sguardo - E tu come lo sai? - feci per rispondere ma mi bloccai - Tu lo sapevi? E non mi hai detto nulla? -
- No, io... Si ma lui prova vergogna ad essere un demone questo non lo rende diverso dagli altri? - Scott si alzò - Grazie tante Gwen, sei davvero un'amica -
- Io sto cercando di aiutarti quindi non urlarmi contro - Michelle si alzò - Stai aiutando un assassino lo capisci questo? -
- No, non é vero. Lui non ha mai fatto del male a nessuno -
- E tu questo come lo sai? -
- Perchè mi fido di lui - lei sorrise - Non fidarti mai di un demone. Ricordatelo - mi girai verso Scott. Si era appoggiato al muro. Quella posizione mi sembrava familiare - Non dici niente? - alzò gli occhi - Non posso farle cambiare idea - mi avvicinai a lui - Non ci provi neanche? Siete amici da molto tempo! - Michelle rise - Lui non è mai stato mio amico. Gwen smettila non mi farai cambiare idea sul suo conto - non dissi nulla. Mi sedetti sul letto e mi presi la testa tra le mani. Michelle si allontanò da Scott e si prese una mano. Scoppiò il silenzio. Nessuno parlava e non ci guardavo negli occhi. Quando sentì bussare sussultai e mi alzai - Non aprite, non è Kalea -
- Allora chi è? - alzò lo sguardo - È Charles -

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