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[la canzone in copertina è quella che ho ascoltato non-stop mentre scrivevo questo capitolo, se volete leggerlo ascoltandola...beh è lì a vostra disposizione hahaha]


Allyson's pov

Sentii dei passi svelti salire le scale, prima che qualcuno iniziasse a bussare nuovamente alla porta. Dovevo trovare una buona scusa nel giro di qualche secondo. Guardai frettolosamente intorno alla stanza, alla ricerca di qualche spunto valido e credibile. I miei occhi andarono a posarsi anche su Edric, che attendeva, con fare totalmente distaccato. Dovetti resistere all'impulso di lanciargli addosso qualcosa, temevo di far troppo rumore. Pronunciò una frase simile a "Devo sempre fare tutto io" mentre rivolgeva lo sguardo al pavimento. Fece un passo in avanti e prima che potesse farne un altro levai la mano davanti a me, per bloccarlo. «Che intendi fare?» dissi sussurrando, riservandogli una delle mie occhiatacce con le quali da bambina riuscivo sempre a convincere mia mamma a comprarmi qualche dolce. Parlando sottovoce, lui mimò con le labbra: «Il vestito.» «Cosa c'entra ora con questo problema?!» «Devi toglierlo» Non potevo credere alle mie orecchie. Un ragazzo che, a quanto lui mi aveva fatto credere, era mio fratello ma che non vedevo da anni...mi stava chiedendo di spogliarmi? «Tu sei completamente pazzo, se credi davvero che io mi tolga anche solo un calzino qui con te...» La voce di William suonò insistente nel corridoio. «Allyson Juniper Moore, apri questa porta!» Da tempo nessuno mi chiamava con il mio nome intero e non mi sarei mai aspettata che Will se lo ricordasse; glielo avevo detto le prime settimane che avevo passato nel castello...
«Ok ok, resta così come sei, ma almeno fai credere il contrario a quel "povero" vampiro là fuori. E comunque era da un sacco di anni che non sentivo il tuo nome pronunciato interamente...Juniper» Mi scoccò un'altra delle sue occhiate magnetiche. Il mio nome articolato dalla sua voce aveva uno strano effetto su di me, tutt'altro che positivo. E lui lo sapeva, perché decifrò all'istante l'espressione smarrita che avevo in faccia, e rispose con un sorriso ironico.
Strinsi gli occhi, furiosa, e appena mi fui ripresa urlai: «Non entrare William, per favore...» Non osai staccare gli occhi da Edric, non gli avrei lasciato la possibilità di attaccarmi alle spalle, se avesse voluto. «Perché mai dovrei darti ascolto quando mezz'ora fa hai detto di voler scappare con Edric?» Quelle parole arrivarono nel momento più inadatto. Edric, sentendo che avevo considerato l'idea di andarmene con lui, prestò improvvisamente attenzione al discorso. Fu la prima volta che lo vidi...felice. Non la sua solita felicità crudele, quella che provava quando qualcuno era in preda alla sofferenza o in difficoltà, era davvero felice. Che esistesse un ragazzo buono e premuroso dietro tutti quegli strati di indifferenza e spavalderia?
Con il cuore in gola, feci una cosa che mai avrei pensato di fare. Invece di rispondere alla domanda di William, voltai tutto il mio corpo verso Edric; quando fui davanti a lui lo fissai intensamente e, senza pensare a quello che Will avrebbe potuto pensare sentendomi parlare da sola –non poteva sapere che c'era qualcuno con me- dissi: «Usciamo dalla finestra, ora.» Forse nemmeno Edric si aspettava di sentire una cosa del genere. Gli strinsi il braccio per tirarlo verso le vetrate, aprii entrambe le ante e...notai solo allora di avere ancora addosso il meraviglioso abito bordeaux. «Hai già cambiato idea?» «Non voglio che si rovini. È un regalo importante per me...» In realtà non avrei sopportato l'idea di avere qualcosa che mi potesse costantemente ricordare William. Se dovevo andarmene, dovevo assicurarmi di tagliare tutte le radici che mi legavano a quel posto. Edric sbuffò impaziente e alzando gli occhi al soffitto disse: «Oh va bene, io ti aspetto sul tetto.» Aspetta...cosa? «Scusa potresti ripetere?» «Mi hai sentito, cambiati in fretta e poi raggiungimi» Non mi diede il tempo di rispondere che già era intento ad arrampicarsi sui cornicioni per arrivare al tetto. Rimasi a bocca aperta; perché ero così scioccata se l'idea di scappare dalla finestra era stata mia? Facendo il più in fretta possibile, mi tolsi il vestito e indossai un paio di jeans e un maglione, premurandomi di prendere anche una giacca. Non ero sicura che i miei "poteri da ibrida" mi permettessero di resistere al freddo.

Accadde un Mattino |#Wattys2016|Where stories live. Discover now