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...Sarà una lunga serata

Decido di entrare e, appena metto piede nel locale, vengo investita da un fortissimo odore di alcool misto a fumo che mi fa quasi venire la nausea.
Questa sera ho deciso che non mi ubriacherò. Solo uno shot o due, al massimo.

-
Colin's POV
Mi avvio verso il bancone. Non berrò nulla ma ho adocchiato una biondina niente male
Se tu quella la chiami niente male... è una figa della madonna, altro che "niente male"!

Non ho intenzione di bere per due semplici motivi: 1, perché devo guidare e, 2, perché da ubriaco non do il "meglio" di me.
Mi avvicino ma una mora attira la mia attenzione e decido di cambiare "obbiettivo".
Mi siedo di fianco a lei ma, aspetta, quella non è lei?!
Oh sì...
È davvero bella... me la farei volentieri!
Perché, esiste qualcuna che non ti faresti?

-buonasera ragazzina- dico sfoggiando un sorriso smagliante
-ringrazia che sono ubriaca, altrimenti uno schiaffo non te lo levava nessuno- ride
-che sei ubriaca lo vedo- dico severo
-oh beh, capita no?- continua a ridere

La riporto a casa
Da quando sei così premuroso?
Lo farei con chiunque. Se le succedesse qualcosa sarei tormentato dai sensi di colpa e, sinceramente, ho già abbastanza problemi.
Solo per questo?
Assolutamente sì. Dovrei avere altre motivazioni?
Sará...

-ti riporto a casa- dico serio
-ed eccolo che ritorna...- dice alzando gli occhi al cielo per scoppiare in una risata stupenda
Stupenda? Ma che pensieri fai? Riprenditi!
A cosa si riferisce? Questa ragazza è tutta strana!

Si alza barcollando e io la tengo su. Mentre camminiamo verso l'uscita incontro Max.

Lui è il mio migliore amico da tutta la vita. È l'unico che conosce realmente la mia storia e che l'ha anche vissuta con me. L'unico oltre mia sorella, ovviamente.
A lui affiderei la mia stessa vita, perché è stato capace di non andarsene nemmeno quando non ero più in me.

-max, la porto a casa, è ubriaca. Chiamate un taxi- dico sbrigativo
-oh, okay... lo dico ad Alan-

Alan è un amico e, nonostante sappia cosa mi è successo, non sa cosa ho passato realmente. Gli voglio bene ma non è Max e non mi aprirei mai come ho fatto con lui.

-
Saliamo in macchina e lei non riesce nemmeno ad allacciarsi le cinture così decido di aiutarla
-non farti strane idee Baker. Sono ubriaca non scema. Mi stai aiutando ma non otterrai niente in cambio.- dice più acida del solito

Perché è sempre così... sulla difensiva?! Menefreghista e acida come se fosse sempre sotto attacco.

-perché fai così?- chiedo senza nemmeno rendermene conto
-così come?- dice sorridendo
-sei sempre così... introversa. Niente ti tocca. Sembri quasi insensibile-
-sai, prima non ero così. Il dolore le trasforma le persone. Le fa diventare ciò che nei più brutti incubi si sono immaginate. Ciò che da bambine non volevano essere.
Più dolore si prova, più si cambia, fino a diventare irriconoscibili. Se poi si è soli la cosa si amplifica, perché, puoi combattere finché vuoi, ma dopo un po' ti stanchi. Ti stanchi perché non hai nessuno per il quale continuare. E semplicemente smetti di lottare e accetti che nulla sarà come prima.- dice questo con un sorriso che rende tutto più triste
-perché sola?- chiedo deglutendo
-oh, perché la gente, quando scopre il tuo dolore, non vuole realmente conoscerlo. Dice di volerlo ma non è vero. Se ne va a metà strada, dimenticandosi che, abbandonando una persona che soffre, la si fa stare peggio. Tutti vogliono sapere, ma solo a metà. Tutti vogliono restare, ma solo a metà. A nessuno interessa esserci realmente.- ha ancora quel sorriso sulle labbra. Le stesse labbra dalle quali stanno uscendo parole che di felice non hanno niente.
-non tutti...- dico titubante
-tutti. Tutti alla fine se ne vanno. Nessuno resta nella mia vita, è troppo difficile, lo capisco. Non esiste una persona che voglia avere le mie paure addosso e forse è meglio così, almeno non soffre nessun'altro. Io non mi affeziono più, non mi fido più, non cerco più amicizie e non provo nemmeno più a piacere. Non posso più stare male quando la gente se ne va perché rischierei di scoppiare.- continua a sorridere è un brivido mi percorre la schiena.

Chi è questa ragazza? Cosa ha passato di così tanto spaventoso da renderla tanto chiusa in se stessa? Cosa si porta dietro?
Facendole quella domanda speravo in delle risposte ma i miei punti interrogativi sono aumentati a dismisura.

Continuo a guidare fra le risate di Tiffany e i miei pensieri. Dire che quella conversazione mi ha scosso è dir poco.

"Il dolore le trasforma le persone. Le fa diventare ciò che nei più brutti incubi si sono immaginate. Ciò che da bambine non volevano essere.
Più dolore si prova, più si cambia, fino a diventare irriconoscibili."

Ed era vero. Il dolore è pericoloso e incontrollabile. Un po' come la rabbia. Più li tieni nascosti e non li mostri a nessuno, più crescono e ti cambiano. Prima nelle piccole cose, le abitudini e i modi di fare ad esempio. Poi nel profondo, un cambiamento che fa più male ed è più pericoloso, ma il vero problema di esso è che non si torna più quelli di prima. Io queste cose le so bene... molto bene.

-
Scendo dalla macchina e aiuto lei a fare lo stesso ma appena mi giro lei si siede per terra

-Tiffany, mi spieghi cosa fai?- dico ridendo
-sono un sasso- dice attirando le ginocchia al petto e cingendole con le braccia
-alzati, dai- rispondo divertito ma vedendo che non si muove sbuffo e mi avvicino per poi caricarla in spalla mentre lei batte i pugni sulla mia schiena
-METTIMI GIÙ! METTIMI GIÙ!- urla
-finiscila di urlare! Sembra che ti stia squartando e poi, sono le due. Non fare casino!- dico esasperato
-se mi lasci la smetto!-
-se ti metto giù mi segui senza fare storie?- chiedo e non ottengo una risposta, così continuo a camminare e lei a urlare.

Entriamo in casa e la lascio giù mentre lei si mette a ridere.
Ma quanto cazzo deve aver bevuto per essere ridotta così?

Nemmeno due secondi dopo essere entrati, corre in bagno a vomitare.
La seguo e le tengo i capelli.
Appena smette la accompagno in camera e le prendo un suo pantalone della tuta è una maglietta comoda per dormire.

-io esco, cambiati. I vestiti sono sul letto-
-che gentiluomo- dice facendo una voce strana
Alzo gli occhi al cielo ed esco dalla camera

Dopo una decina di minuti busso e mi da il permesso di entrare.
Mi cambio velocemente notando che Tiffany si è già addormentata.
Mi sdraio di fianco a lei e mi addormento pensando a questa serata.

"Tutti vogliono sapere, ma solo a metà. Tutti vogliono restare, ma solo a metà. A nessuno interessa esserci realmente."

Cosa vogliono sapere tutti? Chi se né andato?

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SPAZIO AUTRICE:
Guardate che brava: ho aggiornato ieri e anche oggi! Voglio un applauso.
Okay, cazzate a parte, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ciaoo💓✨

Autodifesa. ~storia di Coinquilini~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora