Capitolo 13. "Lo incastreremo"

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"Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici".
Khalil Gibran

"Sono legata ad una sedia, prima ero anche imbavagliata, ma sono riuscita a togliermi almeno quello. Davanti a me c'è Jack con un altro ragazzo. Lo conosco. È il ragazzo di mia cugina Hilda. L'avevo detto che non aveva un bello sguardo. Mi hanno picchiata prima. Due sberle solo perché non l'ho voluto baciare. Vogliono toccarmi, io però non voglio. Pensano che sia una troia, mi deridono e per non farmi ribattere iniettano una siringa sul mio braccio. Vengo drogata e poi violentata."

Mi sveglio di soprassalto urlando per la paura.

Quel sogno del cazzo sembrava così reale!

Entra mio padre in camera mia, mi avvolge tra le sue braccia facendomi sentire il suo calore. Non ricordo quanto era stata l'ultima volta che mi aveva abbracciata così.
Lui non lo fa mai ed è stano tutto questo.
Una volta l'avrei sicuramente respinto ma in questo periodo ho il bisogno di essere coccolata, di sentire che qualcuno c'è per me.

Va avanti così da ormai una settimana, ogni notte ho sempre lo stesso incubo, le stesse brutte sensazioni e la paura che mi assale. «Va tutto bene Jade, qui sei al sicuro». Dice.

Lui però ha paura, lo percepisco.
Noi tutti l'abbiamo.
Dopo che Troy gli ha detto quello che è successo mi hanno guardata in modo strano. Pensavo che non mi avessero creduto ma non è stato così. Solo in caserma non hanno creduto alle mie parole, ma io lo immaginavo.

  «Prenderanno dei provvedimenti, vedrai che prima li incastreranno e poi li arresteranno». Così mi aveva detto Troy quando eravamo usciti da lì.

Gli avevo dato dei pugni sul petto per la rabbia e poi ero scoppiata in lacrime.

Ogni giorno è sempre la stessa storia. «Vai papà, non preoccuparti». Dico mettendogli le mani sul petto e facendolo allontanare.

Esce dalla mia camera dopo avermi dato un bacio sulla guancia, mi sento di nuovo una bambina, i miei genitori stanno sempre addosso a me e io non esco più di casa.
Ho aggiunto un ragazzo sulla lista dei sospettati "Evan" il fidanzato di mia cugina.
Da quando sono stata gettata davanti casa del poliziotto non ho fatto altro che ripensare all'accaduto. Quei due figli di puttana sono ancora in giro, chi sa se io sono stata la prima. Sento il bisogno di vederli dietro le sbarre.

Questa mattina la mia amica mi ha fatto una sorpresa, è entrata in camera mia e mi ha svegliata. Non sapeva che mi ero addormentata da qualche minuto, la notte non chiudo più occhio. Ho tenuto nascosto ciò che è successo, lei non mi avrebbe creduta e sicuramente ci sarebbe rimasta male, non mi va di fare soffrire altre persone, basto io adesso. In più non avevamo chiarito la nostra discussione dell'ultima volta, per questo ero stupita quando l'ho vista.
Per questa sera mi ha invitata in casa sua, io non vorrei andarci, so che ci saranno due persone indiscrete.

Jack e l'amico Tom.

Ho risposto al suo invito dicendole che le avrei dato una conferma entro stasera.
Prima ho chiamato Troy e gli ho spiegato ciò che era successo, mi aveva detto di accettare.

Dice che potrebbe essere un'opportunità per incastrare il ragazzo. Lui mi seguirà e terrò un auricolare tenuto sotto controllo dalla stazione di polizia.

Sono arrivata da Paige qualche minuto fa, le ho detto che non ho il passaggio per tornare a casa, abbiamo calcolato tutto con i poliziotti. «Ti accompagnerà lui, non preoccuparti». Ha detto dandomi una tazza di tè.

Sta per arrivare il suo ragazzo con l'amico, mangeremo una pizza insieme e ci guarderemo un film, almeno sono questi i programmi. Spero solo che non succederà niente, io ho paura anche se davanti a lei cerco di mascherarlo.

Le ho promesso di non fumare e farò così, sono stata drogata abbastanza dal suo ragazzo in quei tre fottuti giorni. «Tra te e Jack va tutto bene?». Le chiedo curiosa.

Annuisce con la testa e mi guarda in maniera però poco convinta. «Certo, perché?». Mi chiede. Inspira profondamente e mi prende entrambe le mani. «Mi dispiace per come mi sono comportata con te l'ultima volta, non avrei dovuto risponderti in quel modo». Si scusa.

Le stringo le mani e faccio un piccolo sorriso sincero. «Non preoccuparti, l'invito a casa mia è ancora valido».

I ragazzi arrivano in men che non si dica.

Jack non fa altro che guardarmi e sorridermi, come se non si rendesse conto di ciò che mi ha fatto.
È un pazzo maniaco, voglio che la mia amica lo sappia presto, non le posso permettere di frequentarlo ancora. «Sono pronto per divertirmi». Mette le mani sui miei fianchi Tom.

Lo allontano subito fulminandolo anche con lo sguardo, non voglio essere toccata da nessuno, specialmente da Jack e i suoi amici.
Non so se Tom sia al corrente di ciò che mi ha fatto il suo amico, in realtà non ricordo nemmeno se fosse li anche lui.

Passiamo una serata tranquilla, o almeno loro la passano, io sto tutto il tempo a guardarmi attorno, non riesco a stare serena.
Adesso stiamo giocando al gioco della verità dopo aver finito il film. «Hai mai baciato una ragazza?». Le chiede Jack alla sua fidanzata.

Lei scuote la testa. «Tom cosa scegli?». Gli chiede la mia amica.

Lui guarda me e sorride. «Obbligo».

Alzo lo sguardo al cielo.

E ti pareva!

Se questa sera non concluderemo niente di buono giuro che ucciderò Troy. «Palpeggia il seno di Jade». Dice sorridendo.

La uccido!

Ho ancora i segni di ciò che mi ha fatto il suo fidanzato maniaco e io dovrei farmi toccare da un ragazzo?

Lui mi palpeggia il seno senza pensarci due volte. «Tu cosa scegli?». Mi chiede adesso lui.

Ci pensò un po' su. «Verità». Rispondo decisa.

Si schiocca le dita mentre pensa a cosa dirmi. «Hai mai fatto sesso in tre?». Mi chiede.

Annuisco imbarazzata con la testa.
Entrambi i ragazzi fischiano. «Si è fatto tardi». Mi alzo da per terra.

So che se continuassimo le cose non finirebbero bene, potrebbero diventare o troppo piccanti, oppure si potrebbero alterare le cose se io tirassi fuori quello che era successo l'altra volta in discoteca.
Non tirerei mai fuori il discorso della "violenza".

I due ragazzi fanno lo stesso. «Ti devo accompagnare io, giusto?». Mi chiede il ragazzo di Paige.

Annuisco con la testa facendo una smorfia e salutiamo tutti.

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