1 Febbraio 2017Holovid (Cassian Andor x OC)
Sgomberò tutto il tavolo dell'officina con un gesto veloce del braccio, incurante del rumore che le scartoffie ammonticchiatevi sopra produssero cadendo a terra. Anzi, quel clangore metallico dei pezzi di ricambio misto al fruscio delle carte fu l'unica cosa che riuscì a riportarlo alla realtà. Cassian pensava di essersi sbarazzato di tutto ciò che potesse ricordargli di Lygan. Aveva persino chiesto il trasferimento ad una base ribelle su Balnab, nell'Orlo Medio, rimanere a quella di Wetyin significava svegliarsi la mattina con il cielo pieno di asteroidi a ricordargli come era stato, costantemente e ogni giorno, e non era sicuro di essere pronto a farlo.
Aveva trovato l'olovideo in uno scatolone, in mezzo ad un mucchio di altra roba che avrebbe dovuto sistemare. L'incarico era una sorta di punizione da parte del generale Fravkin, il suo superiore per il suo comportamento irruento o, come preferiva definirlo lui, "poco collaborativo". Ma cosa poteva farci se Fravkin voleva fargli eseguire proprio una manovra SS-14? Gli ricordava tutte le persone che aveva allontanato, Jyn, Bodhi, Chirrut... Le uniche che erano riuscite ad ottenere la sua fiducia e le uniche a cui era riuscito a dare questa fiducia; a cui si era affidato per la prima volta.
Quella era la manovra che avevano eseguito durante il suo ultimo attacco prima che chiedesse il trasferimento. Ormai erano passati un paio d'anni dalla battaglia su Scarif, e i ribelli ne erano usciti trionfanti, distruggendo più volte i piani dell'Impero. Aveva combattuto fianco a fianco con la sua squadra per anni. Se ne era andato la mattina presto, senza dire niente, sapeva che lo avrebbero sicuramente fermato. Li aveva traditi, e non se lo sarebbe mai perdonato.Percorse con un dito il bordo argenteo del piccolo dispositivo nero; solamente toccandolo una strana sensazione gli si sprigionò nello stomaco. Avrebbe potuto anche non essere lei... Ma il suo corpo la pensava diversamente: non era forse proprio quella sensazione che lo aveva indotto a pensarci due volte prima di buttare via quell'olovideo?
Lesse la scritta quasi invisibile impressa sulla superficie lucida: proprietà del pianeta Yavin 4.
Sospirò, togliendo le dita tremanti dall'aggeggio. Probabilmente era rotto, tutti quegli anni in uno scatolone polveroso non gli avevano di certo fatto bene. E poi, c'erano migliaia di piloti su Yavin 4. Era stato stupido a credere che..."Impronte digitali accettate. Identità del soggetto: Andor, Cassian"
Sobbalzò. La morsa allo stomaco si fece più stretta. Qualcuno gli aveva lasciato un messaggio, ma non era certo di come avesse fatto ad arrivare fino a Wetyin né del perché fosse proprio negli scatoloni che doveva sistemare. Stupido generale Fravkin. E stupido il suo carattere troppo orgoglioso. Sarebbe nella sua stanza adesso, se avesse tenuto la bocca chiusa, e si sarebbe risparmiato tutta questa sofferenza psicologica.Cassian di certo non era pronto per quello che arrivò dopo. Il viso gli si illuminò della luce blu riflessa dall'ologramma nel piccolo dischetto nero. Pensava che avrebbe potuto reggere la vista di lei se gli si fosse presentata davanti. Dio, quanto si sbagliava.
Appena vide le sue iridi chiare che sembravano guardarlo intensamente dritto negli occhi arrossì. Non seppe spiegare il miscuglio di emozioni che gli ribolliva dentro: era arrabbiato con se stesso, per non essere riuscito a dirle addio, era triste, perché gli mancava così tanto. Gli si inumidirono gli occhi al solo pensiero di lei."Ciao Cassian" quando parlò, la sua voce cristallina e il modo in cui si sistemava i capelli dietro l'orecchio gli fecero pensare che fosse ancora lì con lui. Allungò una mano verso l'immagine per poi ritrarla appena si accorse che le sue dita offuscavano la luce prodotta dall'ologramma di lei. Era un po' quello che le aveva sempre fatto, l'aveva allontanata da se per proteggerla, o almeno così pensava, spegnendo piano piano la sua luce. L'aveva indotta lui a stare sempre in prima linea, a dare il massimo. Non pensava di produrre negli altri queste reazioni. Possibile che Lygan pensasse solo a impressionarlo con il suo coraggio? La amava, si, lui la amava, ma forse non glielo aveva mai dimostrato abbastanza.
"Tra poco ci imbarchiamo, sono riuscita a prendere dieci minuti da sola per mandarti questo messaggio." La Lygan nel video rise scuotendo la testa e Cassian fu quasi tentato di spegnere quel dannato ologramma ma i suoi occhi erano incollati al suo viso ovale, il naso fine e i grandi occhi chiari. Non riusciva a capire perché stesse piangendo, ma le lacrime avevano cominciato a rigargli le guance.
"Ti volevo dire che tra poco arriveremo a Yavin 4 per sedare una sommossa imperiale, che guarda caso è proprio vicino al pianeta di un certo comandante che conosco" dette un'altra risatina. Cassian sbiancò. Il video risaliva a due giorni prima della battaglia. Due giorni prima della sua crisi.
"Sai, stavo pensando che magari, dato che siamo così vicini, potremmo vederci, una volta finito tutto." Stava guardando in basso, privando Cassian della vista dei suoi occhi. Non sapeva che gli mancassero così tanto, era totalmente ammaliato dal video, nonostante sapesse di doverlo fermare. Sarebbe stato meglio, avrebbe evitato di farsi del male. La voce di Lygan era diventata un sussurro.
"Io devo... Devo andare scusami." Alzò lo sguardo, puntandolo anche se inconsciamente nei suoi occhi.
"Ci vediamo presto. Ti amo." Fu questo che lo fece spezzare. Si ritrovò a guardare il muro dell'officina, immaginando ancora il suo viso, sentendo la sua risata nella mente, cercando di metabolizzare ciò che aveva visto. Sapeva che lo avrebbe colpito. Non fino a quel punto, però.
Quello che lo sorprese fu l'ondata d'ira contro se stesso.Con un gesto potente e veloce ribaltò il tavolo che aveva davanti, producendo un rumore assordante. Era stata tutta colpa sua. La sua morte. Lei non c'era più, e lui non era stato lì per proteggerla. Questa sua paura irrazionale di perderla, era proprio quello che l'aveva condotta ad una brutta fine, ed era tutta colpa sua.
Cadde a terra, il petto squassato da violenti singhiozzi. Sembrava una statua di vetro, rotta troppe volte per essere riparata.Le parole gli risuonarono di nuovo nella mente: "Ci vediamo presto."
Non si erano mai più rivisti.
STAI LEGGENDO
Star Wars Daily Imagines
FanfictionBasato su prompts di @jediprompts (Tumblr) Includerà tutti (o quasi) i personaggi della saga Star Wars, che appartiene a George Lucas. Mi approprio solamente dell'idea e del testo, ma non dei personaggi e del tema. Se volete richiedere un personaggi...