Capitolo 8 (Lucy)

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Ancora traumatizzata mi rincamminai verso il municipio, e intanto ripensai all'uomo, e a come era scomparso. Mi sentii cadere, mi appoggiai a un muro, e mi ressi la testa con una mano.

Mi era appena tornata in mente un ricordo, una battaglia...uomini e donne che cadevano e sanguinavano, altri invece che esplodevano proprio come era appena successo...ma non appena cercai di focalizzarmi sui particolari, ecco che il ricordo sparì, lasciandomi tremante attaccata al muro.

Ciò che successe dopo fu molto confuso...una macchina nera si fermò davanti a me e ne discesero due persone, un uomo e una donna, che mi afferrarono per le braccia e mi tapparono la bocca per poi aprire la macchina e buttarmici dentro.

Battei la testa contro il finestrino e ancora dolorante cerca di mettermi seduta, entrambe le portiere sui miei lati si aprirono ed entrarono i miei rapitori, che senza dire una parola si sedettero ai miei lati;

La donna era vestita quasi come me, pantaloni neri maglietta larga anch'essa nera, capelli lunghi e castani legati in una coda di cavallo...l'uomo, sempre vestito di nero aveva delle armi attaccate alla cintura, coltelli, fruste e ancora coltelli di tutte le forme e dimensioni; tornai a concentrarmi sulla donna, aveva gli occhi viola, con delle pagliuzze azzurre, erano di una bellezza straordinaria, guerriera, quasi crudele.

Sentendosi osservatala donna posò lo sguardo su di me...e sorrise, il suo viso si trasformò, i suoi occhi , che mi erano sembrati crudeli si trasformarono e brillarono, come se fossimo state grandi amiche.

Con una voce dolce e melodiosa disse: - Ben trovata agente 009, scusami per il trattamento non molto gentile ma me lo dovevi, almeno io non ti ho fatto svenire...

Vedendo che la osservavo con sguardo vacuo il riso le morì sulle labbra e con voce più preoccupata mi chiese: - Lucy stai bene?

Io non risposi e allora lei mi richiese: - Lucy sai chi sono?

Questa volta risposi: - No, non so chi sei e chi sia lui – e indicai l'uomo che mi osservava con sguardo preoccupato – e non so neanche perché mi abbiate presa

Grata che la mia voce non tradisse alcuna emozione aspettai la reazione da parte della donna che guardava con sguardo preoccupato prima me e poi il suo compagno.

Di punto in bianco si mise a ridere e disse: - Stai cercando di farmela pagare per la schiuma da barba al posto della panna? Ti avverto non ci riuscirai, era uno scherzo epico.

Mi sentivo confusa più che mai. Chi era quella donna che mi aveva sbattuto in una macchina e parlava di noi due come se fossimo state grandi amiche?

- Lasciala stare Grace, secondo me non ricorda veramente chi siamo. Intervenne l'uomo che era stato zitto tutto il tempo. Aveva una voce burbera, come se avesse ingoiato dell'acido, ma il tono voleva essere gentile.

- Non crederle Alex, la conosco, ci sta prendendo in giro.

- E se così non fosse? Se non si ricordasse seriamente chi siamo?

- Non è un problema, tanto ora siamo arrivati, ci penserà il Capo...


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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2017 ⏰

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