-1-Introduzione

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Ognuno di noi, almeno una volta nella propria vita, ha dovuto affrontare dei momenti difficili.
Ecco, io mi trovo esattamente in uno di quei momenti.
Ogni cosa che mi circonda mi sembra solo noiosa e senza senso, perfino me stessa.

Mi chiamo Abele, ho 17 anni, frequento il liceo linguistico della mia città ovvero Milano, sono magra e con un bel fisico, alta 1.60 circa, ho i capelli lunghi tinti di nero e gli occhi azzurri che in base alla luce, al tempo e al mio umore cambiano colore e tonalità. La mia carnagione è chiara ma d'estate diventa come quella delle brasiliane. Ho diversi tatuaggi, tra cui uno dei miei preferiti ovvero una scritta sul fianco "memento audere semper", ho un piercing al naso, alla lingua e prossimi all'ombelico e al capezzolo.
Il mio abbigliamento a volte è femminile e sexy ed altre volte leggermente maschile.
Suono la chitarra e suonavo il violino, ascolto ogni genere di musica, ma proprio non sopporto il genere classico.
Sono una ragazza particolare, abbastanza estroversa, con i suoi mille difetti e i suoi molteplici problemi mentali.
Sono nata nel sud dell'Italia, precisamente a Napoli, da una famiglia benestante.
All'età di 2 anni, i miei genitori hanno dovuto prendere la decisione di trasferirci qui a Milano.
Entrambi lavorano e si ritirano la sera tardi, perciò ho quasi sempre casa libera e posso invitare chi mi pare e piace.
Mia sorella Daniela, ha 12 anni ed è sempre impegnata con qualche progetto di scuola o, semplicemente, è sempre fuori per prendere lezioni di danza classica.
In questo momento si trova a Monza con alcune sue amiche per uno stage iniziato qualche giorno fa e che durerà per altri 2 mesi.

Il mio momento difficile è dovuto principalmente al fatto che circa due settimana fa, ho lasciato il mio ragazzo Stefano perché non ne potevo più di lui, mi stava sempre attaccato e io non avevo neanche un minuto tutto per me. Continua a contattarmi, a cercare di poter sistemare le cose perché mi ama, non ha capito che voglio stare da sola e non voglio più aver a che fare con lui.
Siamo stati insieme per un anno e due mesi, era un susseguirsi di tira e molla da parte mia, non sono mai stata sicura di voler stare con lui ma dopo anni che mi veniva dietro, anche quando ero fidanzata con altri ragazzi, io ho ceduto, pensando che fosse giusto così e quindi ci siamo messi insieme.
I primi 7 mesi della nostra relazione andava a gonfie vele, o così sembrava.
Lui è stato la mia prima volta, un pezzo importante della mia vita, la mia prima storia seria, provo un bene indescrivibile nei suoi confronti, ma non è abbastanza.
Dopo quei mesi, ho iniziato a trattarlo male, ogni tanto mi sentivo con qualche ragazzo e lo tradivo, gli mentivo spudoratamente su cosa facevo e dove andavo, non mi facevo sentire per giorni e lui nonostante ciò, continuava a perdonarmi e a voler star con me.
Ho provato a lasciarlo varie volte, mi sentivo uno schifo e in colpa per le cose che facevo alle sue spalle, ma lui non ne voleva sapere, mi supplicava di non mettere la parola fine alla nostra storia. In fondo mi piaceva, all'inizio pensavo di essermi innamorata di lui col tempo, ma così non è stato.
Stefano è un ragazzo di 19 anni, nato a Firenze e trasferitosi a Milano, frequenta una scuola di elettronica ed è all'ultimo anno, ha gli occhi color nocciola e i capelli castani, la carnagione olivastra, alto 1.80 circa, magro e col giusto fisico.
Pratica molti sport e ama il calcio, come quasi tutti i ragazzi della sua età del resto. Guida la macchina e ha una moto.
Insomma, è un bel e bravo ragazzo, non ha mai osato farmi del male e mi ha amata fin dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono conosciuti.

Sono sul mio letto, con una sigaretta accesa ed il sole che tramonta davanti ai miei occhi,
a pensare alla soluzione più consona per tutta sta situazione, quando all'improvviso un suono attira la mia attenzione.
È il mio cellulare che vibra.
"Uh chissà chi sarà" penso.
prendo il mio cellulare, aspiro un po' di fumo e mentre lo rilascio, vedo chi è che rompe.
<ciao>

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