-8-Non darti dei limiti.

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Sono passati due giorni da quando sono andata via, da quando ho evitato Suami con tutta me stessa, ha provato a chiamarmi innumerevoli volte ma non le ho mai risposto, provo una vergogna assurda nell'essere scappata come una codarda dopo la sua confessione.
Non riesco a capire come mai io abbia reagito in quel modo, di solito affronto tutto ciò che mi si piazza davanti senza paura, non sono restia al cambiamento, in tutto questo invece provo timore perché insomma..non mi è mai capitato di relazionarmi con una ragazza.

Decido che per il momento non devo pensarci e svagarmi forse potrà essermi d'aiuto.
Quando ho bisogno di liberare la mente faccio un salto in biblioteca e mi metto a cercare ogni tipo di libro strambo per poi leggerlo.
Mi reco proprio lì, entro e prendo posto sulla mia poltroncina preferita, laddove ci sono due enormi vetrate che si affacciano sulla strada e si possono vedere le miriadi di macchine, di persone indaffarate e si può scorgere il meraviglioso cielo azzurro.

Ad un certo punto, la mia lettura viene interrotta dall'entrata di due ragazze che si tengono la mano, le sento parlare "Amore dai, lo sai che non mi piace leggere" dice la ragazza leggermente più alta,
"Me lo avevi promesso" dice l'altra cingendo il collo di quest'ultima, "D'accordo, a patto che sta notte me la dai" dice la più alta scatenando una risata dalla più piccola. Mi passano accanto e si dirigono verso il corridoio dei libri a tema amoroso, le guardo finché sono ancora visibili, sembrano così belle insieme, mi fa uno strano effetto ammirarle, un effetto alquanto positivo che mi fa riflettere, mi fa pensare ai miei dubbi e inevitabilmente il mio pensiero cade su di lei, sulle sue ultime parole.

Mi alzo ed esco immediatamente dalla biblioteca, non mi ero accorta che si è fatto buio e mi è venuta una certa fame.
Mentre cammino, mi accorgo di un'insegna alquanto strana e davvero luminosa, sembra quasi che voglia invitarmi ad entrare, è un arcobaleno con sotto scritto "L pub", ho tanta fame perciò decido di entrarci.

Mi sarei aspettata un altro tipo di locale, invece è tutto quanto al femminile. Appena entro, parecchie ragazze si girano a guardarmi come se fossi qualcosa che non si vede tutti i giorni, mi reco al bancone e chiedo se c'è un tavolo libero, la barista mi indica uno all'angolo e vado a sedermi proprio lì.
Poco dopo una ragazza, presumo sia la cameriera, mi si avvicina.
"Ciao bella, cosa ordini ?" Mi guarda con in mano un taccuino ed una penna.
"Un hamburger e patatine, da bere..una birra, grazie" le restituisco il menù.
Si allontana e mentre aspetto la mia cena, il mio cellulare squilla, lo prendo e rispondo senza guardare "Finalmente ti sei degnata a rispondermi" È Suami.
"Io..senti, so di aver sbagliato, mi dispiace ma tra noi due non può esserci nulla e speravo che tu capissi, ecco perché ti ho evitata" mentre parlo, una ragazza si siede accanto a me e mi fissa, mi blocco e smetto di parlare "È tutto qui quello che hai da dire ?" dice Suami.
All'improvviso la ragazza prende il mio cellulare e prende a parlare "Ciao, non so chi tu sia e non mi interessa, ma questa bellissima ragazza ora è qui con me, quindi arrivederci" chiude la chiamata e mi porge il cellulare.
"Ma sei fuori di testa ?" Le sbraito contro.
"Andiamo piccola, ti stava infastidendo" risponde con aria sufficiente.
"Vattene, per favore" cerco di rimanere calma.
"Lascia che io ti offra una birra" si gira e chiama la cameriera.
Mi limito a sbuffare e lei ritorna a parlare
"Che ci fai qui ? Non sembri la tipa che frequenta posti del genere"
"Ho fame e quindi sono entrata" dico ovvia.
"Non mi sembra che tu abbia presente la situazione, sei in un locale gay, ti hanno mangiata con gli occhi fino ad ora" dice ridendo.
"Ohw..un locale gay ? Io avevo solo fame" mi giustifico e lei scoppia a ridere nuovamente.
"Certo certo, chi era quella ragazza al cellulare ?" Cambia argomento e nel frattempo arriva la cameriera con il mio cibo.
"Non è nessuno.." dico mordendo una patatina.
"Questo mi fa capire che invece è il contrario" prende un sorso dalla sua birra.
"È solo un'amica" mi affretto a dire.
"Credo che tu debba darle una possibilità" continua a bere.
"Oh insomma, fatti gli affari tuoi, neanche ci conosciamo" la guardo sconcertata.
"Come immaginavo, sei una etero a cui interessa una ragazza, il che ti rende automaticamente non più etero, sei molto confusa, ma questa ragazza ti piace, si legge in quei tuoi occhi azzurri" non mi lascia rispondere che subito riattacca "non darti dei limiti, anch'io ero come te, ho riconosciuto quello sguardo dal primo istante in cui hai varcato quella porta, eppure guardami, ora sono fidanzata con una ragazza bellissima che amo moltissimo e sono felice, non etichettarti e soprattutto, vivi senza pensieri" sorride e nei suoi occhi si può leggere tutta la gioia che prova "comunque mi chiamo Alba, ti sei trovata una nuova amica" mi lascia un biglietto con il suo numero e si alza lasciandomi lì, sono completamente assuefatta dalle sue parole, decisamente mi ha convinta, il suo discorso è stato come una doccia fredda che però mi ha fatto capire la cosa giusta da fare.

Lascio dei soldi sul tavolo ed esco dal locale, prendo il cellulare e la chiamo "Ti prego non chiudermi il cellulare in faccia, ho bisogno di vederti".

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