-6-Coicidenza.

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Circa mezz'ora dopo, una macchina si ferma sotto casa mia, o meglio, Stefano.
Scendo e lo raggiungo in macchina, non c'era bisogno neanche che mi avvisasse del suo arrivo, era diventata un'abitudine.
"Ciao, non ho tempo da perdere sta volta" gli dico guardando avanti.
"Non posso credere che tu voglia veramente farla finita, che tu voglia..."
"Ho detto che non ho tempo da perdere" lo interrompo e mi volto a guardarlo.
Ha le lacrime agli occhi, a volte penso che lo faccia solo per farmi intenerire, lui sa che sono una persona molto sensibile, ma sta volta nulla potrà farmi cambiare idea.
"Senti Stefano..io non ti amo, non ti ho mai amato e mi dispiace okay?
Mi dispiace se non potrò mai darti ciò che il tuo cuore vuole, continuare con tutto questo non fa male solo a me, ma fa soprattutto a te.." gli dico cercando di essere il più convincente possibile e farlo finalmente ragionare.
"Qualcosa che ami non può farti del male, tu mi fai solo bene, mi fai stare bene, cazzo!"
Lui all'improvviso tira un pugno al volante e noto nei suoi occhi tanta rabbia, le sue mani tremano e ha il respiro irregolare.
"Io non so più come spiegartelo, IO NON TI AMO, ficcatelo in quella tua testa dura, posso offrirti solo la mia amicizia e nient'altro, sei una delle persone a cui tengo di più e sono sicura che troverai la persona giusta, quella persona che ti amerà come tu vorrai, cerca di riflettere.." gli dico prima di aprire lo sportello della sua macchina.
"Abele, c'è qualcun'altro nella tua vita ?" Mi dice guardandomi negli occhi.
"Si, c'è un'altra persona" gli rispondo subito, magari così si rassegna.
"Un ragazzo fortunato..stammi bene Abele.."
"Finalmente!" Penso, ma non dico.
"Stammi bene anche tu.." rispondo prima di scendere dalla sua macchina e subito dopo, lui mette in moto e va via.

La settimana passa subito, non ho più avuto notizie di Stefano per fortuna, neanche Suami si è fatta più sentire..
Oggi è sabato e finalmente, vado a ballare con le mie amiche.
Sono le 23.30 ed io, Maria, Serena e Giulia stiamo aspettando per entrare nel locale.
"Ma non potevamo rimanere a casa e guardare twilight ? Uffa!" Dice Maria col broncio.
"Oh mamma mia, sei sempre la solita, lo abbiamo visto per almeno cinque volte e ogni volta ti sei addormentata" la incenerisce Giulia.
"Ragazze smettetela, infondo abbiamo deciso tutte quante di andare a ballare, perciò placatevi e aspettiamo" Dice Serena guardando entrambe.
È sempre stato così, Giulia e Maria che litigano in continuazione come delle bimbe e Serena che fa da Mamma dividendole il più delle volte.
Io sono quella che si gode lo spettacolo e ride, insomma..a chi non farebbe ridere una situazione del genere ?
Dopo quasi quarta minuti d'attesa, riusciamo ad entrare e subito veniamo travolte dalla musica e da un forte odore di alcool.
Questo posto è davvero enorme, le luci sono bellissime e ci sono tante persone, abbiamo scelto la serata giusta.
Ci buttiamo tra la mischia e iniziamo a ballare come delle pazze, un gruppo di ragazzi si avvicina, fortunatamente siamo tutte single tranne Serena che infatti si allontana subito, è una ragazza fedele e ama davvero tanto il suo fidanzato.
Uno di loro mi si avvinghia da dietro e iniziamo a ballare, l'aria si è fatta molto calda e ho bisogno di un drink.
"Scusami, vado un attimo al bancone" gli grido dato il volume altissimo della musica, lui mi fa cenno di aver capito e io mi allontano.
Ordino due drink molto forti e li bevo entrambi, sta sera non voglio aver nessun pensiero per la testa.
Dopo altri tre cicchetti e aver fatto amicizia con il barista, le bottiglie e il solito ubriacone di turno addormentato sul bancone, decido che è ora di tornare a ballare.
Solo quando mi alzo capisco di essere totalmente ubriaca.
Mentre sto camminando per raggiungere le mie amiche, un liquido freddo incontra la scollatura del mio vestito nero.
"Ma porca puttana, stai attenta no ?" Le dico subito cercando di asciugarmi in qualche modo.
Per fortuna il vestito è nero, il problema è che il drink ha bagnato tutto il reggiseno e quindi anche le mie tette.
Forse twilight non era male poi così tanto male.
"Oh dio mio..scusami, cazzo!" Non riesco neanche a sentirla, solo dopo aver alzato gli occhi capisco di chi si tratta.
"Suami.." dico con un'espressione incredula e subito dopo scoppio a ridere.
"Abele, cosa ci fai qui ?" Mi guarda cercando di analizzarmi.
"Secondo te cosa ci faccio in una discoteca ? Di certo non vengo qui per fare la spesa" continuo a ridere, non riesco proprio a fermarmi.
"Sei ubriaca." Afferma con un'espressione seria e incrociando le braccia.
"Wow, non l'avrei mai detto" cerco di reprimere una risata.
"Andiamo via, sei tutta bagnata ed è stata colpa mia, non voglio che tu ti raffredda o altro" mi prende per il polso mentre io cerco di dimenarmi, con lei non ci voglio proprio stare, non si è fatta sentire per una settimana e l'ultima volta abbiamo anche litigato.
"Bagnata per colpa tua? Ti piacerebbe eh" continuo a ridere e mi fermo.
"Sei venuta qui da sola ?" Risponde seria.
"Forse si, forse no, boh" Faccio le spallucce.
"Avviserai più tardi che sei andata via, ora andiamo" Mi strattona.
"No, con te non ci voglio stare" Incrocio le braccia.
"Come non detto" mi solleva e mi porta fino all'uscita mentre cerco di opporre resistenza.
Nel parcheggio c'è la sua macchina e dopo qualche minuto, mi ci ritrovo dentro.
Nell'abitacolo c'è un buonissimo profumo, potrebbe essere quello di Suami.
Lei entra qualche secondo dopo e mette in moto senza dire nulla.
"Ho notato che ti piace non parlare più alla gente" riferendomi al fatto che non si è fatta sentire per una settimana intera.
Non sputa neanche una parola, si limita solo a parcheggiare davanti ad una casa, presumibilmente la sua.
lei scende dalla macchina e semplicemente io la seguo.
Il suo è un piccolo appartamento, davvero carino ed accogliente, nonostante le sue dimensione.
Mi gira forte la testa e cado di peso sul suo divano.
"Così impari a bere troppo" dice mentre armeggia con qualcosa in cucina.
"Vaffanculo" le dico mantenendomi la testa.
Torna e si siede accanto a me con un bicchiere d'acqua.
"Forza, bevi." Mi porge il bicchiere.
"Sempre così gentile tu." Bevo tutta l'acqua velocemente e una goccia va a finirmi sul mento.
"Aspetta un attimo, hai una.." passa il suo pollice laddove la goccia camminava e rimane così, non toglie il suo dito.
Oso alzare gli occhi e incontro il suo sguardo, quegli occhi verdi che brillano e che stanno guardando le mie labbra molto intensamente.
Ritorna in se stessa e si ritrae all'instante lasciando un'aria di imbarazzo nella stanza.
"Dovresti cambiarti.. in camera mia" si affretta a dire e si incammina.
Vado nella sua camera da letto ed è molto più spaziosa di quanto mi sarei mai aspettata, le pareti sono bianche e il pavimento è un parquet grigio scuro, il suo letto è grande, la sua stanza ha lo stesso buon profumo della sua macchina.
Mi porge una t-shirt lunga nera e un pantalone elasticizzato grigio.
"Sono le uniche cose che penso possano andarti" dice.
"Grazie, beh dopo tutto me lo devi, questo vestito lo avevo comprato l'altro giorno" Abbasso lo sguardo notando che il mio seno è ancora umido.
Sembra notarlo anche lei "Io non ce la faccio.." sussurra e guarda altrove, il pavimento sembra più interessante.
Faccio una risatina e inizio a spogliarmi davanti a lei, non so cosa mi stia prendendo ma le sue reazioni mi divertono e mi fanno sentire appagata.
"Abele..cosa stai facendo ?" Ho tolto completamente il vestito e ho solo il mio completo di intimo di pizzo nero addosso.
"Mi sto cambiando, no ? Perché ?" Mi mordo il labbro sia osservando lei che analizza ogni millimetro del mio corpo, sia per reprimere una risata.
Invece di rispondermi, si avvicina ed ora è a pochi centimetri dal mio viso.
Il mio respiro si fa più veloce e il mio cuore perde un battito.
Fa scorrere un dito su e giù sul mio braccio e lentamente porta la sua bocca al mio orecchio "Rivestiti prima che io perda il mio autocontrollo e ti faccia mia proprio su quel letto" mi sussurra a bassa voce e scostandosi un attimo dopo per guardarmi negli occhi.
Rimango paralizzata, non riesco a capire come una ragazza possa scatenarmi un tale effetto, mi sento soggiogata, credo proprio di aver esagerato con l'alcool.
Prendo i vestiti e li indosso subito.

L'orgoglio è più forte di noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora