-4-C'è di più.

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Una volta entrate nel bar, prendiamo posto davanti alla vetrata principale, sembra di stare in uno di quei bar americani che si vedono nei telefilm. Ogni tavolino ha un cestello di fiori rossi e gialli al centro, oltre ai classici tovaglioli. C'è un odore penetrante di caffè e cornetti, quel profumo che ti farebbe alzare anche alle 5.00 del mattino.

"Beh che ne pensi ? Direi di aver azzeccato" Noto solo ora che Suami mi ha fatto una domanda. Mi affretto a non sembrar persa nei miei pensieri ed annuisco sorridendo.
"Quindi..quanti anni hai ?" le chiedo ritornando al discorso di prima.
"Ne ho 19, sono all'ultimo anno di alberghiero e tu ? Mi sembri più piccola o almeno la tua statura me lo fa pensare" ridacchia rumorosamente prendendosi gioco di me.
"Ah ah ah ah..no. Non è divertente e poi tu sei solo leggermente più alta, che saranno mai 5 cm di differenza ?!" la guardo cercando di non sorridere perché in fondo fa ridere anche me sta cosa.
"Credimi che anche i 5 cm fanno la differenza" dice e mi fa l'occhiolino.
"No vabbè, che battuta....comunque ho 17 anni" ridacchio per la sua precedente affermazione.
"Beh allora avevo proprio ragione" mi guarda con uno sguardo compiaciuto.
Dopo neanche un secondo, compare una cameriera che prende le nostre ordinazioni e va a prendere tutto ciò che abbiamo richiesto.
"Abele...mh che nome strano, mi ricorda l'albero" scoppia a ridere.
Ha un'aria divertita in viso e penso proprio che ci stia prendendo gusto nel prendermi in giro.
"Mi hai chiesto di fare colazione solo per potermi prendere in giro tutto il tempo ?" la guardo con le braccia incrociate sotto il petto.
"Beh non sarebbe male..però no, c'è di più" mi guarda sorridendo.
"Non penseresti lo stesso se iniziassi io a prendere in giro te, ma sentiamo un po'..cosa c'è di più ?" la guardo incuriosita.
"C'è che.." mentre sta per continuare, le squilla il cellulare "ehm..scusami, devo rispondere" si alza e si allontana dal tavolino.
"Cazzo! Lisa...ma perché devi sempre rompere ? No, non posso. Dio, va bene..sto venendo." Chiude la telefonata e ritorna al tavolino.
"Ehm tutto okay?" le porgo uno sguardo preoccupato.
"No cioè si, senti devo andare..abiti lontano da qui ?" non mi guarda nemmeno mentre parla, deve averla destabilizzata molto quella telefonata.
"Beh abbastanza, sarebbe più o meno mezz'ora a piedi" faccio le spallucce.
"Okay allora ti accompagno io, vado a pagare e tu intanto vai fuori" mi fa un mezzo sorriso e si incammina verso la cassa, non mi ha dato nemmeno il tempo per risponderle.

Mi alzo, prendo l'ultimo pezzetto di cornetto e lo finisco, mi pulisco e mi affretto ad andare fuori. Noto con grande piacere che ora c'è un sole splendente e fa parecchio caldo, perciò tolgo la giacca e aspetto Suami vicino alla sua macchina.

Dopo due minuti, esce e mi apre lo sportello in modo che io possa entrare.
"Bene, ora devi farmi un po' da navigatore" mette in moto e si allontana dal marciapiede.
Dopo averle dato le indicazioni per casa mia, accende la radio e la regola ad un volume consono per poter parlare.
"Dovrei darti la mia parte di soldi, sai la colazione di prima" cerco qualche moneta nella tasca anteriore ma vengo subito fermata dalla sua mano.
"Non ci provare nemmeno, sono stata io ad invitarti" vedo che ha ancora la sua mano sulla mia.
"Ma io..veramente vorrei pagare la mia parte" continuo a fissare la sua mano.
"No no, mi offendo..seriamente, è stato un enorme piacere per me" toglie la sua mano e la riporta al volante.
Brividi. Brividi che percorrono il mio corpo al suo tocco, sia quando ha messo la mano e sia quando l'ha tolta.
"Ehm allora va bene, grazie" dico e sono sicura di essere diventata un peperone in viso.
In men che non si dica, dopo aver sbagliato strada, ci ritroviamo sotto casa mia.
"Allora grazie ancora eh" sto per uscire quando mi ferma prendendomi per il polso.
"Aspetta, ti accompagno fin sotto" stranita dalla sua scelta, esco dalla macchina e vado all'entrata di casa seguita da lei.
"Volevo salutarti come si deve, non mi piace salutare le persone in macchina.. lo trovo scomodo" sorride timidamente.
"Pensandoci, hai ragione. Allora va bene, ci sentiamo" mi sporgo per salutarla con un bacio sulla guancia ma vengo preceduta da lei. Si sporge in avanti facendo qualche passo verso di me e sento il suo fiato sul mio orecchio.
"Sei bellissima, questo era l'altro motivo, il 'c'è di più' che non ti ho potuto finir di dire."
Appena finisce di pronunciare quelle parole, ho l'impressione che il mio cuore abbia smesso di funzionare. Se fossi in ospedale, ora si udirebbe un biiip incessante.
Prima di tornare al suo precedente posto, mi lascia un leggero bacio sulla guancia che mi fa sorridere pesantemente.
"Ciao Abele" scuote la mano e si incammina verso la sua macchina.
"Ciao Suami..." sussurro impercettibilmente e noto che è già andata via.

Recupero tutto l'ossigeno che ho perso prima e mi decido ad entrare in casa.
Come al solito non c'è nessuno, vado in camera mia e decido di farmi un bel bagno.
Prendo il mio libro preferito ed inizio a leggerlo in compagnia della mia sigaretta.
Rimango nella vasca finché non mi addormento con un sorriso stampato in faccia.

L'orgoglio è più forte di noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora