-11- Passione

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SUAMI'S POV

È passata una settimana dal quel bacio e io non faccio altro che pensarci, che pensare a lei.
Non ho avuto sue notizie, forse dovrei chiamarla, la mia reazione è stata troppo eccessiva, avrei dovuto capire la situazione essendoci passata prima di lei.

Giro e rigiro il mio telefono, non so proprio cosa fare e prima che io lo rimetta in tasca, mi arriva un messaggio.
<vieni a casa mia, tra mezz'ora> è un messaggio di Suami ovviamente.
Non le rispondo, decido di andare a casa sua direttamente, ho bisogno di guardarla in faccia.

Busso alla sua porta e dopo qualche secondo, essa si apre e appare lei in tutta la sua bellezza.
Indossa una t-shirt gigante, è scalza e ha i capelli legati in una crocchia disordinata.
Mi fa entrare e nell'aria c'è il suo odore, non lo confonderei con nessun altro, anche se la conosco da così poco tempo.
"Vuoi qualcosa ?" mi chiede dirigendoci in cucina, io sto qualche passo indietro rispetto a lei, a debita distanza di sicurezza direi.
"Le tue labbra" avrei risposto, ma mi limito a dire di no e lei sembra indifferente.
"Perché mi hai chiesto di venire ?" le chiedo arrivando al dunque.
"Già, ottima domanda...
perché ti ho fatta venire qui, quindi ho fatto io il primo passo, quando invece avresti dovuto farlo tu? Bella domanda" afferma con tono sarcastico e si poggia sulla penisola, rivelandomi un succhiotto sul collo.
"È un succhiotto quello" lo indico
e lei alza gli occhi al cielo.
"Odio quando mi rispondono con un'altra domanda, e comunque si" dice guardandomi dritta negli occhi, c'è un sentore di sfida nell'aria .
"Tu ti sei scopata qualcun altro e chiami me per venire a casa tua...si può sapere cosa vuoi?" le dico guardandola anch'io negli occhi.
"Voglio te, semplicemente, l'ho capito dopo essere andata a letto col mio ex" dice con nonchalance, come se fosse una cosa normale.
"Non dirmi che sei ubriaca, perché sta volta potrei proprio crederci" dico ridendo ironicamente.

Lei non mi risponde, fa il giro della penisola e arriva alla porta, esattamente dove mi trovo io.
Mi mette le dita sul collo e inizia a sfiorarmi lentamente, come se volessi farmi rilassare.
"Mi hai rifiutata e ti sei fatta scopare dal tuo ex, non credere che sia stupida" le dico arrabbiata.
Lei sembra non capire e continua con questo gioco di sguardi e carezze.
"Sei proprio una bambina" dico cercando di andarmene, ma le sue parole mi fanno fermare
"La bambina sei tu che non vuoi accettare un rifiuto, non ti fai sentire per giorni e non mi chiedi neanche scusa" dice lei inclinando leggermente la testa verso destra.
"Ti avrei anche chiesto scusa se solo tu non fossi così impertinente e tenessi la lingua a freno" le punto un dito contro.
"Ah beh, giustamente vuoi che la mia lingua si muova su qualcos'altro" mi punta
anche lei un dito contro.
"Ecco, vedi ? Sei una cazzo di bambina ed io che continuo a parlare con te" non ci stacchiamo gli occhi di dosso.
"No, non è vero" dice.
"Si, è vero" dico.
"No." dice e si avvicina.
"Si" dico e mi avvicino.
"Entrambe" siamo vicinissime.
"Okay" dico e abbasso il mio dito.
"Bene" dice lei e abbassa il suo.
"Bene" dico io e ci guardiamo entrambe con le sopracciglia verso il basso.
"Davvero non capisc-" non riesco a finire di parlare che le sue labbra sono sulle mie.
Le metto le mani sui fianchi e la avvicino
di più a me, il suo petto tocca il mio prepotentemente.
Le sue braccia invece sono dietro il mio collo, mi attira sempre di più verso di lei, sembriamo due calamite, così discostanti ma così attraenti.
Ci separiamo solo per prendere un po' d'aria e finalmente, ci possiamo guardare di nuovo negli occhi, le sue pupille sono così dilatate e luccicanti, un luccichio tutt'altro che casto.
"A volte parli troppo, questa bocca e questa lingua vanno usate per altro" mi dice sorridendomi.
Dio, quel sorriso, inevitabilmente fa sorridere anche me e non ci posso fare niente.
"Zittiscimi più spesso, ti pre-" le sue labbra sono di nuovo sulle mie e riprendono la loro danza, entrambe che cercano di sovrastare le une con alle altre.

Dopo tutto, la passione è proprio questa, io che cerco di sovrastare te e tu che cerchi di fare lo stesso, ogni sensazione diventa sempre più forte di quella precedente, ogni movimento più deciso di quello prima e, forse, solo i cuori battono alla stessa velocità.

L'orgoglio è più forte di noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora