Capitolo 10

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Scusate in anticipo gli errori di ortografia!! <3


"Hahahahah, si ho saputo, tutte le tue fan vi hano scattato un sacco di foto." Sento ridacchiare Michael, mentre scendo le scale. Ho deciso di mettermi un vestitino color pesca, con le maniche abbastanza lunghe, per coprire il più possibbile il livido.

"Che posso dirti, sono pazze." ride a sua volta Shawn.

"Sono pronta!" annuncio facendo indirizzare i loro sguardi su di me.

"Perfetto allora, ci vediamo Michael." Gli stringe la mano Shawn, mentre io lo saluto con un sorriso, per poi uscire di casa dirigendomi alla macchina del mio idolo. Ripeto. Sto andando a conoscere la mamma del marito che ho sempre sognato!!!

"Ti avverto, ti farà tante domande, troppe in realtà... Rispondi si e no per la maggior parte delle volte e te ne farà ancora di più.. Quindi... evitalo, ah, sarà molto acida con te.. Scusa." Dice tutto d'un fiato sospirando infine.

"Hahahah, sei peggio di me quando sono andata al concerto tu-... Cioè.. Io... volevo dire..." Inizio con l'intenzione di dire 'Al tuo concerto' ma poi mi rendo conto che sarebbe troppo imbarazzante dirlo.. Ma okay. Già fatto. Figura di merda parte 4559674857 punto 0.

"Al mio? Ah wow.. sono onarato." Ridacchia prendendo la strada principale.

"Scusami.. Mi ci devo abituare, dammi tempo!" Sbuffo sorridendo.

"Tutto il tempo che vuoi, ma non fare così anche davanti a mia madre, o penserà che sei diventata mia amica solo perchè sono famoso e roba varia." Gesticola fermandosi al semaforo.

"Si ma così mi fai apparire tua madre come una stronza." Mi volto verso di lui e lui fa lo stesso.

"Beh, lo è.." Ammette girandosi di nuovo verso la strada e appena diventa verde riparte.

"Okaaay, mi aspetta un pranzo movimentato allora.." Sospiro poggiando la testa al finestrino.

"Non appoggiarti, ogni volta che lo fai ti addormenti e mi devo fare le rampe di scale per portarti in casa." Ordina facendomi notare il mio piccolissimo difetto.

"Oh non esagerare.. Non sono poi così tante scale." Faccio spallucce.

"Parla per te." Scuote la testa, voltando a destra e parcheggiando in un parcheggio sotterraneo.

"Okay.. Sapevo che vivevi in centro ma non in un grattacielo.. Te l'ho mai detto che soffro di vertigini?" inizio a tremare al pensiero dell'altezza.

"Oh, lo so.. In quinta elementare quando siete andati in Francia ti sei rifiutata categoricamente di andare sulla Torre Eiffel." Sorride.

"Maniaco stalker."

"Hai fatto lo stesso con me... Non mi sembrava giusto  che tu conoscessi tutto di me e io nulla di te, non trovi?" Chiede entrando in ascensore e premendo il tasto 13°.

"Te l'ho già detto che soffro di vertigini, vero?!" Mi aggrappo alla maniglia dell'ascensore.

"Si, lo hai già detto..." Rotea gli occhi prendendomi sottobraccio.

"Non credo che tu abbia ascoltato le mie parole." chiudo gli occhi non appena le porte si aprono dandomi la vista completa di tutta Seattle e d'istinto mi aggrappo di più al braccio di Shawn.. Proprio qui dovevano mettere queste vetrate?!

"Inrecuperabile."Ridacchia suonando il campanello.

"Shawn, ragazza spaventata." Ci apre la porta una ragazzina, e appena la vedo riconosco che è sua sorella.

"Aaliyah, sii gentile." Sbotta il fratello.

"Tranquillo, conosco il suo carattere, e di come odi le tue fan.." Ridacchio staccandomi da lui che mi sorride divertito mentre la sorella si avvia in cucina.

"Shawn! Tu devi essere Tallulah." Mi fa un sorriso tirato Karen, la madre di Shawn.

"Mamma..." Sussurra Shawn a denti stretti.

"Salve signora Mendes." Le porgo la mano che stringe subito con un pò di stupore negli occhi. Per cosa poi, non si sa,

"Ho preparato le lasagne, spero che ti piaccia la cucina italiana, Shawn la adora." mi sorride scortandomi verso la sala da pranzo.

"Lo so, ma preferisce il messicano, comunque." Ridacchio facendo ridere anche il mio idolo.

"Prego accomodatevi, vi porto il piatto." Sorride di nuovo allontanandosi.

"La farai impazzire." Mi sussurra all'orecchio Shawn.

"E' proprio questo che voglio, non è l'unica a conoscerti perfettamente. Al terzo anno eravamo uno squadrone a stalkerarti." Faccio spallucce.

"Ah.. Mi fa piacere allora," Ride.

"Ecco qua." Annuncia Karen servendoci le lasagne per poi sedersi di fronte a noi, e Aaliyah fa lo stesso.

"Allora, Tallulah, cosa studi?" Rompe il ghiaccio la madre, sotto lo sguardo omicida di suo figlio.

"Oh, ehm, studio psicologia, antropologia e sociologia." Ammetto mettendo una forchettata in bocca.

"Oh, bello, anche mia sorella a frequentato quei corsi... Che lavoro fanno i tuoi?" Chiede ancora e sentendo quella parola (tuoi) quasi non mi strozzo.

"Mamma!" La sgrida Shawn, mentre lei mi fissa non capendo il motio della mia reazione.

"E'.. è tutto okay.. Mio padre è un imprenditore a New Orleans, mentre i miei zii lavorano in un ristorante di loro proprietà." Rispondo riprendendomi.

"Oh, interessante, magari uno di questi giorni ci facciamo un giro, che ne dice Aali?"

"Si, come vuoi." Risponde la figlia lanciandomi uno sguardo furtivo per poi riprendere a mangiare.

"Come vi site conosciuti?" Chiede dal nulla Aaliyah, cogliendoci alla sporvvista.

"Oh.. ehm... noi.. ah.. ehm.." inizio a balbettare freneticamente.

"Ad un mio concerto. Quello a cui non avete partecipato." Risponde al mio posto Shawn, fulminandole con lo sguardo.

"E come mai, proprio lei, Shawn? Perchè non qualcun'altra?" Chiede insistentemente Karen.

"Mamma, non sono affari tuoi."

"Portami più rispetto Shawn. Sei diventato così grazie a me." Si siede ancora più composta sulla sedia.

"Hai rotto." Sbuffa Shawn alzandosi, prendendomi per il polso e trascinandomi in una stanza, che credo sia la sua.

"Scusala." Sospira sedendosi sul letto strattonandosi i capelli.

"Tutto okay." sussurro appoggiandomi al muro.

"E' che.. lei ha sempre la puzza sotto al naso.. Non creda che io possa avere amici al di fuori della tv.. infondo la mia 'cerchia ristretta' è composta solo da persone famose..."

"Shawn è tutto okay, non c'è problema.. Non... non mi ha dato fastidio." Ingoio la saliva mentendo. Quella donna è una vera bastarda.

"Stai mentendo.. te lo si vede dagli occhi." Scuota la testa ridacchiando.

"Non importa di me adesso." Sospiro.

"Si che importa! Sei tu ora sotto il suo repertorio di domande a non finire..." apre la porta.

"Ho accettato io di venire, me ne farò una ragione." Faccio spallucce, mentre lui prende il suo cappotto.

"Mamma, noi ce ne andiamo, non mi imbrattate casa." Le avverte, uscendo, e io lo seguo a ruota.



Dreams. |Shawn Mendes| SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora