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Capitolo 02 - Kirsten

attenzione: Kirsten & Scarlett sono la stessa persona. Sono entrambi suoi nomi, e capirete il motivo leggendo la storia. Siate pazienti.

02.

●•Kirsten•●

Tyler ha sempre avuto questo carattere geloso. Non poteva sopportare di vedere qualsiasi altro ragazzo (gli amici erano un'eccezione) ridere con me, parlare con me o anche guardarmi.

Finché non si presentó la pubertà non c'erano problemi, i suoi ormoni non si stavano impossessando del suo corpo facendolo impazzire più facilmente.

A parte questo, diciamo che non ero esattamente il tipo di ragazza attraente a quell'età (dopotutto ancora non lo sono), ma negli ultimi anni è cambiato un sacco, il suo comportamento intendo.

Gli ultimi due mesi sono stati i peggiori; le cose cominciavano ad essere fuori controllo e iniziavo veramente a preoccuparmi.

Ecco perché ho cercato di evitare tutti quegli stupidi sguardi da parte di un piccolo gruppo di ragazzi nell'altra fila davanti al banco.

Diamine, quelle persone non potrebbero ordinare un tantino più veloce? Perché è così difficile scegliere la dimensione dei pop corn da mangiare? Tre fottute opzioni, amico. Un bambino di cinque anni sarebbe più svelto.

Proprio come temevo, anche Tyler notó quegli sguardi; un ragazzo in particolare (capelli scuri, un mucchio di gel sul ciuffo, occhi verdi, viso pallido, labbra enormi rosa) fissava me come se fossi l'ultimo bicchiere di acqua fresca in una di quelle giornate estremamente calde quando si suda come maiali e ti sforzi di respirare correttamente. Se capite cosa voglio intendere, ma ne dubito.

Il suo sguardo su di me mi metteva a disagio, non solo perché anche Tyler lo stava tenendo d'occhio (anche se, devo ammetterlo, era già un grosso problema visto che era sempre incazzato) , ma anche perché sapevo cosa stesse passando nella sua testa. Non ero nè una sensitiva, nè una medium o come si chiamano quelle persone che leggono nelle menti altrui, ma non era difficile indovinare tutti quei pensieri sporchi che attraversavano il suo cervello con quello stupido sorrisetto sempre impresso sulle sue labbra, raggiungendo gli occhi con una tale intensità che faceva incazzare anche me.

Chi diavolo pensava di essere per guardarmi come se fossi il suo giocattolo sessuale; la personificazione di tutte le sue fantasie? Perché tutti gli uomini sembravano guardarmi così; pensando sempre a quelle cose da immaturi e sognando come si sarebbero sentiti a portarmi a casa con loro? Senza menzionare i tentativi falliti di flirtare con me, a volte anche più di una volta. Non avevano notato l'enorme e lunatico ragazzo in piedi proprio alla mia sinistra? (Sì, anche Tyler aveva questa cosa ossessiva di stare sempre in piedi alla mia sinistra. Non ero sicura sul perché, forse credeva di stare in piedi vicino al mio cuore, o qualche altro motivo incomprensibile).

In ogni modo, quei pochi cattivi ragazzi battezzati con tanta mancanza di intelligenza finirono con i nasi sanguinanti perché non furono abbastanza intelligenti da stare zitti e correre via quando gli occhi di Tyler iniziarono ad arrossarsi e i suoi pugni si serrarono; le dita stringevano così forte da lasciare il segno sulla sua pelle.

Sembravano apparentemente pericolosi, e sicuramente non avevano paura per le loro vite, perché ero sicura che Tyler li avrebbe ammazzati per me. Voglio dire, per colpa mia.

Di nuovo quegli occhi verdi guardarono me, e le mani di Tyler tenevano il mio avambraccio stretto tra le sue dita. Le cose si stavano facendo veramente serie.

Anche se lui era teso accanto a me, per far sapere chiaramente al gruppo che la ragazza che stavano guardando aveva un proprietario, i ragazzi non sembravano farsene cura.