Capitolo 23 - Harry

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23.

●•Harry•●

Ero disperato e cercavo di farglielo capire attraverso la stretta delle mie dita contro la sua pelle. Ha anche cercato di scrollarmi di dosso per un secondo, ma non potevo lasciarla andare; non ancora. Devo ammettere, mi è piaciuta la consistenza della sua pelle a contrasto con la mia; così fredda e morbida, quasi come se stessi toccando una piuma. Ho tenuto la mano lì forse per troppo tempo ma, allo stesso tempo, non ho potuto. Non ero lì per tenerla; ero lì per impedirle di andare oltre. Ero lì per impedirle di allontanarsi.

Non doveva essere un grosso problema, dopo tutto; Non avevo paura di prendermi cura di Angel da solo. Sarebbe stato un piacere stare con lei, trascorrere del tempo con quella piccola preziosità, come al solito. Quindi, chiaramente, quello non era il motivo per cui la stavo ancora tenendo. E non era nemmeno perché volevo starle vicino - o, almeno, non era l'unica ragione. Non voglio mentire e dire che non mi sia emozionato quando Angel mi ha detto che sarebbe stata lì o, prima, quando la bambina ha detto che stavano parlando di me -, specialmente per la scelta delle parole.

Doveva significare qualcosa. Doveva essere la seconda possibilità che chiedevo in preghiera da tanti anni; il segno che ho chiesto a Dio mille volte, per farmi fare la cosa giusta, per farmi perdonare il mio errore. Forse non potevo tornare indietro nel tempo e cambiare quello che avevo fatto, ma ero nella stessa situazione ora, e avrei potuto agire diversamente. Stavo per agire diversamente. Kirsten non aveva intenzione di andarsene, anche se non mi sopportava, anche se pensava fosse la cosa migliore per lei, non l'avrei lasciata andare a casa.

Era una situazione abbastanza usuale, non è vero? Ma avevo imparato con il tempo che il destino trasforma tutto l'usuale in un disastro nel giro di pochi minuti Quando le parole lasciarono la sua bocca mi sentivo il cuore in gola, le sue azioni seguenti mi fecero soffocare. Non poteva essere una coincidenza. Era troppo simile per essere semplicemente una coincidenza. Anche lo sguardo nei suoi occhi era lo stesso che ... - non riuscivo. Non riuscivo nemmeno a sopportare il pensiero del suo nome. Dovetti mandarla via. Fu sepolta nella parte posteriore della mia mente e lì sarebbe rimasta.

Sentivo i miei occhi inumidirsi con lacrime, allo stesso tempo lo sguardo confuso di Kirsten era incollato su di me. Aveva le sopracciglia aggrottate e un'espressione che domandava cosa cazzo stesse succedendo. Scommetto che quelle fossero le parole esatte.

Deglutii a fatica ricomponendomi, e dopo quelli che sembrarono lunghi minuti, aprii la bocca per parlare, il suo braccio ancora nella mia presa. C'era qualcosa di piacevole nel toccarla, nel sentire il suo profumo senza vederla lottare per sbarazzarsi delle mie mani. C'era questa cosa che si accendeva in me ogni volta che pensavo a lei - e credetemi, lo facevo spesso, ultimamente - e il fatto che ora la stessi tenendo mi faceva sentire, di nuovo, come un adolescente; con le stesse sensazioni provate il giorno del mio primo bacio.

"Io ..." Provai ad iniziare a parlare, ma le parole ancora non lasciarono la mia bocca. Cosa avrei dovuto dire?! Non potevo dirle il motivo per cui la stavo ancora tenendo, non potevo farle sapere il motivo per cui, per un solo momento, ero così fragile. "Senti, so che non ti piaccio, e mi dispiace per essere nella tua vita, ma Angel non ha nulla a che fare con questo. Se ami quella bambina, non lasciarla a causa mia," trovai finalmente il modo per dirle quelle parole e Kirsten roteò gli occhi. Ma c'era qualcosa sotto quel suo comportamento ribelle; forse avevo visto... paura? "Non sto prendendo il tuo posto, Kirsten." A quelle parole, i suoi occhi si spalancarono, e dovetti trattenere la voglia di ridere di lei. Era questo ciò che pensava? Che stavo prendendo il suo posto? Non c'era modo per farlo, Angel amava quella ragazza al punto tale da non permettere a nessuno la sostituzione.

Dopo un lungo momento in cui mi guardò profondamente negli occhi, sembrò ammorbidirsi e, appena prima che lei si scrollasse dalla mia presa e tornasse in casa, potrei giurare di averla vista sorridermi. Sarebbe stato impossibile notare quel piccolo sorriso senza prestare tanta attenzione alle sue caratteristiche.

Damaged [ Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora