Rinascita

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Pace.
Finalmente pace.
Mi svegliai come se fossi rinata. Come se tutto il mondo avesse ripreso ad avere un senso.
Aprii gli occhi lentamente e sbattei le palpebre più volte. Fissai fermamente il soffitto poi alzai la mano in maniera tale da ostacolarmi la vista.
Intorno al mio anulare c'era un anello con un grosso diamante incastrato in una treccia dorata e non potei far altro che sorridere. Chiusi gli occhi e sospirai. Mi diedi anche un pizzicotto, non riuscivo a credere che tutto questo fosse vero.
Mi voltai su un lato e aprii gli occhi per godermi la vista che mi si presentava davanti.
Luke stava dormendo come un bambino. Era la prima volta che mi svegliavo vicina a lui senza il timore che qualcuno aprisse la porta, era la prima volta che lo vedevo dormire beato.
Lo fissai a lungo poi decisi di alzare una mano e accarezzargli la guancia con un dito.
Lui strinse gli occhi e face qualche smorfia poi si rilassò di nuovo.
"Non guardarmi mentre dormo" Disse imbronciato ancora con gli occhi chiusi.
Io feci una piccola risata e posai la mano sul suo petto.
"Non ti stavo guardando"
"Ah no?"
"Mi stavo solo accertando che tu fossi veramente qui"
Continuai abbassando lo sguardo sulla mia mano e lui aprì gli occhi afferrandomela.
"Sono qui, e starò con te fino a quando lo vorrai..." Disse per tranquillizzarmi e mi baciò la mano.
"E anche dopo perché io lo vorrò ancora" Riprese il discorso nervosamente.
Io mi misi a ridere mentre lui sorrise e basta.
Poi poggiai la testa sul suo petto e lo abbracciai forte.
Chiusi gli occhi e mi godetti l'attimo. Lui ricambiò l'abbraccio e mi baciò il capo.
"Kiss me gently... always I know... hold me, love me... don't ever go" Canticchiai. Non so come mi sia venuto in mente. Ma in quel preciso momento il verso di quella canzone mi sembrava appropriato per la situazione che stavo vivendo.
Lui mi prese all'improvviso le spalle e io sobbalzai un po' per la sorpresa.
"Oddio questa la so!" Esclamò poco dopo entusiasta.
Io alzai il volto e poggiai il mento sul suo petto poi inarcai una sopracciglia.
"La conosci?" Domandai incredula.
Luke non aveva un'ampia conoscenza sul campo della musica, ma forse in questi quattro anni era cambiato qualcosa.
"L'ho sentita qualche volta" Rispose sorridendo fissandomi negli occhi.
Alzai le braccia e le misi sul suo petto per poi poggiarci il mento.
"Allora dimmi il titolo" Lo sfidai.
Lui rimase a bocca aperta ma poi iniziò a ridere senza un motivo apparente.
"Emh, un piccolo aiutino?" Domandò strizzando un occhio.
Io abbassai la testa e risi.
"Non la sai"
"Facciamo che mi aiuti col titolo e poi dico la cantante"
Alzai la testa e ripoggiai il mento sulle mani.
"Se non sai il titolo come fai a sapere chi è la cantante?" Domandai inarcando una sopracciglia.
"Dai!" Mi incitò lui con un enorme sorriso.
"Okok" Conclusi e mi girai a pancia in sù vicino a lui, trascinando con me anche le lenzuola.
Aprii la bocca per iniziare a cantare ma non ne uscì alcuna parola.
"Ariel?" Mi chiamò impaziente.
"Ok ho detto!" Risposi e iniziai a ridere senza neanche un motivo.
Lui si voltò su un fianco e mi fissò divertito.
"Ti prego non ridere" Mi supplicò ma nel frattempo iniziò a ridere anche lui.
"Non riesco a cantare" Dissi tra una risata e l'altra.
"Come no?" Domandò sprofondando il volto nell'incavo del mio collo.
"Prima mi era venuto spontaneo ora mi viene solo da ridere" Risposi alzando le mani per discolparmi anche se lui non poteva vedermi, aveva letteralmente il volto schiacciato sul cuscino... e sui miei capelli.
"Oddio" Continuò e si avvicinò a me sempre di più stampandomi un bacio sul collo che mi fece  sentire come una scossa elettrica lungo la schiena.
Riprovai ad aprire la bocca per cantare ma tornai a ridere più forte di prima.
"Scusa non ci riesco" Scoppiai infine e mi portai una mano sulla faccia.
Lui fece una piccola risata e con un braccio mi cinse la vita mentre con l'altro si aiutò per sollevarsi un po'.
"Mi sei mancata così tanto" Concluse e si avvicinò al mio volto poggiando le sue labbra sulle mie.
"Non credo di avertelo mai detto, anzi credo di non averne mai avuta l'occasione, ma hai davvero una voce stupenda" Disse guardandomi con occhi sognanti.
"Grazie" Risposi dopo un po', mi ero incantata poi lui alzò una mano accarezzandomi la guancia.
Era tutto così meravigliosamente strano. Io e lui non eravamo mai stati così tanto vicini. Era incredibile come anche dopo quattro anni il mio amore per lui non era cambiato neanche di una virgola.
"Dio quanto ti amo" Continuò poco dopo come se mi avesse letto nella mente.
Alzai il mento per stampargli un bacio sulle labbra e poggiai la mia mano sul suo petto, il che portò subito dopo la mia attenzione sui segni che i vari scontri gli avevano lasciato sul corpo.
"Quante cicatrici hai?" Domandai cercando di evitare il suo sguardo.
"Non tante" Rispose lui facendo spallucce.
"Luke..." Iniziai a dire e volevo proseguire con il fatto che non volevo continuasse quel lavoro ma ero sicura che da lì poi saremmo finiti in un discussione senza fine.
"Dimmi" Fece lui e quando incontrai i suoi occhi cambiai subito discorso.
"Devo andare a lavoro"
Ci dovevo andare veramente e se non mi alzavo rischiavo di fare anche tardi.
"Giusto!"
"Ma non voglio" Continuai a dire poco dopo e lui mi ammonì.
"Ariel"
"È che tu sei qui! Io ti ho sognato così tante volte! Ora sei qui, io dovrò andarmene e tornare tra otto ore"
Non volevo allontanarmi da lui. Ogni volta che lo facevo lui scompariva o succedeva qualcosa che mi impediva di avvicinarmi a lui ancora una volta.
"Io ti aspetterò qui" Mi tranquillizzò subito dopo sfiorandomi con la punta del suo naso il mio.
"Ma io-" Cercai di spiegarmi ma lui mi fermò prontamente.
"Ariel anche io voglio che tu rimanga ma è importante che tu vada a lavoro" Disse accarezzandomi un braccio con la mano.
Chiusi gli occhi e sospirai. Era inutile che mi facessi mille paranoie per le mie esperienze del passato. Ora era tutto diverso.
"Ok... ti ritroverò qui dopo giusto?" Chiesi giusto per averne certezza.
Lui fece una smorfia e alzò gli occhi al cielo.
"Sul divano" Rispose poco dopo facendomi ridere.
"Posso accettarlo" Conclusi sorridendo e lui sorrise anche poi mi incitò ad alzarmi alzandosi prima lui. Si mise a sedere sul materasso poi mi porse la mano. Io l'afferrai e mi fiondai con le braccia intorno al suo collo per poi baciarlo ancora una volta. Avrei voluto non smettere mai.
"Ti amo" Dissi infine e dopo, a malincuore, mi allontanai afferrando la sua maglietta sul comò. La indossai dopodiché mi alzai definitivamente dal letto.
"Quella è la mia maglietta?" Domandò lui ributtandosi tra i cuscini.
"Sì?" Risposi facendo la finta tonta poi mi diressi verso l'armadio.
"Ti sta davvero bene" Continuò lui lusingandomi.
"Luke cosa non mi sta bene?" Domandai inarcando le sopracciglia ed ebbi immediatamente un deja-vù. Lui rimase a bocca aperta per un po' poi mi fissò come se avesse l'ottava meraviglia del mondo davanti a sé. Adoravo quando mi guardava in quel modo perché mi faceva sentire importante, mi faceva sentire amata.
"Ancora non lo so"

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