Durante la serata si parlò solo di Luke. Era davvero strano, eravamo a Londra eppure quello al centro dell'attenzione era lui. Non credo sarei mai riuscita ad abituarmici.
JJ era felice e continuava a parlare con persone di qua e di là. Era assurdo. Se ne avesse avuto l'opportunità avrebbe accettato di far sponsorizzare Luke anche da un'associazione di pomate per le verruche. Il sol pensiero di vedere Luke fare una pubblicità a proposito mi faceva rabbrividire.
In ogni caso, quando tornammo in hotel andai dritta a cambiarmi in bagno. Luke mi aveva detto che mi avrebbe aspettato sul letto però quando tornai lo trovai disteso sulle coperte nel mondo dei sogni ormai. Era più che plausibile, sapevo fosse stanco morto.
Aveva ancora i panni della cena addosso, almeno aveva cacciato le scarpe, però non volevo svegliarlo, in realtà non ero neanche sicura si sarebbe svegliato in quel momento.
Chissà quante volte si era addormentato sfinito dopo una giornata intera a seguire i miei ordini.
Presi una coperta dall'armadio e mi avvicinai a lui coprendolo. L'osservai per un po' dormire beato, era così adorabile, dopodiché mi infilai sotto le coperte e cacciai una mano fuori per afferrare la sua. Solo quando sentii il suo calore riuscii a rilassarmi e poi a dormire.La mattina seguente quando aprii gli occhi lui non c'era. Mi alzai velocemente poggiando una mano dove prima c'era lui, fu un gesto abbastanza spontaneo e mi sentii una totale stupida ad aver pensato per un singolo secondo che Luke avesse potuto abbandonarmi.
Infatti poco dopo la porta si aprii e Luke entrò con il vassoio della colazione.
"Buongiorno signorina" Mi salutò ricordando j vecchi tempi e avanzò stando attento a dove mettere i piedi poi quando alzò lo sguardo notò la mia espressione e corrugò la fronte.
"Che è successo?"
"Eh?" Pronunciai facendo la finta tonta.
Lui si avvicinò facendomi un sorriso ed io mi alzai appoggiandomi con la schiena alla testiera.
"Sembra tu abbia visto un fantasma" Commentò poi.
"Mi sono svegliata di botta nulla di che" Mi inventai lì al momento, non potevo mica dirgli quel che mi era successo veramente.
"Oh, capisco" Fece scettico dopodiché poggiò il vassoio della colazione sul letto.
Avevamo passato tanti anni insieme, sapeva che ero brava a mentire sul mio stato d'animo e soprattutto sapeva che lo facevo la maggior parte delle volte.
"Ti ho portato un po' di cose, i pancake non c'erano mi dispiace" Disse in seguito ed io lo guardai basita. Un po' di cose aveva detto ma in pratica aveva svaligiato il bar dell'hotel. Se ci fosse stato più spazio su quel vassoio non riuscivo ad immaginare cos'altro avrebbe potuto portare.
"Mi basta il tè, grazie" Risposi dopo afferrando la teiera con la tazza mentre lui rimase zitto.
Avevo notato in quei giorni insieme che Luke era particolarmente attento alla mia alimentazione soltanto che non ne capivo il motivo. Certo alcune volte saltavo i pasti per via del lavoro ma una cosa sicura era che mangiavo e non avrei mai smesso di farlo.
"Come stai oggi? Ieri sei crollato" Gli domandai e nel mentre versai l'acqua calda nella tazza.
Lui si stiracchiò e fece un sospiro.
"Sì appena tocco il letto finisco sempre per addormentarmi. Mi dispiace, avevo detto che ti avrei aspettata" Disse voltandosi verso di me e non riuscivo a credere che si sentisse in colpa per essersi addormentato.
"Scherzi? Eri sfinito Luke" Risposi inarcando una sopracciglia e finii per preparare il mio tè.
Non capisco perché non voleva ammettere quanto fosse stanco, da quando eravamo arrivati a Londra non si era fermato un attimo.
"Beh, un po' è vero" Sbuffò subito dopo ed io gli lanciai un breve sguardo dopodiché iniziai a bere un sorso di tè.
Lui mi osservò per un po' addolcendo lo sguardo poi si voltò con il corpo verso di me.
"Spero tu sia carica oggi" Riprese a dire in seguito ed io corrugai la fronte.
"Cosa succede oggi?"
"Vuoi che ti dica il programma?"
Era entusiasta e questa cosa mi spaventava. Lo aveva detto con un non so ché che preannunciava una giornata piena di impegni improvvisi.
"Allora, hai un'ora per prepararti dopodiché chiamerò un taxi per portarci in centro dove Wanda ci starà aspettando-" Iniziò a dire ma io lo bloccai dandogli un colpo alla spalla. Mi andò di traverso anche quel poco di tè che avevo iniziato a bere.
"Luke!"
"Cosa?" Fece lui confuso portandosi una mano lì dove lo avevo colpito.
"Potevi dirmelo che lo avevi organizzato per oggi!"
"Cosa ti cambia?"
"A me cambia!"
Lui rimase sorpreso dalla mia reazione e si zittì improvvisamente.
Mi spostai un po' posando la tazza sul comodino vicino al letto.
"Quindi non vuoi che continui a svelarti il programma?" Domandò dopo portandosi una mano alla fronte.
"Cosa altro hai organizzato?" Domandai a mia volta cercando di rimanere calma.
Lui si avvicinò ancora di più a me e mi afferrò la mano.
"Non andare in escandescenza" Disse prima di aggiungere quel mi avrebbe completamente destabilizzato.
"Dopodiché torneremo qui in hotel a preparare le valigie perché per due giorni staremo a casa mia" Svelò e alla fine chiuse gli occhi preparandosi forse ad un mio urlo ma io rimasi zitta cercando di elaborare quel che aveva detto.
"Come scusa?" Chiesi facendo la finta tonta.
"Mamma ci teneva" Aggiunse dopo ed io feci una risata nervosa.
"Stai scherzando spero" Feci poggiando una mano sulla sua sperando che lui se ne uscisse assecondandomi, invece...
"Anche Rachel" Affermò strizzando gli occhi.
Io lo sgrani e rimasi a bocca aperta per un po'.
"Due giorni a casa tua? C-Cioè dormiamo a casa tua?" Domandai come se non avessi capito.
La verità era che sarei stata felice dell'idea se solo mi avesse dato tempo di elaborarla. Se c'era una cosa che in quegli anni non riuscivo proprio a sopportare erano le sorprese. Il trovarmi completamente spaesata non sapendo cosa fare, non avere le cose sotto controllo mi rendeva instabile.
"L'idea era quella"
"E perché non me lo hai detto?"
Abbassai il capo ed iniziai a massaggiarmi le tempie.
"Volevo fosse una sorpresa"
"IO ODIO LE SORPRESE" Sbottai infine e lui sobbalzò.
Ci fu un silenzio tombale ad un tratto, era come se tutto il mondo si fosse fermato sorpreso dal mio urlo. Solo dopo un po' mi resi conto della reazione esagerata che avevo avuto.
Lui continuava a fissarmi sconvolto ed io iniziai ad agitarmi sempre di più.
"Oddio scusa, scusa Luke, io... ok mi devo calmare" Aggiunsi in seguito afferrando nuovamente la sua mano e mi scappò ancora una volta una risata nervosa.
In quel preciso momento mi sentivo una perfetta cretina.
Iniziai a fare profondi respiri e abbassai lo sguardo per non incrociare quello di Luke. Lui si stava impegnando per rendermi felice e l'unica cosa che io riuscivo a fare era smontare tutti i suoi piani.
"Ariel, respira" Disse poi lui afferrandomi con la mano libera la spalla dopodiché iniziò a respirare profondamente insieme a me il che mi fece scappare un sorriso sincero. Mi ricordò i mariti in sala parto con la moglie completamente in preda al panico.
"Ok brava" Commentò portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Alzai lo sguardo riuscendo ad incrociare il suo, avrei voluto dirgli che mi dispiaceva ma lui parlò per primo.
"Mi dispiace tanto, non volevo metterti ansia né tanto meno farti andare in panico. Volevo solo che fosse una settimana indimenticabile"
"Sicuro lo sarà"
Lui aspettò ancora un po' prima di aggiungere altro, voleva assicurarsi che mi fossi ripresa.
"Posso sempre dire a mamma che ci vediamo domani" Propose in seguito e mi sembrò totalmente assurdo pensare che avrei potuto rispondere di sì.
Non sapevo neanche io cosa volevo ma di certo non era rifiutare un invito da parte della madre di Luke. Aveva già tanti motivi per odiarmi.
"No, no... va bene" Gli risposi spostando lo sguardo altrove nella stanza.
Lui stette zitto per un attimo dopodiché notai che si spostò per potermi osservare meglio in volto.
"Ne sei sicura?" Domandò ancora ed io corrugai la fronte.
"Sì cavolo" Risposi alzandomi ed andando verso l'armadio, lo lascia di stucco ma in fondo avevo un'ora scarsa per prepararmi ad incontrare Wanda.
"Ora vado a cambiarmi" Aggiunsi afferrando i panni che avevo abbinato.
Luke mi fissava perplesso, non sapeva bene cosa dire perciò lo riportai alla realtà lanciandogli un'occhiata.
"Sì, ti aspetto qua" Affermò in seguito al che io mi rifugiai in bagno.Mi fermai davanti allo specchio e fissai il mio riflesso per non so quanto tempo.
Mi ero accorta che le cose tra me e Luke erano tutt'altro che rosa e fiori come dicevano le riviste e come JJ voleva farci apparire.
Non c'era giorno in cui non litigavamo anche per le cose più stupide e la maggior parte delle volte era solo colpa del mio carattere orribile.
Luke cercava di non ferirmi in alcun modo assecondandomi ogni volta ma anche la sua pazienza aveva un limite.
C'erano troppe cose rimaste in sospeso, quattro anni di vuoto e nonostante nessuno dei due volesse ammetterlo, provavamo anche un certo senso di rancore.
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Choose me
RomanceAriel e Luke ne hanno passate tante ma finalmente sono riusciti a trovarsi e ad iniziare una nuova vita insieme. Purtroppo iniziano a subentrare i primi problemi di coppia. I viaggi frequenti di Luke per lavoro, i casi di Ariel sempre più impegnativ...