Capitolo 1.

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Ringrazio Raminga15 per l'immagine di copertina.
È davvero brava e ci sa fare, passate a leggere le sue ff.

Stavo guidando verso casa da più di un'ora, ero di ritorno da una serata passata con le mie "amiche"...c'era una nebbia talmente densa che si poteva tagliare con il coltello, come se non bastasse il mio cellulare trillò e ovviamente risposi :

-Chi è che rompe ora?
- È così che tu rispondi alle telefonate ora capisco perché Rick ti abbia lasciato!
- Oh Zeus! Jane sei tu ! Da quanto tempo?
- Eh sono stata un pò impegnata nell'ultimo periodo.
- Immagino con chi!
- Dai smettila sei anche peggio di Darcy.
- È lì con te?
- No è uscita con il suo stagista.
- La tua stagista ha uno stagista?
- Non ridere....piuttosto, ti ho disturbato? Che stavi facendo?
- Sto tornando a casa, sapessi che tempo da lupi che c'è qui menomale che sono quasi arrivata.
- STAI GUIDANDO???? E PARLI AL TELEFONO...DEVI METTERE GIÙ O INVESTIRAI QUALCUNO!!!!
- Disse quella che investì il suo attuale fidanzato in mezzo al deserto.
-Non ero al telefono.
-Ancora peggio cara Jane! Comunque non c'è nessuno qui a parte me e la neb...

Non faccio in tempo a finire la frase che urto qualcosa o meglio qualcuno in mezzo alla strada.

- Sarah? Che succede?
- Jane ti richiamo.

Metto giù, fermo l'auto e scendo e mi avvicino alla figura stesa a terra.
È un uomo dai capelli neri lunghi e scompigliati fino alle spalle, noto che è vestito in modo assai strano...credo di averlo già visto da qualche parte.
Mi chino verso di lui, mi appresto a sentire il battito del cuore *respira grazie a dio è vivo* lo guardo e noto che mi sta fissando...*mamma che occhi* non riesco a capire il colore: sembra verde, anche se sono quasi sicura che sia azzurro...ecco si un verde acqua.
Prova a dire qualcosa, ma non ci riesce:

- Non ti preoccupare ci penso io a te.

Apro lo sportello dei sedili posteriori della mia auto e lo carico stando attenta a non fargli male...a mia volta salgo e riparto verso casa.

Decido di non portarlo in ospedale voglio evitare gente che fissa o non si sa fare gli affari propri; ogni tanto lo guardo dallo specchietto centrale...voglio assicurarmi che non mi muoia lì.

Una volta arrivata a casa e dopo aver parcheggiato l'auto in garage mi appresto a tirarlo fuori.
Lo distendo sul divano e lo guardo: è svenuto povero tesoro, noto le varie escoriazioni sul viso e sulle mani, sono quasi sicura che abbia qualche livido sotto quei vestiti.
Mi dirigo nel bagno per poi tornare da lui con un fazzoletto bagnato, lo uso per togliere i rivoli di sangue dal suo bel viso.
Eppure sono quasi sicura di conoscerlo, nel mentre penso a questo, sento il familiare zampettare del mio cane: un husky di 3 anni di nome Yoshi, un furbastro di cane.

Eppure sono quasi sicura di conoscerlo, nel mentre penso a questo, sento il familiare zampettare del mio cane: un husky di 3 anni di nome Yoshi, un furbastro di cane

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Me lo regalò Jane quando mi trasferii da Londra a qui e per qui si intende Bologna anche se per motivi di sicurezza vivo più distante dalla città.
È il mio patato e appena mi vede mi salta addosso come dire "eccola! La mia dispensa di croccantini e coccole", ma subito porta l'attenzione sul tizio sdraiato sul divano.

- Yoshi, la mamma ha fatto un disastro.

Lui mi guarda con la lingua a penzoloni e si avvicina con cautela al divano, annusa l'uomo con estrema attenzione e poi inizia a piluccargli la faccia.
Cerco di tirarlo via, ma non ci riesco, Yoshi abbaia euforico e il tizio si sveglia.

*** Angolo Autrice***

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come sempre lasciatemi un commento se vi va oppure no...detto questo ci vediamo alla prossima domenica.

Baci ❤

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