Aveva capito che il mondo faceva schifo già all'età di sette anni. Dopo essere rimasto orfano e costretto ad andare in collegio, perché nessun parente aveva voluto prendere in casa un piccolo omega che crescendo avrebbe avuto bisogno di dispendiose cure per tenere sotto controllo i feromoni e i cicli di calore. All'età di quindici anni però era riuscito a scappare da quella struttura che più di tutto era un luogo di prigionia e sfruttamento, in quanto i suoi pochi ospiti erano soggetti a punizioni corporali e a lavori domestici troppo pesanti per i loro fisici denutriti e abusati.
Aveva vissuto per strada per quasi i due anni successivi, arrangiandosi come poteva, rubacchiando ed elemosinando soldi senza provare vergogna. Ormai era così assuefatto e apatico a quella vita che quando venne catturato dalla polizia e sbattuto in cella senza neppure sapere i capi d'imputazione e di conseguenza senza un giusto processo, non si lamentò e non fiatò neppure per le percosse e le sevizie che le guardie gli riserbavano quando non sapevano come passare il tempo.
Venne liberato di punto in bianco otto mesi più tardi quando l'inverno era alle porte e il suo abbigliamento per nulla idoneo a quella rigida stagione. Rabbrividendo per il venticello freddo, affossò le mani nelle tasche rotte dei calzoni e con la testa bassa camminava per le vie principali della città che via via andavano riempiendosi. Erano mesi che non rubava da una borsetta o sfilava il portafogli a qualche rampollo alfa poco attento.
Fu felice di constatare che nonostante tutto quel tempo non avesse perso il suo tocco da fata. Con la merce nascosta in tasca, camminò con fare disinvolto verso una strada secondaria e successivamente sparì verso una zona che ricordava essere "tranquilla". Lì aprì il portafogli e non poté che pensare di aver fatto bingo, tuttavia quelle erano banconote troppo grosse perché potesse spenderle personalmente in un negozio. Decise così di disfarsi del portafogli e attuare la solita vecchia e buona strategia, ovvero attendere che l'afflusso di persone calasse per poi dirigersi a un distributore che erogasse il resto e così cambiare le banconote in monete e taglie più piccole.
Aspettò che fosse notte ed attuò con successo il proprio piano, regalando a un paio di bambini nella sua stessa situazione un paio di banconote e ciò che aveva preso alle macchinette. Non aveva bisogno di mangiare, aveva avuto la razione di pane e acqua la sera prima di venire rilasciato ed era abituato a mangiare ogni due o tre giorni, ma era stanco e quello che gli premeva trovare era un posto dove passare la notte senza rischiare che gli venisse sottratto il proprio bottino, perché sicuramente era stato già notato da altri senzatetto o, ancora peggio, vero delinquenti della zona.
Camminando senza una meta precisa si ritrovò ben presto lontano dal centro affollato della città, alla sua sinistra vi era una grande mansione dove stavano svolgendo dei lavori forse di ampliamento. Facendo attenzione a non attirare l'attenzione di nessuno vi si intrufolò con cautela, sorprendendosi che non fosse sorvegliata da cani da guardia, visto l'enorme giardino, e stupendosi ancora di più di trovarla surrealmente vuota e a sua disposizione. Non aveva bisogno di dormire per molto tempo, gli bastava chiudere gli occhi per un paio di ore; decise di rannicchiarsi in un vecchio armadio dall'odore confortevole in quello che sembrava un ufficio e di riposarvi al suo interno, sarebbe sgattaiolato via prima dell'alba.
Tuttavia doveva essere più stanco di quello che si aspettava perché quando uscì dall'armadio, dalla luce che entrava dall'enorme finestra, comprese che doveva essere giorno inoltrato, in più si ritrovò davanti a un uomo di colore seduto dietro alla scrivania con espressione dapprima sorpresa e successivamente incuriosita. Tentò di accampare una qualche scusa, ma ciò che uscì dalla sua bocca fu assai poco credibile e purtroppo non era mai stato bravo a dire bugie nella sua vita, così quando l'uomo gli fece segno di tacere ubbidì, rimanendo in silenzio, stringendo i pugni e serrando la mascella con frustrazione ed era così concentrato nei propri pensieri che non percepì minimamente ciò che l'uomo disse alla cornetta. Che avesse chiamato la polizia? Non aveva nessuna voglia di subire le angheria di Stuart o Rossi.
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Destiny begins with us. ~ Derek & Stiles
FanfictionOmegaverse. Sterek. Nessun potere mannaro. Premetto che questa storia è un esperimento, spero ovviamente sia un mini successo! Stiles è un orfano, disilluso e mal informato sul proprio stato di omega. Si ritrova a doversi abituare alla vita da nobil...