Atto primo ~ Pensieri al futuro

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Il tempo all'aria aperta trascorse troppo velocemente per il più piccolo e nonostante avesse ancora voglia di camminare tra le bancarelle, si ritrovò ad accettare di tornare in hotel quando Derek disse che era ora per lui di tornare sui documenti.
Stiles, dopo essersi spogliato della mantella, con il suo lupo di peluche, si sdraiò sul letto a leggere uno dei romanzi che Isaac aveva tanto decantato nei primi giorni che era arrivato alla magione. La prefazione lo presentava come un romanzo comune, dalla trama comune, ma con una bella storia d'amore tra un lupo mannaro e un comune adolescente dal sarcasmo innato che è iniziata con un incantesimo lanciato male. Arricciò il naso, per nulla convinto, ma decise ugualmente di leggerlo: Runnin' - Lose it all. Tempo più tardi era totalmente immerso nella lettura e si accorse che Derek stava uscendo, solo quando questi gli lasciò un bacio tra i capelli.

«Ti chiamo quando ho finito il meeting» gli sentì dire e lui annuì, andando però a mettersi in ginocchio sul materasso e allungando le braccia per farlo abbassare, stringergliele al collo e riuscire a baciarlo sulla bocca «Ciao, micetto» si sentì salutare, arrossendo e ricambiando muovendo una mano.

Rimasto solo Stiles afferrò uno dei cuscini dietro di lui e se lo schiacciò contro la faccia, beneficiando del fresco della stoffa pregiata contro il caldo della pelle delle sue guance accaldate e rosse di vergogna. Quella era la prima volta che iniziava con consapevolezza un bacio serio con il maggiore che inizialmente era rimasto sorpreso e immobile, fortuna che dopo aveva ricambiato prendendo il comando con sicurezza e dolcezza.

Gli sarà piaciuto? - si trovò a chiedersi, emergendo dal cuscino e portandoselo al petto - Avrò baciato bene? Non ho esperienza nei baci, mi sono sempre rifiutato e tenuto la bocca ben chiusa quando ci provavano a darmene... in realtà non ho esperienza in niente che non sia il prenderle - realizzò incupendosi un poco e guardandosi attorno non poté che ritrovarsi a sentire nella sua testa una vocina che gli ricordava che lui stonava in mezzo a tutta quella abbondanza e calore, subito dopo però si fecero avanti anche le parole di Derek che gli ricordavano che invece il suo posto era al suo fianco e da nessuna altra parte, mondo sfarzoso o no.

Il telefono della stanza suonò e dall'altra parte una voce di donna gli domando quale menù scegliesse per il pranzo e che in pochi minuti gli avrebbero portato il tutto in stanza, come chiesto ordinato dal signor Hale.

«Il menù quattro, senza il secondo di pesce e con poche patate al forno come contorno» disse dopo essere andato a sfogliare il menù che c'era sul tavolo, garantendo che ne era più che sicuro e riuscendo a convincere la donna che non voleva una doppia razione di sformato di pasta, visto che non mangiava  il pesce «Buona giornata anche a lei» la salutò, contento che si fosse finalmente arresa.

Aveva pranzato con calma, dimenticandosi spesso la forchetta a mezz'aria poco distante dalla bocca, perché troppo preso a leggere le descrizioni e i dialoghi di quel libro datogli da Isaac. Non immaginava il ragazzo avesse gusti così decisi. Dopo aver terminato anche la fetta di dolce, gli mancavano giusto una quindicina di pagine per terminare la lettura, ma il sonno per tutto il cibo che sorprendentemente era riuscito a buttare giù non gli permise di ultimarla, bensì, si cambio mettendo sopra la casacca la maglia che Derek aveva lasciato sul divano, si ritrovò a dormire sonni tranquilli finché non si svegliò per fare la pipì e scoprì che l'orologio segnava le sei meno dieci: altro che pisolino, aveva stradormito.

Dopo aver espletato i bisogni, Stiles decise di fare una doccia rilassante e poi di iniziare a prepararsi con calma per la cena con il suo alfa, ma prima che potesse iniziare a spogliarsi il telefono della camera suonò, richiamando la sua attenzione. Era Derek.
«Mi dispiace, il comitato sta soppesando di cenare fuori» l'omega si intristì, ma cercò di non farlo intuire «Cercherò di liberarmi il prima possibile, in caso contrario ti chiamo».
«Non preoccuparti, qui non mi manca nulla» cercò di rassicurarlo «Mi farò una doccia e poi terminerò di leggere» affermò, raccontandogli che aveva mangiato così tanto a pranzo che dubitava avrebbe cenato.
«Devi sforzarti a magiare anche a cena» il tono di voce dell'altro gli arrivò severo «Se mangi la cena, ti porto il miglior dessert della zona» aggiunse, con tono più disteso.
«Ci proverò» asserì soltanto, con tono un poco troppo piatto «Ci vediamo dopo» lo salutò, non volendo apparire più vittima di quello che si stava dimostrando.

Destiny begins with us. ~ Derek & StilesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora