Passare il calore con il proprio alfa, per un omega era il benessere assoluto. Significava avere una boccata di ossigeno pulito e fresco in mezzo a tutto quel desiderio carnale che bruciava da dentro togliendoti forza e razionalità. Era come vivere in una bolla perfetta quando oltre alla complicità nel fare l'amore, suddetto alfa riusciva a dare dei ritmi e far nutrire, lavare e dormire il proprio compagno omega, cosicché il post calore fosse meno più facile e meno debilitante possibile. Per Derek e Stiles veniva naturale, certo, c'era sempre quella necessità irrefrenabile di stare il più vicino possibile, a contatto, pelle a pelle, perché in un momento come quello, per entrambi, la miglior medicina era il tepore e il fresco del corpo dell'altro sul proprio.
E fu il capodanno perfetto, a rotolarsi sul tappeto morbido, poco distanti dallo scoppiettante camino, cenando con castagne, fragole, cioccolata bianca spalmabile, frutta secca e cibo cucinato in maniera egregia da Derek, con forte sorpresa del più piccolo che al principio aveva paura di rimanere intossicato, dal momento in cui il moro aveva ammesso che non cucinava seriamente un menù completo da più di cinque anni. Invece, era andato tutto bene, niente era andato bruciato e il gusto del cibo era più che discreto.
Avevano festeggiato la fine dell'anno bruciando alcuni oggetti significativi che avevano portato con loro e l'arrivo del primo giorno dell'anno accendendo alcuni piccoli fuochi d'artificio, mentre invece si erano goduti, attorno al falò, stretti dentro una coperta pesante quelli che venivano sparati in cielo dalla villa.
Dopo due giorni Stiles si sentiva decisamente meglio, erano stati momenti intensi, vissuti tutto sommato serenamente. Da quando era alla villa non aveva più avuto i giorni prima del calore il fantasma del terrore di finire a essere costretto a prostituirsi solo per il fatto di essere un omega non legato e senza famiglia alle spalle che lo "proteggesse" dal male del mondo esterno. Era così fantastico e surreale che a volte, quando non era osservato dal maggiore, si pizzicava una guancia o una coscia e quando provava dolore senza svegliarsi in un luogo umido e buio, il suo cuore prendeva un battito e ne recuperava come minimo due di gioia, iniziando a galoppargli felice nel petto.
Quel dì, stava decisamente bene, certo sentiva ancora gli strascichi del calore, ma stava meglio. Decise così di lasciare il letto e preparare lui la colazione per entrambi, ancora c'erano molti ingredienti e lui sapeva fare i waffle. Prese il rimasuglio di cioccolata spalmabile marrone, sulla confezione c'era scritto Nu*ella, aveva ancora una banana e frutta di bosco scongelata la sera prima. Sarebbero venuti buonissimi.
Una ventina di minuti più tardi «Che buon profumino» commentò Derek, raggiungendolo alle spalle, allacciandogli le mani sul davanti sul basso grembo, mentre gli lasciava un bacio su una guancia «Wow, waffle» dichiarò guardando quelli già pronti nel piatto, ricevendo però un'ammonizione quando tentò di prenderne uno «Com'è severo il mio piccolo cuoco».
«Più che severo, previdente» lo corresse, affermando che prima avrebbe voluto assaggiarli lui, tanto per essere sicuri che non fossero solo ben riusciti alla vista «È una vita che non li faccio e non mi sorprenderei fossero cattivi» ammise, aggiungendo una battuta sarcastica.
Tuttavia così non fu, alcuni furono meglio riusciti di altri, ma fondamentalmente erano tutti buoni e non diedero alcun problema nemmeno nelle ore successive. Quella mattina uscirono a fare una passeggiata a cavallo, ma sorpresi dalla neve, tornarono indietro a metà percorso. Fermandosi a giocare a palle di neve e seguendo poi gli ordini di Stiles, fecero anche una coppia di pupazzi di neve.
«Quello sarei io?» domandò il maggiore, osservando le folte sopracciglia del pupazzo di neve di sinistra, quando ebbero finito di decorarli con carote, mirtilli, more e abiti che non avrebbero messo.
«Lo chiedi pure? Ti facevo più perspicace» lo prese in giro, andando ad abbracciarlo «Avete le stesse sopracciglia e l'espressione corrucciata da cat indispettito» asserì, allungandosi di quel tanto per baciarlo sulla bocca, sentendo, anche se poco, del sollievo a quel contatto «Non possiamo prolungare la vacanza ancora di un giorno, vero?» pigolò, strofinando il naso contro quello del moro.
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Destiny begins with us. ~ Derek & Stiles
FanfictionOmegaverse. Sterek. Nessun potere mannaro. Premetto che questa storia è un esperimento, spero ovviamente sia un mini successo! Stiles è un orfano, disilluso e mal informato sul proprio stato di omega. Si ritrova a doversi abituare alla vita da nobil...