Atto primo ~ Estranei

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Lavorare per Melissa non era sempre una passeggiata. Anzi, sapere che a volte, sbagliare il dosaggio di una radice o di una parte di foglia poteva provocare nel paziente spiacenti e gravi ripercussioni era piuttosto stressante, soprattutto se ci si mettevano di mezzo le visite di Peter e i suoi ragionamenti a cercare di distrarlo.

«Seriamente, non hai altre cavie da esaminare?» sbottò, prendendo della polvere di radice urticante con cui minacciarlo «Se non te ne vai, giuro te la metto nell'acqua di colonia».

«Passare troppo tempo con Melissa ti sta facendo male, lo riporterò a mio nipote» asserì, facendo un paio di passi indietro «E comunque, è un mese che Derek è qui e voi avrete parlato sì e no, quante? Neanche cinque volte?».

In realtà solo due volte – gli rispose con fare scocciato nella sua mente il più piccolo, tornando alla bilancia «Non è un problema mio se nella tua fantasia ci aveva già accasato con tanto di prole sgambettante a combinare disastri» asserì con tono schifato «Adesso, seriamente, vattene, mi distrai» asserì, allontanandolo anche con il movimento di una mano.

«Sei un dipendente, qui, non ti è concesso trattare lo zio del padrone così» si impuntò invece l'uomo con fare fintamente oltraggiato, al che Stiles con un sospiro lasciò la propria postazione, rimosse i guanti e poi gli occhialini protettivi e la mascherina e gli dedicò attenzione «Ho succose novità per te ragazzino».

«Non ho intenzione di partecipare a nessuna cosa a tre con te e Derek» rifiutò ancora prima di ricevere la proposta, certo stesse per riproporgli quella cosa.

«Oh, ma io non c'entro nulla questa volta» si tirò fuori Peter con un piccolo ghigno diabolico «Piuttosto, devi preparati tu per una cosa a tre. Per natale avremo come ospite la fidanzata di mio nipote» gli rivelò mentre lo osservava molto attentamente «L'ha invitata lui e ha invitato anche il padre e la madre di lei, credo voglia introdur-».

«Peter!» la voce prepotente di Derek lo fermò «Smettila con i tuoi esperimenti e torna al tuo lavoro, qualunque esso sia» lo congedò, senza ascoltare i suoi borbottii mentre se ne andava dal laboratorio però con aria mezza soddisfatta «Ciao, Stiles» lo salutò con tono più disteso, ma sempre un pochettino rigido, il più piccolo dal canto suo si limitò a un cenno del capo «Come stai?».

Stiles alzò le spalle con fare casuale, prima di rispondere «Credevo Melissa ti consegnasse ogni fine settimana la mia cartella medica».

Derek incassò il colpo annuendo con il capo «Ma voglio sentirlo da te. Come stai, Stiles?» ripeté. Lo osservò lisciarsi il labbro e alla sua risposta annuì semplicemente dicendo che gli faceva piacere si stesse abituando a quella routine, poi si schiarì la gola come per prepararsi a ciò che stava per dire «Ti piace andare a cavallo?».

Il più piccolo lo osservò dapprima con sospetto, ma poi decise di rispondere «Non cavalco più da... da tanto» affermò un pochino triste, ricordando di quando per la prima volta era salito su uno di quei maestosi animali assieme a suo padre «Non credo di esserne più capace».

«Posso insegnartelo io» si offrì cercando di sembrare il più disinvolto possibile, ma senza riuscirci poi così tanto e forse per via del piccolo sorriso di Stiles o perché se ne rese conto da solo che il suo tentativo di abbordaggio era stato totalmente scoperto, ritrattò dicendo «Cioè, posso chiedere a Scott di insegnartelo».

«Come preferisci, il padrone sei tu, quindi sai tu gli impegni che hai» si limitò a dire, sottolineando che ogni sua attività passava già per lui «Basta tu mi faccia sapere con due giorni d'anticipo ciò che decidi».

«Infatti, decido io. Sono io il capo qui» si ritrovò a ribadire il maggiore, accorciando ancora la distanza tra loro e allungando una mano a posarsi sul suo fianco si ritrovò a dire «Mi fa piacere che sei ingrassato».

Destiny begins with us. ~ Derek & StilesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora