Capitolo 1:

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Quando arrivo al banco del check-in una donna chiede educatamente di poter controllare la mia valigia e io acconsento un po' annoiata.Poi appoggia i nostri bagagli sul nastro per fare una radiografia a raggi X e accertarsi che non porteremo oggetti di pericolo sull'aereo.
Dopo aver ripreso i bagagli e le giacche ci dirigiamo verso un bar per comprare due bottiglie d'acqua e una brioche alla marmellata.
Mi siedo,afferro due tovaglioli e mangio in fretta e furia la mia brioche.
Sposto lo sguardo verso un ragazzo che mi sembra di conoscere,ma forse mi sbagliavo.Lo scruto attentamente e poi capisco che assomiglia molto ad un mio vecchio compagno di scuola, ma non è lui.
Si accorge che lo fisso e si agita.Sposto subito lo sguardo imbarazzata ma oramai se ne è accorto e viene verso di me.Mi guardo intorno per assicurarmi che la mia famiglia non sia nei paraggi e vedo che sono andati verso un negozio di giocattoli per accontentare mio fratello.Via libera.
"Ehy,mi stavi fissando bellezza?"
"Ehmmm no,scusa ma mi ricordi qualcuno"
"Un principe azzurro?Magari il tuo"
"Nonono sembravi un mio vecchio compagno di scuola,niente di più"
"Mm okay,piacere sono Edoardi"
"Io sono Viola,piacere mio"
"Dove sei diretta?"
"Italia,e tu?"
"Anche io!!"
"Forte!Magari abbiamo i posti vicini in aereo"
"Speriamo,non mi dispiacerebbe affatto farmi vedere in giro con te."
"Hahha..."
Saluto Edoardo e raggiungo i miei genitori che stanno uscendo dal negozio di giocattoli.Tra mezz'ora dobbiamo imbarcarci e  siamo sempre qui.
Corriamo verso la sala d'attesa e appena vediamo che l'aereo non è ancora arrivato siamo sollevati.Ci dirigiamo verso un banco per mostrare i nostri documenti prima di salire sull'aereo.Un uomo barbuto ci trattiene facendoci domande fin troppo personali durante la fila per il banco,ma finalmente tocca a noi e l'uomo si zittisce.
"Dove siete diretti?"
"Italia"affermo io con voce ferma.
L'uomo sorride e ci restituisce i documenti prima di augurarci buon viaggio.
Scendiamo con le scale verso la pista e davanti a tutti quegli aerei mi sento più bassa del solito,ma non ci faccio troppo caso è penso a godermi il piacevole calore del sole che mi batte sulla pelle.
Il pilota e la hostess ci fanno salire sull'aereo dandoci il benvenuto e qui parte la ricerca dei nostri posti: 21,22,23 e 24.
Io starò con mio fratello e i miei genitori staranno dietro di noi.Mio fratello mi ha ceduto il posto al finestrino in cambio di un pacchetto di patatine alla paprika.
Ho accettato con gioia e mi sono seduta al mio posto.
Edoardo non è troppo lontano da noi e ne sono felice,perché è simpatico e ho proprio bisogno di confrontarmi con un nuovo amico che non potrà giudicarmi perché non mi conosce.
Appena mi vede inizia a sventolare la mano in alto facendo muovere i suoi lunghi riccioli biondi.Lo saluto con un sorriso e gli faccio cenno di venire qua vicino.
"Potremmo far sedere i nostri fratellini accanto e noi due ci potremmo mettere vicini,non credi?"
"Sì,mi sembra una magnifica idea"
"Ah e chiamami Edo"
"E tu chiamami pure Vio"
"Bel nome comunque"
"Beh,anche il tuo è un bellissimo nome"
"Grazie mille.Allora che facciamo?"
"Non so,raccontami qualcosa"
"Beh,io ho dovuto lasciare il mio ragazzo in America per tornare in Italia...purtroppo"
"Ah...mi dispiace,la mia ragazza invece è giapponese e l'ho dovuta lasciare là pure io,quindi ti capisco"
"Mi dispiace"
"Siamo simili"

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