Attorniata da un esiguo gruppo di persone cominciai a piangere, copiose ed incontenibili lacrime solcavano il mio volto scosso.
Qualcuno mi stava sorreggendo per le spalle, avendo cura di non farmi cadere. Voci sconosciute si rivolgevano alla mia persona, ma nei miei occhi riecheggiava l'immagine del viso deturpato dal dolore della donna che mi aveva messa al mondo.
Cercai di frenare la pioggia salata che mi solcava le guance, di comprendere cosa fosse successo, ma – posando lo sguardo su Esme – sprofondai nuovamente in una valle di lacrime, abbracciai disperatamente il suo folto manto, grata per averla ancora al mio fianco.
Con calma mi ripresi e riuscii a distinguere le voci agitate di lady Pungle e lady Ginze nel bailamme di suoni che giungeva alle mie orecchie; chiedevano apprensive agli studenti che mi accerchiavano cosa fosse successo.
Tra il gruppo di ragazzi si fece largo una figura a me conosciuta, il volto segnato da ansia e preoccupazione, «Lexie! Ti ho sentita urlare, cos'è successo? Stai bene?» Si informò agitato Bren, scavando nelle tasche e tirandone fuori un fazzolettino orlato che si preoccupò di porgermi. Gli sorrisi grata e mi asciugai le lacrime che Esme stava già leccando via.
Spossata e con fatica riuscii a rimettermi in piedi ma, non appena gli fui di fronte, il mio intero corpo prese a tremare convulsamente; senza il tempo di chiedere aiuto, caddi rovinosamente a terra, negli occhi il più profondo degli oblii.
Ripresi coscienza lentamente, avvolta da morbide lenzuola; la mia attenzione fu subito catturata da dei bisbigli e, seppur tentai, non riuscii in alcun modo a riaprire gli occhi, la magia saltellava più insistente che mai in tutto il mio corpo, una reazione che mai avevo avvertito prima di allora.
Mi resi conto di trovarmi distesa su un lettino, circondata da un intenso odore di camomilla e valeriana che cullavano insistenti il mio oblio. Percepii anche l'odore di Esme, che richiamava alla mente fiori esotici e distese di sabbia cocente, e questo bastò per tranquillizzarmi.
Cercai di concentrarmi sulle donne che discutevano; riconobbi tra le due la Savia che interloquiva animatamente con una voce femminile che non seppi identificare. Tentai di muovermi per richiamare a me l'attenzione delle streghe, ma anche questo tentativo fallì, il mio corpo non rispondeva ai miei stessi comandi.
«Ma non è possibile!» Affermò irritata la sconosciuta «Non ha nemmeno iniziato le lezioni del primo anno, Amandine! Avrà avuto un calo di zuccheri, era inopportunamente digiuna» Aggiunse ancor più piccata.
«Non sbaglio molto spesso Makenna, come ben sai. Vorrei che andassi a controllare l'ultima attività degli specchi e mi riferissi più dettagli possibili. Ci andrei io stessa, lo sai, ma in questo periodo sono troppo sensibile agli influssi magici, per di più sono impegnata con i nuovi alunni, un gruppetto da sette ha appena varcato il confine e... »
Non riuscii a sentire altro, che l'oblio mi attirò nuovamente a sé.
Lottai contro il nero più denso per riuscire a svegliarmi, angosciata dalla consapevolezza di non essere cosciente, ma nemmeno in un sogno.
Ancora troppo scossa dalle emozioni in subbuglio ripensai all'immagine di mia madre, rivista per la prima volta dopo dodici lunghi anni dalla sua scomparsa, con le lacrime che feroci le solcavano il dolce viso.
Svuotai la mia angoscia nella frustrazione di quel buio assordante e, quando di me non rimaneva che una coltre indistinta di emozioni, mi tornarono alla mente le parole della Savia; cosa poteva esser accaduto?
Qualcuno improvvisamente prese a tamponarmi la fronte con quello che al tatto sembrava un panno umido ed io, rinfrescata, cercai nuovamente di aprire gli occhi, riuscendoci, finalmente, a fatica. Sbattei le palpebre più volte, ancora tremendamente pesanti, e mi guardai attorno spaesata.
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Maximeanima Academy
FantasyLa Maximeanima Academy si ergeva, immensa e stregata, davanti agli occhi sgranati di Lexie; nasceva direttamente dalla terra, il più grande albero secolare che le sue vispe pupille avessero mai visto. [...] L'aspirante strega, tesa, sfiorò il cameo...