«Hai mai sentito nulla sugli specchi?» Chiese Bren fingendosi disinteressato
«Mmm... Sugli specchi... Oltre a quelli maledetti intendi?» Domandò facendo mente locale la ragazza
«Specchi maledetti?» Ripeté Lemon con voce soffocata
«Si, gli specchi maledetti o fatturati... Sai quelli che storpiano il proprio riflesso rimandandolo agli occhi ornato di macabri dettagli, tipo figure incappucciate, bocche spalancate che cercano di addentarti, insomma cose di questo genere... Una volta mia madre mi ha raccontato che uno di questi oggetti possedeva una maledizione talmente potente che la strega che ci si rispecchiò dentro vide la sua immagine divorata dall'interno da un ammasso di insetti e, agonizzante dall'immaginario dolore, per evitare l'infinita tortura decise di togliersi la vita prendendo un...»
«Okay, tutto chiaro! Hai reso il concetto» Affermai interrompendola, dopo aver visto la bionda impallidire sempre più, fino a diventare trasparente come un lenzuolo.
«Oh, mi dispiace» Si scusò la ragazza guardando Lemon costernata «Sento talmente tante storie dalle persone che passano dalla bottega, che non riesco più a rendermi conto quando qualcosa possa turbare... Per esempio, una volta una bimba mi ha chiesto a cosa servissero i coriandoli avvelenati, beh, vi dico solo che la madre ed il padre non furono affatto contenti di ritrovarsi la figlia in lacrime tra le braccia!» Affermò con quella sua parlantina vivace.
Io sghignazzai silenziosamente e vidi che pian piano anche Lemon stava riprendendo il suo naturale incarnato.
Ad un tratto i piccoli soli che illuminavano la sala si spensero e le uniche luci che rischiararono l'ambiente furono le lanterne poste ai lati dei ricchi tendaggi. Tutto il corpo studentesco ammutolì e dai grandi archi fece la sua trionfale entrata la Savia, illuminata nelle sua interezza dalla rara aquila che, inverosimilmente, risplendeva di una luce accecante mentre, spensierata e predatrice, volava in circolo sulla testa dell'eterna danzatrice dai lunghi capelli evanescenti.
Anche gli animali si erano quietati ed ognuno si era affiancato quasi immediatamente al proprio appartenente.
Una fila di donne e un minor numero di uomini maturi si fecero strada dietro la figura della preside che procedeva tranquilla e, scorgendo tra di essi Miss Coleen, conclusi che potessero essere i miei nuovi docenti.
Quest'ultimi presero posto in dei tavoli che si ergevano ad ogni gruppo di nuovi arrivati, mentre la Savia proseguiva la sua passeggiata guardando gli studenti e propinando dei sorrisi di tanto in tanto finché tutti gli insegnanti non presero posto.
«Buonasera ragazzi» Pronunciò soave, con quella voce che sembrava scorrere nella linfa dell'Accademia.
Nessuno rispose, come sicuramente la strega aveva programmato, e riprese a parlare quasi compiaciuta, continuando a passeggiare placida, mentre la sua aquila la illuminava, donandole un'aria mistica, facendola brillare come la scia della luna che si rispecchia sul mare notturno.
«Benvenuti ai nuovi arrivati e bentornati alle vecchie conoscenze» Aggiunse mostrandoci un sorriso orgoglioso che la fece apparire ancora più eterna, «Non vi tedierò illustrandovi le regole dell'Accademia, avrete modo di conoscerle in questi giorni grazie all'aiuto di lady Pungle e lady Ginze» Continuò indicandole con un leggiadro gesto della mano, che animò l'elaborato tessuto che le celava il corpo.
«Ma ho un piccolo avvertimento da dare ai nuovi arrivati» Ci informò incrociando brevemente il mio sguardo «Non v'è una regola che imponga agli studenti il coprifuoco, ma – Riprese dopo una lunga pausa -La Maximeanima Academy non è un edificio come gli altri, è viva e, come tale, ogni tanto ha bisogno anch'essa di sgranchirsi, di solito ama stravolgere i luoghi di passaggio, ma si limita a farlo durante le ore più buie, per tale motivo vi consigliamo di non uscire dalle rispettive camere a partire da mezz'ora prima di mezzanotte. È un mero consiglio, ma imparerete presto che i nostri suggerimenti sono dettati dall'esperienza» Rivelò coinvolgendo con un sol gesto tutto il corpo docenti, mentre procedeva tra i tavoli degli studenti silenziosa ed insidiosa come un armonioso corso d'acqua che si affaccia cristallino al bacio delle tenebre.
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Maximeanima Academy
FantasyLa Maximeanima Academy si ergeva, immensa e stregata, davanti agli occhi sgranati di Lexie; nasceva direttamente dalla terra, il più grande albero secolare che le sue vispe pupille avessero mai visto. [...] L'aspirante strega, tesa, sfiorò il cameo...