12. Per sempre felici e..parenti!

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Jacopo

Stavo finendo di aiutare mio padre ad apparecchiare quando sentì il campanello suonare.

"Vado io figliolo, voglio  accogliere io la mia futura nuora."
Mi fece un sorriso complice per poi avvisarsi alla porta.

"Perché  devi prendermi sempre in giro eh?"
Dissi quasi ridacchiando, ma abbastanza serio.

"Ti adoro figliolo, ecco perché."

Mi avviai intanto in cucina a vedere se mamma avesse finito.

"Tesoro puoi portare l'insalata sul tavolo per favore?"

"Ma certo, subito." Le schioccai un bacio per poi andare verso il salone.

Quando arrivai quasi feci cadere tutto il contenuto del piatto, quando vidi la ragazza più  bella  e pura del pianeta. Vabbè, più  o meno pura...

"Ciao principessina."
Dissi appoggiando sul tavolo l'insalata.

"Ciao a te amore." Disse avviandosi per abbracciarmi. Distese le sue braccia leggermente intorno al mio collo e mi baciò.
Io appoggiai le mani intorno ai suoi fianchi per farla avvicinare di più  a me.

"Em.." disse mio padre aggiungendo una finta tosse poco dopo.

"Ci scusi.." disse subito la mora.

"No macche, anzi, siete giovani e belli. Solo che ora dobbiamo pranzare."

"Si ovviamente papà."

Detto ciò  ci accomodammo sui nostri posti. Io stavo davanti  a Cristal e mio padre le sedeva di fianco, mia madre si sarebbe messa  sicuramente accanto a me.

"Ciao cara." Arrivò mia madre e salutò  Cristal baciandole entrambe le guance.

Cristal

Mangiammo molto silenziosamente e dopo aver finito chiaccherammo del più  e del meno.

i genitori di Jacopo iniziarono a raccontare della sua infanzia, e di che bambino capriccioso fosse.

Io non riuscivo a non ridere e lui ogni volta sbuffava sperando che tutto finisca in fretta.

"Va bene papà senti.. io e Cristal andiamo nella mia stanza se non vi dispiace." intervenne ad un certo punto Jacopo.

"Certo figliolo..fatte i bravi." rispose Carlo sorridendo furbo e immaginando chissà cosa avremmo fatto.

"Caro smettila di infastidirli,sono giovani, hanno bisogno dei loro spazi." mi mandò un occhiata Valeria.

"Ma si, andate pure"

Detto ciò Jacopo si alzò dal tavolo ringraziando la madre per il buon pranzo, e io ovviamente feci lo stesso.

Mi afferrò la mano delicatamente e ci dirigemmo verso la camera.

Mi ricordavo com'era la sua stanza dall'ultima volta che ero venuta. È stato quando dovevo far finta di essere la sua ragazza, fortunatamente ora non dovevo più  far finta.

Aveva una stanza spaziosa, il piano giaceva dinanzi ad un muro in bella vista e il letto era a poca distanza da quest'ultima.

L'armadio,invece, si trovava grande e alto, proprio a sinistra di quando entri, e aveva un grande specchio che lo ricopriva..

Ma la cosa che più  mi colpì fu la tigre che aveva appesa sopra il letto. Era un quadro in stile giapponese.. ed è veramente incantevole!

"Allora? Cosa vuoi fare?"
Jacopo mi fece svegliare improvvisamente dai miei pensieri.

Forse se ci provi, ci riesci. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora