Capitolo 5

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"Cazzo Jennifer, svegliati!" sento imprecare mio fratello accompagnato dal fastidioso rumore della sveglia.

Adrian sposta le tende della finestra, facendo entrare così tutta la luce.

Accidenti, è gia mattina. Mi metto il cuscino sopra la testa, ma arriva mio fratello che me lo strappa via dalle mani e mi rotola facendomi cadere a terra.

"Muovi quel culo e sbrigati a prepararti, dobbiamo andare a scuola."

"Non sono venuta qui per farmi sgridare da te di prima mattina." dico mentre lui si gira ed esce dalla stanza.

La voglia di uscire la sera e fare tardi quando il giorno dopo mi devo svegliare presto, svanisce.

Corro in bagno, mi faccio una doccia veloce e mi vesto con un pantalone nero e una felpa. Mi trucco leggermente, solo con del mascara per dare il volume ai miei occhi.

Scendo al piano di sotto, dove si trova mio fratello con Andrew che fanno colazione.

"Anche oggi hai bruciato la colazione?" gli rido in faccia ricevendo un'occhiataccia da parte sua.

"Almeno qualcuno si è svegliato di buon umore per il primo giorno di scuola." dice Andrew mentre finisce di bere il suo caffè.

Prendo la mia brioche per mangiarla e bevo del caffè dal bicchiere di Adrian per avere un po' di carica.

Appena tutti abbiamo finito ci alziamo per andare, prendo il mio zaino e usciamo di casa. Saliamo sull'auto di mio fratello e partiamo. Guardo fuori dal finestrino, passiamo davanti alla casa dove ieri si era tenuta la festa: la casa è ricoperta di carta igienica, bottiglie e bicchieri sparsi ovunque e ci sono ancora delle persone che dormono sul prato.

Mi ritorna in mente Eva, chissà se riuscirò ad rincontrarla.

Riesco a vedere la scuola, ci sono molti ragazzi con lo zaino e dei libri in mano davanti all'edificio.

"Adrian, fermati qui, non voglio che mi vedano entrare a scuola con te." gli faccio una linguaccia dolce e saluto i due. Scendo dall'auto e vado verso il cancello della scuola.

Passo davanti a vari gruppi di ragazzi, tra cui alcuni si fanno qualche tiro. Non hanno paura di essere visti?

Varco il cancello della scuola e arrivo agli scalini, è davvero enorme. È pieno di studenti, ma ancora nessuna traccia di Eva oppure qualcuno che conosco.

Vado in segreteria per chiedere dove si trova l'ufficio della preside, mi faccio dare le indicazioni e le seguo. Mi sono persa due volte mentre lo cercavo, ma adesso l'ho trovato. Sto per bussare quando sento delle voci provenire dall'altra parte della porta.

Avvicino l'orecchio alla porta per capire meglio quello che stanno dicendo.

"Siamo ancora al primo giorno di scuola e tu già ti metti nei guai." credo sia la preside a parlare.

"Le ripeto che non è colpa mia." questa voce mi è molto familiare.

"Va bene, ne ho abbastanza delle tue scuse, per questa volta chiudo un occhio. Può pure andare signor Smith."

Sento dei passi avvicinarsi alla porta così faccio un passo indietro. La porta si apre e mi ritrovo davanti lui.

"Allora sei una stalker."

"No, non lo sono. Stavo solo aspettando la preside."

"Stavi origliando la conversazione." come fa a saperlo?

"No, ti sbagli." inizia a ridere, la preside si avvicina.

"Oh, lei deve essere Jennifer McClynter. Le do il benvenuto nella nostra nuova scuola. Dato che il signorino qui presente non ha di meglio da fare, le farà fare il giro della scuola."

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