"Cosa vuoi?" il suo tono è più freddo e acido.
"Volevo riconsegnarti le tue chiavi." dico con un filo di voce.
Prendo la chiave e gliela mostro, me le strappa di mano in modo violento. Non capisco questo suo atteggiamento.
"Come mai hai le mie chiavi?"
"I-io le ho prese per sbaglio quella sera della festa, me ne ero dimenticata e l'ho ricordato solo ora." balbetto, questo ragazzo mi sta mettendo ansia.
Fa un passo indietro e chiude la porta, la blocco con una mano prima che si chiuda del tutto.
"E adesso cosa c'è?" sbuffa portando la testa all'indietro e incrociando le braccia.
Non sembro la benvenuta a quanto pare. Come mai è diventato così freddo e antipatico in poco tempo? Insomma, poco fa non era così.
Magari se l'è presa perché prima non lo hai invitato ad entrare a casa tua.
Non può essersela presa solo per questo, ci deve essere dietro qualcos'altro.
Noto che il suo zigomo sinistro è di un colore violastro. Come ho fatto ad non accorgermene prima?
"Hai una ferita.." dico toccando i contorni del livido, ma la tolgo subito non appena vedo la smorfia di dolore che fa.
"Dovresti farti curare lo sai?"
"E tu dovresti farti i cazzi tuoi."
È così ignorate, cerco di aiutarlo e lui mi risponde in quel modo.
Entro dentro casa senza il suo permesso, butto la mia felpa sul divano e insieme ad essa anche il telefono.
"Dov'è il necessario per curarti?" domando guardandomi intorno.
Ha una casa enorme. Il suo salotto è tre volte il mio, quel divano è perfettamente grande, possono entrarci come minimo sette persone.
La tv è l'ultimo modello uscito, senza dimenticare il fatto che anch'essa è gigante.
Riesco a intravedere anche un pezzettino di cucina. Probabilmente, anzi, sicuramente sarà davvero grande anche quella.
"Certo entra pure, fai come fossi a casa tua." ironizza chiudendo la porta.
"Lo farò tranquillo." fingo un sorriso a trentadue denti e mi siedo sul divano.
Rimane in piedi davanti a me con le braccia incrociate che mi scruta da testa a piedi.
"Bene, se non me lo porti tu, me lo prenderò da sola." mi rialzo e vado a cercare nelle stanze.
Inizio dalla cucina, avevo ragione prima, la cucina è gigantesca, ci potrebbe entrare un dinosauro.
Non ho trovato niente, vado in altre stanze, seguita da Caleb ovviamente.
Per caso ha paura che gli rubi qualcosa? Una lampada? O il letto?
Le stanze sembrano non finire più, questo posto è un castello non una casa.
Tutto questo mi fa supporre che questo idiota sia ricco.
Vivrà qui da solo?
Entro nella sua camera, ha le pareti blu scuro e le tende dello stesso colore, sono molto spesse, non fanno entrare molta luce.
Le lenzuola sono azzurre, ai lati del letto ci sono due piccoli comodini bianchi.A destra c'è la scrivania, la mia attenzione viene attirata dal cassetto con il lucchetto. Stranamente è aperta, la curiosità mi sta divorando dentro.
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Only You
RomanceJennifer Wilson, diciassette anni, lunghi capelli color fragola e occhi verdi. Una ragazza introversa, insicura e curiosa, che preferisce rifugiarsi nei libri invece che affrontare il mondo intorno a lei. Decide di trasferirsi a San Diego da suo fra...