Erano passati solo tre giorni e Severus stava impazzendo. Il suo indesiderato ospite era una vera spina nel fianco. Aveva perso il conto di quante volte ormai aveva discusso con il testardo adolescente. Se le cose andavano avanti così, entro la fine della settimana lo avrebbe maledetto nell'oblio. Bussò con forza alla porta dell'ufficio di Silente.
"Entra pure Severus"
"Albus devi trovargli un altro posto! Altrimenti non posso garantire per lui ... è per la sua sicurezza!" urlò un infuriato Severus, mentre camminava avanti e indietro davanti alla scrivania del vecchio mago.
Silente sospirò, questa era la terza visita del pozionista in tre giorni. "Calmati... cosa ha fatto stavolta"
"E' maleducato, irritante, non ha la minima idea di cosa sia il rispetto! Non lo voglio nel mio alloggio!"
"Abbiamo già avuto questa discussione più volte Severus. Il ragazzo deve restare con te! E credo che la sua sarà una lunga permanenza a giudicare da come stanno le cose al momento" sentenziò esasperato il vecchio mago.
L'uomo allora si appoggiò con entrambe le mani sull'enorme tavolo di legno pregiato "Non puoi obbligarmi! E' ingestibile... Non fa che lamentarsi che lo teniamo prigioniero. Bofonchia tutto il tempo che deve tornare al suo mondo, perché deve affrontare il Signore Oscuro... Nonostante gli abbiamo ripetuto che non può uscire, principalmente per garantire la SUA sicurezza, solo oggi ha già provato due volte a lasciare i miei alloggi... e sono solo le undici del mattino, per Merlino! "
"Non capisco dov'è il problema? Hai un figlio e hai a che fare con studenti della sua età ogni giorno, e da quanto mi risulta, non hai mai avuto problemi a gestirli, perché con lui è diverso?"
"Lui non è né mio figlio né un mio studente al momento... e deve ringraziare Merlino per questo... credimi sulla parola Albus" sputò freddamente incrociando le braccia al petto, poi fissò il fastidioso luccichio negli occhi del suo mentore. Che Salazar mi aiuti! Non di nuovo ... vediamo stavolta quale folle idea ha in mente. Lo detesto quando fa così... dannata vecchia folaga!
"Ho un idea. Potremmo usare quella nuova pozione che hai perfezionato, per renderlo un dodicenne a tutti gli effetti. Diremo che è il figlio di un lontano parente di tuo padre. Così il ragazzo potrebbe frequentare le lezioni, si farà degli amici e sarebbe impegnato per gran parte del giorno, sarà meno annoiato e meno irritabile, che ne pensi?"
Gli occhi di Severus scintillarono pericolosamente "Stai dicendo, che vuoi che io lo prenda come mio... Albus lui non accetterà mai! E se anche fosse, ti avviso fin da ora, non voglio nessuna intromissione da parte tua sul modo in cui ho intenzione di trattarlo! Oh, non ti azzardare a fare quella faccia con me, come se non sapessi di cosa sto parlando. Ho visto come lo guardi, come se fosse un cucciolo con gli occhioni tristi. Non aspettarti che io lo giustifichi in tutto e per tutto solo perché ha avuto un passato difficile ... non è stato il solo."
"D'accordo ragazzo mio hai carta bianca con lui, pur che tu sia equo e lo tratti come hai fatto e fai con Harry, e non come se fosse James Potter."
"Hai la mia parola Albus" Sentenziò solennemente il pozionista come se avesse stretto un voto infrangibile.
"Allora verrò nel pomeriggio per parlare con lui e per spiegargli la situazione... sarà necessaria anche la tua presenza"
"Bene. Ora se vuoi scusarmi, ho una manica di teste di legno del terzo anno che mi aspetta." Dunque si voltò e uscì senza aggiungere altro.
Silente sorrise, sapeva che Severus si sarebbe preso cura del ragazzo a prescindere da quello che lui gli aveva ordinato, ma voleva sentirglielo dire ad alta voce. Ogni tanto il suo maestro di pozioni aveva bisogno di un piccolo incentivo da parte sua, per venire a patti con se stesso.
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Harry era seduto in soggiorno con un libro sulle ginocchia che aveva del tutto ignorato: era imbronciato, annoiato e si sentiva chiuso in gabbia. Erano passati tre giorni e la convivenza con Piton era agghiacciante a suo avviso. Quell'uomo era a dir poco insopportabile, non faceva altro che dirgli cosa fare, come farlo e quando e poi era intollerante, e si infuriava per un nonnulla. L'unica compagnia piacevole era il piccolo Harry e quella di Silente che gli aveva fatto visita ogni giorno. Ma come fa quel bambino ad essere felice di vivere con lui? Questo Piton è identico a quello della mia realtà, il ciondolo deve essersi rotto negli anni, perché ha fatto l'esatto contrario di quello che volevo. Rimase a lungo a pensare alla questione almeno finchè non sentì bussare alla porta. "Ehm avanti ... credo."
Era Silente più allegro che mai, vestito per l'occasione con una sgargiante tunica viola con le stelle verde acido, seguito da un Severus Piton con uno sguardo torvo e dal Piccolo Harry.
"Buongiorno ragazzo mio"
"Buongiorno signore"
Tutti si accomodarono intorno all'adolescente ed Harry pensò, Questo non è buono... a giudicare dalle loro espressioni... devono dirmi qualcosa per cui il piccolo Harry e Silente sono felici, mentre Piton...deve essere qualcosa di orribile per lui, e quindi di conseguenza per me e poi sospirò.
"Allora da quanto ho sentito restare rinchiuso qui dentro tutto il giorno ti rende alquanto ... irritabile" ridacchiò il preside.
"Io non sono irritabile! E' colpa di Piton se..." sbottò il ragazzo, che in risposta ricevette uno sguardo appuntito dal pozionista.
"Ora ora... avrei una proposta fa farti, se sei interessato". Vedendo che il ragazzo era incuriosito proseguì il suo discorso . "Il professor Piton ha sviluppato una variante della pozione polisucco. Questa pozione può trasfigurarti in un'altra persona a tempo indeterminato ... o almeno finché non ti verrà somministrato l'antidoto. Nessuno a parte me e Severus è a conoscenza che esiste una tale mistura, questo ti garantirà un sicuro anonimato. Se accetti potrai uscire da qui e frequentare la scuola come un normale dodicenne"
"Perché dovrei essere proprio un dodicenne signore?"
"Oh, ci sono diversi motivi Harry. Ho studiato il ciondolo e credo non ci sia modo di rimandarti indietro."
"Cosa? Ma io non posso stare qui! Devo tornare il prima possibile!" urlò disperato mentre si passava una mano tra i capelli. No ... No io me ne devo andare, non posso stare qui... non voglio stare qui!
"Suvvia calmati, siediti e lasciami finire, hai frainteso le mie parole" cercò di tranquillizzarlo il preside.
"Grifondoro" Borbottò Severus accigliato. Merlino mi salvi! Questo ragazzo è l'emblema del Grifondoro testa di legno per eccellenza! Non posso credere, che sto per accettare di prenderlo sotto la mia tutela... Avrei dovuto portare, oltre alla polisucco, anche due pozioni calmanti: una per lui e una ...per me!
Silente si schiarì la voce e poi riprese la sua spiegazione "Dunque come stavo dicendo, hai frainteso le mie parole. Se non sbaglio, quella sera a casa dei tuoi parenti, hai fatto una richiesta esplicita a quella piccola testa di leone e lei ha esaudito il tuo desiderio. Pertanto temo che non avrai altra scelta che restare qui con noi, finché non avrai sperimentato quello per cui sei venuto".
L'Harry adolescente si irrigidì "Cioè io dovrei... " e guardò di sottecchi Piton. No questo è un vero incubo!!
"Esatto e dato che non possiamo dire che sei figlio del professor Piton per ovvi motivi, diremo che sei il figlio di un lontano parente della famiglia di suo padre. Ma voglio essere chiaro su un punto lui sarà il tuo unico tutore finchè resterai con noi, questo significa che a tutti gli effetti Severus è responsabile per te. E visto che non ritengo un caso che tu sia finito qui in questo preciso momento della vita del nostro Harry, avrai la sua stessa età, dunque fisicamente e magicamente sarai a tutti gli effetti un ragazzino di dodici anni".
Ma- ma questo è assurdo! E poi Io non voglio avere di nuovo dodici anni e di certo non voglio essere affidato a Piton! Merlino mi ucciderà... e anche se non lo farà, sarà peggio che dai Darsley. Ma perché la mia vita deve sempre essere così orripilante! Anche quando esprimo un desiderio, finisce per diventare un dramma. Ahhh L'unica ipotesi peggiore che mi poteva capitare, era di finire in un posto dove sono il figlio di Voldemort. Poi alzò lo sguardo mentre osservava le persone intorno a lui. Silente era molto serio, Piton aveva uno strano ghigno malvagio stampato in faccia e il piccolo Harry sembrava entusiasta. "E se non accetto?"
"Allora resterai confinato qui, almeno finché non scopriamo se esiste un altro modo per mandarti indietro, ma devo avverti che potrebbe essere l'unica possibilità che hai" disse severamente il vecchio mago.
"Bene. Fortunato me" disse con sarcasmo "Accetto ... almeno potrò uscire da queste prigioni" borbottò il ragazzo.
"Evviva! Non sei emozionato? Sarà come avere un fratello!" esultò il piccolo Harry.
Piton, che fino a quel momento era rimasto per lo più in silenzio, si alzò e si avvicinò al ragazzo che è sopravvissuto inspiegabilmente al suo se di un'altra realtà e disse severamente "Dovrai sceglierti un altro nome, non possiamo continuare a chiamarvi entrambi Harry."
"Giusto... mi è sempre piaciuto il nome Jamie, può andare?" Io avrei scelto James... ma dubito che Piton mi avrebbe chiamato James.
"Allora siamo d'accordo da oggi sarai il Sig. Jamie Piton. Prendi questa, è la pozione polisucco modificata, ho già aggiunto il materiale biologico trasfigurato" e poi gli allungò la fiala che conteneva un liquido verde brillante.
Harry lo guardò in viso, la sua espressione era seria ma non ostile come si era aspettato, così stappò la fiala e la ingurgitò tutta d'un fiato. "Ahhh che schifo! Sa di calzini ammuffiti!!"
"Si vagamente" ghignò il pozionista "E' la pelle di girillacco che da quella particolare nota alla pozione"
Subito dopo la fisionomia di Jamie iniziò a cambiare: si era abbassato di soli 10 centimetri, i suoi capelli erano più scuri e lisci, i suoi occhi erano scuri e nel complesso era un po' più in carne.
"Ohhh papà... ma non è giusto! Ora lui ti assomiglia mentre io no!"
Harry-Jamie si toccò il viso e corse in bagno per guardarsi. Santissimo Godric! Sembro davvero il figlio di Piton... Almeno non ho il suo naso... e i capelli unti... se mi vedessero i miei amici, a Ron gli verrebbe un colpo. Spero solo che tutto questo finisca presto. Poi uscì dal bagno con aria sconsolata e riprese il suo posto.
Severus lo guardò con un sopracciglio alzato e poi sibilò "Bene ora che le formalità sono terminate... possiamo parlare di cosa mi aspetto da te Jamie."
Jamie alzò il viso e strinse gli occhi "Che intendi dire Piton"
Harry si avvicinò a Silente e gli sussurrò in un orecchio "Papà sta per fargli il discorsetto, vero Preside?"
"Si Harry, fa silenzio adesso. Anzi che ne dici se li lasciamo da soli per un po', potresti farmi vedere la tua nuova scopa? La professoressa Mc Grannit mi ha riferito che hai una Nimbus 2001." Silente sapeva che l'adolescente avrebbe gradito un po' di privacy e anche Severus.
"Si è vero! Papà me l'ha comprata questa estate. Così finalmente posso fare i provini per entrare nella squadra di Quidditch!"
Dunque il vecchio mago ed Harry lasciarono il salotto diretti nella stanza del ragazzino. Un volta rimasti soli, Severus prese posto sulla poltrona di fronte al suo nuovo protetto, accavallò le gambe e disse "Vedi, non ho la minima idea di come ti abbiano trattato gli adulti che gravitavano intorno a te Jamie, ma finché sei sotto la mia tutela, mi aspetto un comportamento del tutto diverso da quello che ho visto fin ora. In questa famiglia ci sono delle regole ben precise, mi aspetto che tu le segua senza discutere. Primo esigo rispetto sia verso di me che verso qualsiasi adulto in cui ti imbatti, e devo dire che ho già riscontrato una grande carenza da parte tua, su questo punto... Secondo mai mentire a me, per nessun motivo. Terzo se ti do un ordine diretto, mi aspetto che tu obbedisca a ciò che ti ho chiesto senza lamentarti, anche se non ne capisci il motivo o se non ti sembra giusto. Quarto ed ultimo, mai e dico mai mettere la tua vita o quella di altri in pericolo. Ovviamente la rottura di una o più regole porterà delle conseguenze spiacevoli e per alcune di esse molto spiacevoli"
Harry ascoltò il pozionista, man mano che lo sentiva blaterare il suo viso si accigliava sempre di più. Piton deve essere più matto di quello che pensavo. Davvero si aspetta che io gli chieda il permesso anche per andare in bagno? Ecco perché ghignava prima... sapeva già che mi avrebbe fatto questo appassionato discorsetto. Spero che stia scherzando, perché non ho nessuna intenzione di seguire le sue stupide regole... Per l'amor di Merlino io sono un adulto!
Severus conosceva quello sguardo, il ragazzo era in modalità "ribelle che non aspetta alto che un'opportunità per sfidarlo", poteva quasi sentire la sua voce sussurrare "si parla pure quanto vuoi, tanto farò ciò che voglio". Ahh ma è qui che ti sbagli Sig. Jamie Piton, in un modo o nell' altro imparerai a seguirle.
"Ah e un'altra cosa, in privato se lo desideri e ti è congeniale puoi chiamarmi Severus, o se te la senti anche qualcosa di più personale tipo Zio dato che ufficialmente siamo parenti, mentre in pubblico sarò Professore o signore. Mi aspetto che riservi lo stesso rispetto per qualsiasi insegnate con cui entri in contatto. Ora fai parte della mia famiglia e non permetterò che ti comporti come uno zotico"
"Io non sono uno zotico... e se mi comporto così, è solo perché... tu "
"Silenzio!" sbottò l'uomo infuriato. "E' proprio l'atteggiamento di cui parlavo poco fa! Sei insolente e irritante, quindi adesso voglio che mi ascolti e che mi ascolti con attenzione, perché detesto ripetermi" poi fece un lungo sospiro e ripensò alle parole di Silente, che gli chiedeva di trattare in ragazzo come avrebbe fatto con Harry. Devo calmarmi urlargli addosso non aiuterà... Se ci fosse mio figlio gli spiegherei il mio punto di vista, con più calma di come ho fatto con lui. "So che la situazione in cui ti trovi è inconsueta e da quel poco che hai raccontato, so che tu e il mio altro se non andavate d'accordo, ma io non sono quell'uomo. Le regole che ti ho elencato, non valgono solo per te ma anche per Harry, mio figlio. Pensi davvero che le ho create per renderlo infelice?" disse severamente enfatizzando l'ultima parte.
Jamie pensò alle parole dell'uomo e avevano un senso, ma stare davanti a lui lo confondeva moltissimo. Era abituato a ricevere disprezzo e odio dalla sua figura e lui lo ricambiava. Così guardò per un solo attimo il pozionista dritto negli occhi e poi distogliendo lo sguardo disse freddamente "Lui mi odia... Mi ha sempre odiato, fin dalla prima volta che mi ha visto ad Hogwarts. Non mi aveva nemmeno mai parlato, eppure mi ha giudicato e condannato ugualmente. Lui lo ha fatto a causa di mio padre... So come i malandrini lo hanno trattato, ma io ... non avevo nessuna colpa. Era ingiusto e orribile con me, per tutto il tempo. Mi ha trattato esattamene come hanno fatto i miei parenti, se non peggio. Mi ha denigrato, insultato in ogni modo e in qualunque occasione, era un bullo ... ed è un traditore... Lui - Lui ha ucciso Silente! Il preside si fidava ciecamente di lui... Lo ha sempre difeso, eppure non ha esitato nemmeno per un istante... lo ha ucciso a sangue freddo proprio davanti ai miei occhi... IO, lo odio infinitamente e questo... non potrà mai cambiare"
Severus ascoltò il ragazzo con attenzione. E' così che mi sarei comportato, se non avessi preso Harry con me? Lo avrei odiato fino a rendere la sua vita un inferno? Forse lo avrei fatto... Indubbiamente il dolore per la perdita di Lily... e l'odio per quel cretino di James Potter, mi avrebbero consumato fino a farmi diventare un uomo così detestabile e crudele. Non posso credere quanto le cose sono diverse per quello che riguarda la mia persona, nella sua realtà sono un traditore e un assassino. Ringrazio Merlino, per aver portato Harry nella mia vita, spero lo capisca anche il ragazzo. "Come ti ho già detto, io non sono lo stesso uomo. Certo non ho un carattere facile... ma non sono neanche come la persona che hai appena descritto. Se quello che Silente ha detto è vero, l'unico modo che hai per tornare al tuo presente è vivere questa esperienza fino in fondo, posso assicurarti che per quanto mi riguarda, non esiterò a renderlo possibile."
Harry era rimasto colpito da quelle poche parole, era il genere di cosa che si sarebbe aspettato da Silente, ma non di certo dal pozionista. Forse è davvero diverso... l'altro Piton mi avrebbe dato una detenzione di almeno un mese per avergli parlato in quel modo e soprattutto avrebbe riso di me, dicendo che ero un viziato marmocchio che non fa che lamentarsi... Lui invece non lo ha fatto, direi che posso almeno provare a dargli il beneficio del dubbio. "Io... ci proverò Signore".
"Bene scelta intelligente. C'è qualcosa che vuoi chiedermi?"
Harry si agitò sul divano "Ehm si, in verità c'è una cosa... quali sono le conseguenze di cui hai parlato?"
"Ogni azione porta ad una conseguenza a volte buone altre meno. Se ti comporterai bene, e per bene intendo che rispetterai le mie regole e manterrai alti i tuoi voti, potrei concederti qualche privilegio extra, un esempio un giro ad Hogsmeade o a Diagon Alley con me, o un acquisto straordinario di qualcosa che desideri o cose similari. Se invece ti comporterai male verrai punito, in questo caso dipenderà dalla gravità dell'infrazione. Potresti perdere alcuni privilegi, tipo l'uso della scopa o la riduzione del tuo tempo libero, o in casi gravi qualcosa di più ... fisico."
"Co-cosa? Non puoi picchiarmi! Se volevo essere torturato mi sarei consegnato a Voldemort! E non puoi nemmeno mettermi in punizione! Io non sono un bambino! Ho 17 anni per l'amor di Merlino, sono un adulto!"
"Per prima cosa sappi che non è mia abitudine "malmenare" nessuno... al massimo riceverai una sculacciata, esattamente come succede ad Harry, quando e se lo ritengo estremamente necessario. Secondo se ti comporterai male sicuramente sarai messo in castigo, dato che sono il tuo tutore e sono responsabile di te e per te. Terzo ti ricordo che dalle due di questo pomeriggio sei a tutti gli effetti un dodicenne, ma anche se così non fosse a 17 anni rimani poco più di un ragazzo e visto che il ciondolo ha scelto di proposito di portarti qui, vivrai questa esperienza per l'età che ha scelto per te."
La logica di Piton era inattaccabile ma Harry era preoccupato, sapere che l'uomo aveva tanto potere su lui non gli piaceva, anche se doveva ammettere che era infinitamente più civile e ragionevole di quello della sua realtà. "Tutto questo... non è facile per me".
"Posso comprenderlo, tuttavia seguirai le mie regole e quelle della scuola" poi rilassando leggermente il volto aggiunse "Se qualcosa non ti è chiaro o hai dei dubbi sappi che puoi venire da me in qualsiasi momento, so anche ascoltare".
Harry annuì con un'espressione poco convinta.
"Bene, ora credo che sia arrivato il momento di andare a vedere che combinano quei due in camera di Harry, o il Preside lo imbottirà di quelle sue stramaledette gocce al limone e poi avrà mal di pancia".
Jamie accennò un piccolo sorriso sentendo Piton parlare di gocce al limone, forse dopo tutto poteva almeno provare a dargli il beneficio del dubbio.
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Point of View- La testa di Leone- SEVERITUS
FanfictionSEVERITUS - La storia ha inizio l'estate dopo la morte di Silente, Harry è tornato a Privet Drive. Sta aspettando che qualcuno dell'Ordine della Fenice venga a recuperarlo per poi portarlo dagli Weasley, secondo le istruzioni ricevute via gufo diret...